Terminologia
meteo
Acquazzone
Precipitazione violenta di pioggia. Nell'Europa centrale si possono
riscontrare valori orari di 60 mm per metro cubo, se l'acquazzone è
particolarmente persistente si determina una situazione di nubifragio.
E' un fenomeno ottico
dell'atmosfera e ha l'aspetto di una fascia circolare leggermente iridati, con
il rosso all'interno e con il centro il sole o la luna e si manifesta quando
il cielo è coperto da cirrostrati. E' dovuto a fenomeni di riflessione e
rifrazione della luce solare o lunare attraverso i cristalli di ghiaccio della
nube. Talvolta accanto all'alone comune o piccolo se ne può osservare un
secondo detto alone grande, meno frequente e luminoso. Indica in genere
l'avvicinarsi del cattivo tempo.
L'evoluzione del tempo non è
determinata solamente dalle masse d'aria vicino al suolo. L'aria calda e
fredda si scontrano anche a 6-10 Km di altezza. A tali quote le differenze di
temperatura e pressione sono più marcate che negli strati più vicini al
suolo e quindi si può giungere alla formazione di correnti d'aria assai forti
con velocità del vento piuttosto alta (300-400 Km/h a quote superiori a 7
Km). Queste correnti prendono il nome di correnti a getto o jet streams e sono
prese in considerazione nei piani di volo per la loro particolare intensità.
In Europa un'importante ramo di correnti d'alta quota è quello che affluisce
lungo la linea Islanda-Inghilterra-Germania settentrionale-Polonia, un altro
interessa anche il Mediterraneo nel semestre invernale. La corrente d'alta
quota si può osservare nel movimento e nel mutamento dei cirri e
cirro-strati.
Strumento che serve per misurare
la velocità del vento. Nelle centraline meteo il vento viene di solito
misurato a 2 m e a 10 m di altezza.
Massa d'aria con una pressione
atmosferica più alta di quella delle zone circostanti, attorno alla quale
circolano correnti aeree spiraliformi discendenti che ruotano in senso orario
nell'emisfero nord e antiorario in quello sud. E' associato al tempo stabile,
quindi al bel tempo, ma non è sempre così. Infatti, nel semestre freddo, può
essere accompagnato da foschie e nebbie come accade molto frequentemente nella
Pianura Padana. Di particolare importanza è l'anticiclone delle Azzorre che
ha il suo centro in prossimità delle isole Azzorre e va ad influenzare la
situazione meteorologica europea portando in genere situazioni di bel tempo.
Fenomeno ottico dell'atmosfera
prodotto dalla rifrazione della luce solare che colpisce lateralmente la
pioggia temporalesca. I colori dello spettro variano dal rosso al violetto e
la loro intensità varia dalla grandezza delle gocce d'acqua (tanto più
grandi tanto più intenso è il colore). Fa parte delle fotometeore. Perchè
l'arcobaleno assume una forma circolare? Se si guarda l'arcobaleno formando un
certo angolo con la direzione da cui provengono i raggi del sole, si vedrà
solo un colore, perciò mi sembra che in cielo ci sia un cerchio di quel
colore (o un arco se il cerchio è interrotto dall'orizzonte).
Ha origine alle latitudini
meridionali, specialmente nella fascia subtropicale di alta pressione ed in
particolare sui continenti nella stagione fredda. Le masse di aria calda sono
quelle che spostandosi dal luogo d'origine vanno a transitare successivamente
sopra regioni più fredde. Man mano che si trovano a latitudini più alte,
tendono ad assumere una stratificazione stabile, raffreddandosi dal basso
verso l'alto. I movimenti convettivi originari si smorzano gradualmente, la
turbolenza è minima, i venti senza raffiche, l'andamento della pressione,
temperatura e umidità risulta regolare. Le piogge sono leggere e continue e
le nebbie, con questo tipo d'aria, si presentano frequentemente e risultano
spesse. La proprietà della massa di aria calda è la cattiva o mediocre
visibilità.
Hanno origine nelle regioni
polari e sui continenti nella stagione invernale. Le masse d'aria fredda
lasciano il luogo d'origine per dirigersi verso zone temperate, dove la
temperatura della superficie terrestre è superiore a quella sua propria. Essa
tende a riscaldarsi dal basso divenendo molto instabile.Genera turbolenza
forte, i venti sono a raffiche, l'andamento della pressione, temperatura ed
umidità sono irregolari. Le precipitazioni si manifestano sottoforma di
rovesci e frequenti sono le grandinate e i temporali. Le nebbie risultano
scarse. La visibilità è quindi più buona.
Quando la temperatura
dell'atmosfera decresce con l'altitudine di una quantità superiore a 1C°
ogni 100 m, la massa d'aria che viene sollevata e che si raffredda, poiché
incontra pressioni via via decrescenti, si trova ad avere ad ogni livello, una
temperatura superiore a quella delle masse d'aria circostanti (decresce di 1C°
ogni 100m). Di conseguenza, risultando più leggera dell'aria circostante,
continua a salire dando origine a nuvolosità cumuliforme per condensazione
del vapore acqueo. Per questo si può dire che l'aria umida è più instabile
dell'aria secca. Segni visibili di instabilità sono rappresentati dalla
presenza di nubi cumuliformi o dall'andamento dei fumi delle ciminiere e dei
camini che assumono un aspetto serpeggiante con moti verticali tanto più
pronunciati quanto più instabile è l'aria.
Involucro gassoso che avvolge la
terra e viene trattenuto dalla forza di gravità, il suo peso totale è di
circa 5.300 bilioni di tonnellate. E' composta da azoto (78%), ossigeno (21%),
argon (0,95%), anidride carbonica (0,03%) e in piccole quantità neon,
idrogeno, elio, kripton e xenon, vapore acqueo e ozono. Il vapore acqueo è un
elemento determinante per i fenomeni meteorologici poiché è responsabile
della formazione delle nubi, è legato alle variazioni della temperatura e
assorbe parte della radiazione infrarossa emessa dalla terra (l'effetto serra)
imprigionando calore che altrimenti andrebbe disperso nello spazio. L'ozono
assorbe i raggi ultravioletti del sole, letale per tutte le forme di vita
sulla terra. Altri elementi dell'atmosfera sono inoltre particelle di polvere
e particelle chimiche ed organiche provenienti dal cosmo e dalla superficie
terrestre. Esse hanno una particolare funzione nella formazione delle
precipitazioni. Particelle di fuliggine e di polvere sono presenti soprattutto
negli strati inferiori dell'atmosfera. Un forte inquinamento di esse ostacola
l'irradiazione solare sulla superficie terrestre e a lungo andare, un
progressivo raffreddamento e pericolosi mutamenti climatici. Anche una forte
produzione di anidride carbonica dovuta a una maggiore produzione e consumo di
energia, porta a ridurre l'irraggiamento e quindi la dispersione del calore
dalla terra verso il cosmo, con un conseguente riscaldamento diffuso della
superficie terrestre e mutamenti climatici. L'atmosfera si suddivide in vari
strati a seconda della struttura termica: troposfera (fino a 15 km.) dove
avvengono i principali fenomeni meteorologici, stratosfera (fino a 30-50 km.),
mesosfera (fino a 80-90 km.), termosfera (fino a 500 km.) e l'esosfera ( oltre
i 500 km.).
Chiarore dell'atmosfera terrestre osservabile prima del sorgere del sole e con
luminosità crescente nel punto in cui sorge, dovuta alla rifrazione della
luce solare da parte dell'atmosfera. Note sono le aurore polari, fenomeni
luminosi dell'alta atmosfera sottoforma di chiazze, archi o drappeggi con
luminosità, colore estremamente variabili. Si osservano di notte e a seconda
si manifestino a latitudini N o S prendono il nome di a. Boreale o a.
Australe. La zona di massima frequenza delle aurore boreali è in Europa lungo
la linea del circolo polare artico (Islanda-Norvegia settentrionale-Lapponia).
In Italia si può manifestare una ogni 10 anni.
Barometro utilizzato per la registrazione della pressione atmosferica su carta
millimetrata, si usa in genere nelle capannine meteo.
Strumento che serve per misurare la pressione atmosferica. Si distinguono
tre tipi : il barometro a mercurio, ideato da Torricelli nel 1643, dove la
pressione atmosferica è equilibrata dalla pressione idrostatica di una
colonna di mercurio contenuta in una canna di vetro con l'estremità
superiore chiusa e quella inferiore immersa in un recipiente il cui pelo
libero è a contatto con l'aria. Il valore della pressione è espresso in
base al peso del mercurio; il barometro metallico o aneroide sfrutta il
principio dello sfruttamento della deformazione elastica di particolari
capsule metalliche vuote di forma tubolare alle quali è fissata una molla
collegata a una lancetta che si sposta su un quadrante avente una scala
graduata. Recentemente vengono realizzati barometri con sensori elettronici
in grado di trasmettere i dati dalle stazioni via modem o via radio, oppure
memorizzati in speciali unità di memoria collegate alle stazioni meteo.
Comparazione tra la radiazione
solare che giunge sulla terra e la radiazione terrestre che esce per
irraggiamento. Nel corso dell'anno la terra perde la stessa quantità di
energia che riceve dal sole. L'equilibrio energetico viene a mancare invece
all'interno del sistema terra-atmosfera a causa della ineguale distribuzione
dell'energia solare in seno ad esso e dovute alla forma geometrica della terra
e all'inclinazione dell'asse di rotazione.
Vento proveniente da Est-Nord
est che soffia sull'Adriatico in particolare sul Golfo di Trieste, di tipo
discendente con raffiche che possono superare i 100 Km/h (è un vento di
burrasca). Si distingue in Bora chiara e Bora scura. La prima è di maggior
velocità e apporta temperatura rigida e cielo sereno. Si forma quando
sull'Europa centro occidentale risiede un'area di alta pressione mentre sul
Mediterraneo c'è bassa pressione; La Bora scura viene accompagnata da
brutto tempo, ma è meno violenta della precedente. Si forma quando
sull'Europa centrale c'è una zona di alta pressione mentre sul Mediterraneo
risiede un'area di bassa pressione.
Idrometeora, insieme di
cristalli di ghiaccio formato dal congelamento del vapore acqueo contenuto
nell'aria (sublimazione) al contatto con le superfici a temperature inferiori
a 0 °C.
Fa parte delle litometeore. E'
una sospensione nell'atmosfera di particelle secche e solide, come polveri
finissime o sali, invisibili ad occhio nudo ma capaci di ridurre la
visibilità e conferire un intorbidamento all'aria. Da non confondersi con
la foschia.
Energia del moto disordinato
delle particelle che costituiscono la materia, avvertita come sensazione di
caldo. Strettamente legato al concetto di temperatura, il termine viene spesso
usato come sinonimo di "quantità di calore" e di "energia
termica". La branca della fisica che si occupa dei fenomeni riguardanti
il calore è chiamata Termologia e quella che studia le sue possibili
trasformazioni la Termodinamica. Tutti i fenomeni atmosferici e l'energia
immagazzinata in essi sono dovuti al calore proveniente dal sole.
Periodo più caldo dell'estate
che nell'emisfero boreale in genere coincide con il periodo a cavallo tra
luglio e agosto ed una situazione di alta pressione costante, quindi bel
tempo.
Gabbia a persiane di legno
rialzata da terra da 4 gambe contenete gli strumenti necessari per la lettura
e registrazione della temperatura e delle grandezze ad essa collegate come
l'umidità relativa, temperatura del punto di rugiada etc. , inoltre può
esserci anche un pluviometro per rilevare i mm. di pioggia caduta. Comunque
gli strumenti di cui può essere dotata variano a seconda delle esigenze. La
capannina deve essere posta all'aperto, in modo che l'aria vi possa circolare
liberamente. Da precisare che il modello sopra descritto è quello
tradizionale soppiantato ora da modelli più all'avanguardia, vedi centraline
meteorologiche.
Carte geografiche a scala
nazionale o emisferica sulle quali vengono riportati i simboli meteorologici
che sintetizzano tutte le informazioni provenienti dalle osservazioni dalle
varie stazioni. Le carte che rappresentano la situazione meteorologica sulla
superficie terrestre in un dato istante prendono il nome di carte al suolo,
i dati provengono dalle stazioni di terra, dalle navi e dalle informazioni dei
satelliti. Su di esse i meteorologici delimitano le aree di alta e bassa
pressione e individuano i fronti. Contemporaneamente vengono costruite le carte
in quota la cui fonte dati proviene dalle radiosonde. In esse vengono
rappresentate le superfici isobariche corrispondenti ad alcuni valori barici
predefiniti (500, 700, 850 e 1000 hPa). Le curve delle carte in quota sono
chiamate isoipse e consentono di trovare a quale quota si trova una superficie
isobarica. Esse consentono ai meteorologi di individuare il tipo e la
direzione delle masse d'aria e dei fronti.
Carta dei venti in quota
Vengono riportati gli elementi
relativi al vento in quota.
Scala centigrada per la
misurazione della temperatura che prende il nome dal fisico che la
introdusse. Tale scala si ottiene dividendo in 100 parti l'intervallo
compreso tra la temperatura del punto di solidificazione (0 °C) e la
temperatura del punto di ebollizione dell'acqua (100 °C) alla pressione di
101,325 kPa. Attualmente la taratura dello zero della scala viene effettuata
in base alla temperatura del triplo dell'acqua a pressione atmosferica, pari
a 0,01 °C. Tali valori sono definiti in relazione alla scala Fahrenheit. La
relazione è la seguente:
F= (Cx0,55) + 32. °C=5/9 x (°F - 32).
Nella tabella sottostante, potete automaticamente conoscere un valore di
temperatura in gradi Celsius, Fahrenheit o Kelvin.
Basterà immettere un valore in un campo qualsiasi e fare clic in uno
dei due rimanenti.
Stazione meteo di rilevazione
della temperatura e di tutti gli altri elementi atmosferici. Gli strumenti
vengono fissati su un palo ed alcuni sono dotati di schermatura contro
l'irraggiamento, ad es.il sensore della temperatura. I dati possono arrivare
in tempo reale alle stazioni via modem o via radio oppure hanno una memoria
interna che viene scaricata periodicamente. Le moderne centraline non
necessitano di capannina di legno, vedi capannina meteorologica.
Detto anche Depressione nelle
medie latitudini. E' formato da masse d'aria con una pressione più bassa
rispetto a quella delle zone circostanti con movimento spiraliforme, in senso
orario nell'emisfero australe e antiorario in quello boreale. E' sinonimo di
brutto tempo, di cielo coperto, di pioggia e di freddo a causa dei fenomeni
causati dallo scontro di masse d'aria di diversa proprietà. Non bisogna
dimenticare però che la natura tende all'equilibrio e perciò un ciclone è
sempre seguito da un anticiclone. A latitudini subtropicali può riferirsi a
un'area più ristretta con forte perturbazione (depressione marcata) che si
sposta velocemente sul mare e viene chiamato uragano o tifone. La sua
traslazione avviene verso Ovest e quindi va a colpire il lato orientale dei
continenti.
Insieme di condizioni
meteorologiche che si verificano in una località per un determinato periodo
di tempo (20-30 anni). I suoi elementi quali temperatura, pressione, umidità,
nuvolosità, venti e precipitazione sono influenzati da diversi fattori come
la latitudine, l'altitudine la conformità dei rilievi, delle pianure e del
mare, le correnti aeree e marine, l'albedo e dall'intervento umano. Il clima
è oggetto di varie classificazioni, la più nota è quella di W. Koppen che
considera 5 classi: climi megatermici umidi o tropicali umidi, climi aridi,
climi mesotermici o temperati caldi, climi microtermici o boreali e climi
nivali o glaciali. Può essere inteso anche come stato medio dell'atmosfera.
Di grande dibattito negli ultimi decenni, l'aumento di anidride carbonica
nell'atmosfera causata dalle attività umane, che ha portato e porterà un
aumento della temperatura media con imprevedibili ripercussioni sul clima
terrestre.
Corrente
Movimento di una massa d'aria in
una data direzione.
ciclo delle
Correnti d'aria
Il movimento iniziale è dovuto
alla differenza di temperatura delle masse d'aria, che determina una
differenza di pressione. Durante le ore diurne le radiazioni solari riscaldano
la terra più intensamente del mare. L'aria sopra la terra riscaldata si
riscalda e si dilata in altezza. Una volta salita defluisce in tutte le
direzioni, questo fa si che la pressione sulla terra diminuisca e si crei
bassa pressione, verso la quale l'aria defluisce scendendo ai lati. Il ciclo
si arresta verso sera con la cessazione delle radiazioni solari. Di notte la
terra irradia il calore ricevuto più velocemente del mare. L'aria sopra la
terra si raffredda e si comprime. In quota affluisce aria nuova e si accresce
la pressione sulla terra. Si ha così alta pressione. In generale si può dire
che l'aria si muove da un'area di alta pressione a quella di bassa pressione.
Sinonimo di area di bassa
pressione, vedi anche Ciclone.
Differenza tra la temperatura
massima e minima in un luogo, misurate in un dato periodo di tempo. Quella tra
il giorno e la notte è detta escursione diurna; La temperatura subisce
inoltre una variazione durante le diverse stagioni. I giorni si allungano
d'estate e si accorciano d'inverno per effetto della non perpendicolarità
dell'orbita dell'asse terrestre. Inoltre la variazione della latitudine
influisce sulla differenze tra giorno e notte: più si sale, più si accentua
tale differenza. D'estate, poiché le ore di insolazione aumentano mentre le
ore notturne si accorciano, il bilancio termico tra il riscaldamento diurno e
il raffreddamento diurno è a favore del caldo; d'inverno si verifica la
situazione contraria ovvero la temperatura media si abbassa perché la notte
è più lunga del giorno. La differenza tra il mese più caldo e quello più
freddo viene chiamata escursione termica annuale.
Si ha quando una massa d'aria
calda avanza e va ad invadere zone precedentemente occupate da masse d'aria
fredda. Poiché i fronti caldi tendono a viaggiare più lentamente di quelli
freddi (25 Km/h circa) e hanno aria meno densa, tendono a spostarsi sopra
l'aria più fresca in modo graduale. L'aria calda, nello scontro con quella
fredda, tende a scorrere verso l'alto raffreddandosi e causando la
formazione di nubi di tipo stratificato. Nelle immediate vicinanze del
fronte si hanno gli strati e i nembostrati, poi gli altostrati, i
cirrostrati e, al di sopra della superficie frontale i cirri. I cirri sono i
segni premonitori dell'arrivo di un fronte caldo. Questa vasta copertura di
nubi, che talvolta si estende per circa 2400 Km, è dovuta alla scarsa
inclinazione del fronte caldo che va da 1/50 a 1/400. In generale, è
possibile prevedere l'avvicinamento con qualche giorno di anticipo grazie a
questa propagazione di nubi e alla lenta avanzata del fronte. Ci possono
essere due tipi di fronte caldo: quello che porta aria stabile e quello con
aria instabile. Il primo caso è caratterizzato da lunghi periodi di pioggia
continua e di solito condizioni calme, eccetto forse in prossimità della
linea frontale. Nel secondo si possono avere delle piogge forti intervallate
da una pioggerellina stabile e da temporali, inoltre si formeranno accanto
alle nubi stratiformi anche quelle cumuliformi. Prima del fronte la
temperatura aumenta in modo lento, dopo l'aumento è più intenso. La
pressione diminuisce prima del suo arrivo, poi rimane quasi stazionaria.
Dopo il passaggio di un fronte caldo la nuvolosità può diminuire fino
all'apparizione di estese schiarite. Nelle cartine del tempo il fronte caldo
viene indicato da una linea rossa con semicerchi (in termine tecnico linea
LX).
Si ha quando una massa d'aria
fredda avanza a cuneo a contatto con la superficie terrestre e invade zone
precedentemente occupate da masse d'aria calda, alzandole vigorosamente. Il
rapido sollevamento dell'aria calda genera nubi di tipo cumuliforme, in genere
cumulonembi. Se l'aria calda è instabile si formano nubi convettive e si
possono avere temporali o linee burrascose. Le burrasche sono continui
temporali che precedono il fronte da 80 a 450 Km e in genere si dispongono
parallele al fronte stesso. La loro presenza può prolungare il periodo di
cattivo tempo associato al fronte. In condizioni di stabilità, invece,
davanti e dietro al fronte si possono formare nubi di tipo stratus. Dopo il
suo passaggio le possibili piogge possono ritardare la schiarita del cielo, ma
si hanno condizioni sicuramente meno violente. I fronti freddi tendono ad
essere energici e possono viaggiare a velocità che possono toccare i 65 Km/h,
il loro passaggio può essere questione di ore. I fronti che si muovono più
veloci portano un tempo più violento che però si attenua subito dopo il suo
passaggio L'inclinazione di un fronte freddo va da 1/30 a 1/100, quindi forte.
Prima del suo arrivo la pressione è in diminuzione, poi si manifesta un
brusco aumento. La temperatura invece, prima dipende dalla massa d'aria calda
presente, poi avviene una forte diminuzione. Inoltre, un fronte freddo porta
aria più asciutta e visibilità ottima. Il fronte freddo viene indicato sulle
cartine del tempo da una linea azzurra con triangoli (in gergo tecnico si
parla di linea LY).
Differenza tra la temperatura
massima e minima in un luogo, misurate in un dato periodo di tempo. Quella
tra il giorno e la notte è detta escursione diurna; La temperatura subisce
inoltre una variazione durante le diverse stagioni. I giorni si allungano
d'estate e si accorciano d'inverno per effetto della non perpendicolarità
dell'orbita dell'asse terrestre. Inoltre la variazione della latitudine
influisce sulla differenze tra giorno e notte: più si sale, più si
accentua tale differenza. D'estate, poiché le ore di insolazione aumentano
mentre le ore notturne si accorciano, il bilancio termico tra il
riscaldamento diurno e il raffreddamento diurno è a favore del caldo;
d'inverno si verifica la situazione contraria ovvero la temperatura media si
abbassa perché la notte è più lunga del giorno. La differenza tra il mese
più caldo e quello più freddo viene chiamata escursione termica annuale.
Scala termometrica ottenuta
dividendo in 180 parti l'intervallo compreso tra la temperatura del ghiaccio
fondente pari a 32 °F e la temperatura di ebollizione dell'acqua alla
pressione di 760 mm di mercurio pari a 212 °F. Tali valori sono definiti in
relazione alla scala Celsius in gradi Centigradi. La relazione è la seguente:
°C=5/9 x (°F - 32). F= (Cx0,55) + 32.
Si ha quando una massa d'aria
fredda avanza a cuneo a contatto con la superficie terrestre e invade zone
precedentemente occupate da masse d'aria calda, alzandole vigorosamente. Il
rapido sollevamento dell'aria calda genera nubi di tipo cumuliforme, in
genere cumulonembi. Se l'aria calda è instabile si formano nubi convettive
e si possono avere temporali o linee burrascose. Le burrasche sono continui
temporali che precedono il fronte da 80 a 450 Km e in genere si dispongono
parallele al fronte stesso. La loro presenza può prolungare il periodo di
cattivo tempo associato al fronte. In condizioni di stabilità, invece,
davanti e dietro al fronte si possono formare nubi di tipo stratus. Dopo il
suo passaggio le possibili piogge possono ritardare la schiarita del cielo,
ma si hanno condizioni sicuramente meno violente. I fronti freddi tendono ad
essere energici e possono viaggiare a velocità che possono toccare i 65
Km/h, il loro passaggio può essere questione di ore. I fronti che si
muovono più veloci portano un tempo più violento che però si attenua
subito dopo il suo passaggio L'inclinazione di un fronte freddo va da 1/30 a
1/100, quindi forte. Prima del suo arrivo la pressione è in diminuzione,
poi si manifesta un brusco aumento. La temperatura invece, prima dipende
dalla massa d'aria calda presente, poi avviene una forte diminuzione.
Inoltre, un fronte freddo porta aria più asciutta e visibilità ottima. Il
fronte freddo viene indicato sulle cartine del tempo da una linea azzurra
con triangoli (in gergo tecnico si parla di linea LY).
Fronte stazionario
Si dice di quel fronte che si
arresta a causa del movimento dei sistemi di pressione.
Diminuzione brusca della
temperatura a un valore minore o uguale a 0°C, può causare seri danni
all'agricoltura.
La temperatura dell'aria è
strettamente collegata alla temperatura del suolo: poiché l'atmosfera si
riscalda a partire dal basso, la temperatura che troveremo diminuirà con
l'aumentare della quota. Ci sono casi in cui tale regola non vale ed è in
quello delle inversioni termiche. Con le inversioni termiche la temperatura
cresce con l'aumentare dell'altezza, anziché diminuire. Possiamo avere due
tipi di inversione: l'inversione termica al suolo e l'inversione termica in
quota. L'inversione termica al suolo è causata da un forte raffreddamento
del suolo per effetto del irraggiamento notturno o per presenza di neve
oppure quando masse di aria calda scorrono sopra una superficie fredda.
Questo tipo di inversione è favorito dalla presenza: di notti invernali che
sono più lunghe rispetto alle giornate diurne, quindi la perdita di calore
è maggiore rispetto l'apporto; di un cielo sereno o con poche nubi
preferibilmente molto alte, affinché la perdita di calore venga ritardata;
dalla presenza di aria con movimenti lievi o nulli per dare modo agli strati
più bassi di rimanere a contatto con il suolo; dalla presenza di un manto
nevoso sulla superficie che funge da ostacolo all'assorbimento di calore
diurno della superficie. Le zone dove si verificano più di frequente sono
le aree continentali lontano dal mare, ad es. la pianura padana e
all'interno delle grandi valli, ad esempio quella alpina. Invece nelle zone
continentali di alta latitudine, come la Siberia, l'inversione termica
permane tutto l'inverno, ai poli questa è la situazione normale. Sulle città,
durante giornate nebbiose, il fumo dei camini e delle ciminiere tende a
mescolarsi con la nebbia e non riesce a risalire poiché incontra una
barriera di aria fredda, causando una pericolosa cappa di smog. Anche questo
fenomeno rientra in quello delle inversioni termiche. L'inversione termica
in quota è dovuta allo scorrimento di masse d'aria calda al di sopra di uno
strato di aria fredda. Questo tipo di inversione è visibile in
corrispondenza all'interruzione dello sviluppo verticale di un cumulonembo:
c'è un estensione in orizzontale della nube, che dà origine alla
caratteristica "incudine". L'inversione in quota rappresenta un
fenomeno del tutto normale sulle nostre regioni. Un'altro tipo di inversione
è quello che si verifica nelle zone anticicloniche e viene detta
subsidenza. Si verifica normalmente verso i 1500 metri ed è causata dalla
compressione con conseguente riscaldamento dell'aria. Questa altezza
rappresenta un limite per inquinamento e foschie. Si può facilmente notare
durante un'escursione in montagna oppure quando si prende l'aereo.
Linee che uniscono punti con
uguale temperatura nel medesimo istante. Nelle carte in quota servono ad
individuare il movimento delle masse d'aria calde o fredde.
Luminosità prodotta da una
scarica elettrica come i fulmini, che si manifestano durante un temporale. I
lampi si possono verificare tra due zone distinte di una nube, tra due nubi
vicine, tra la base di una nube e il suolo oppure, anche se raramente, tra
una nube e il cielo sereno. Essi durano una frazione di secondo, con
luminosità molto intensa. Si può calcolare la distanza approssimativa di
un temporale contando i secondi che separano il momento di osservazione del
lampo e la percezione del tuono. Inoltre moltiplicando tale numero per 330 m
(velocità di propagazione del suono) si può ottenere la distanza alla
quale si è verificato il lampo.
Vento caldo che spira in
estate da est sulla zona di Gibilterra.
Vento proveniente da
sud-ovest, può interessare l'Italia in tutto l'arco dell'anno, facendo
sentire i suoi effetti violenti sino nel Golfo di Genova.Essendo associato
alle depressioni che si formano sul Mediterraneo occidentale, può
instaurarsi improvvisamente con estrema violenza. All'insieme dei fenomeni
che l'accompagnano si dà il nome di "libecciata". Con il libeccio
viene individuato anche il vento di ovest che spira tra Capo Corso e Bastia.
Vento tipico del Mediterraneo
proveniente da nord o nord-ovest, è conosciuto con il nome di Mistral nel
Golfo del Leone e nei suoi dintorni. Assieme alla Bora è il vento che spira
con maggiore forza, infatti scendendo dalla Valle del Rodano va ad acquistare
velocità per precipitare sul Golfo del Leone e addirittura sino alle coste
occidentali della Corsica e della Sardegna. A Marsiglia raggiunge spesso forza
9 con raffiche di oltre 100 Km/h. Può instaurarsi in tutte le stagioni anche
se le probabilità maggiori sono in primavera ed in inverno. Può durare da
poche ore ad alcuni giorni e porta bel tempo e nuvolosità sparsa. Altre coste
italiane interessate da questo vento sono, oltre quelle sarde già menzionate,
quelle tirreniche e siciliane. In queste utime due il vento non è
particolarmente violento.
Unità di misura utilizzata per
misurare la pressione atmosferica, sostituendo i millimetri di mercurio (torr).
E' la millesima parte del bar (3/4 mm di mercurio), il suo simbolo mb o mbar.
Ultimamente è stata sostituita dall'hettopascal (hPa).
Fanno parte del grande sistema
dei venti periodici, infatti sono venti stagionali di natura termica, poiché
derivano dal diverso riscaldamento stagionale del mare e della terraferma. I
monsoni caratterizzano il tempo nell'Asia meridionale e sudorientale, in
particolare le coste indiane e cinesi. Da ricordare che condizioni di tipo
monsonico si manifestano anche in Europa. Il meccanismo che li origina è
simile a quello della brezza di mare e di terra, la differenza sta nel fatto
che al giorno e la notte si sostituiscono l'estate e l'inverno. Il monsone, si
può dire, è il fratello maggiore della brezza. In inverno si formano, sulla
terraferma dei vasti continenti,a seguito del forte irraggiamento del suolo,
delle aree di alta pressione portanti aria fredda che affluisce verso il mare,
più caldo. Avremo scarsa nuvolosità e poca umidità. D'estate, invece, sulla
terraferma si formano aree di bassa pressione con aria calda, quindi avremo
correnti d'aria che affluiscono dal mare più freddo verso la terraferma più
calda, portatrici di copiose e violente precipitazioni. Infatti, al monsone
estivo coincide il periodo delle grandi piogge. Inoltre, se i monsoni estivi
spirano sino ad un'altezza di 5000 metri e con una velocità di 50 Km/h,
quelli invernali spirano sino a un'altezza minore e sono più moderati.
Fa parte delle idrometeore , è una sospensione di piccole gocce d'acqua talmente addensate
da ridurre la visibilità a meno di 1 chilometro (da convenzione
internazionale). Se la visibilità va oltre il chilometro si parla di
foschia. Affinché si formi è necessaria la presenza nell'aria di
particelle igroscopiche (o nuclei di condensazione) e di una umidità
relativa del 100%. Nel caso che quest'ultima sia di una percentuale
inferiore e la nebbia sia ugualmente presente, vuol dire che nell'aria sono
presenti sostanze inquinanti ( residui volatili provenienti da lavorazioni
industriali). La sua previsione è davvero difficile, è necessario un
attento esame delle carte e di alcuni elementi come la direzione e la forza
del vento, la temperatura dell'aria e l'umidità. La nebbia si può formare
per: irraggiamento, avvezione e per sollevamento su un pendio. La nebbia
per irraggiamento si ha quando il cielo è sereno o poco nuvoloso (in
presenza di fenomeni anticiclonici) , c'è assenza di vento, il terreno è
pianeggiante e c'è aria fredda negli strati vicini al suolo, invece aria
calda in quota. In particolare, con l'irraggiamento al suolo si ha perdita
di calore e quindi si ha un abbassamento della temperatura, che è causa di
formazione della nebbia. Questo tipo di nebbia difficilmente si spinge oltre
i 100 m di altitudine. La nebbia per avvezione si ha quando uno
strato di aria calda e umida si sposta sopra una superficie fredda che ne
abbassa la temperatura. A differenza della nebbia per irraggiamento questa
si può manifestare sino a 500 m di altitudine e formarsi anche in presenza
di vento. La nebbia di sollevamento si forma a seguito del
raffreddamento che l'aria fredda subisce risalendo un pendio.
Idrometeora (vedi cfr.), si
presenta sottoforma di cristalli di ghiaccio isolati o riuniti in fiocchi,
stellati a sei punte con ramificazioni, che si formano a temperature che vanno
da -12 a -16 °C. A seconda delle condizioni termiche il cristallo di ghiaccio
può assumere diverse forme. Ad esempio sopra e sotto l'intervallo -12 e -16
°C si possono avere una grande varietà di forme, dalle sottili lamine, agli
aghi e ai prismi. I fiocchi sono costituiti da più cristalli di ghiaccio
uniti dalle goccioline d'acqua sopraffusa presenti nella nube che fanno da
collante. Tanto più lungo è il percorso in discesa in seno la nube, tanto più
i fiocchi si ingrandiscono. Infatti con l'aumentare della temperatura la
quantità di goccioline d'acqua sopraffusa aumenta. La temperatura ideale per
la formazione dei fiocchi si aggira intorno ai -5 °C, se la temperatura
aumenta oltre i 0 °C i fiocchi finiscono per sciogliersi trasformandosi in
pioggia.
Neve granulosa o nevischio
Idrometeora che proviene dagli
strati e anche da un banco di nebbia. Consta di piccoli granuli bianchi,
opachi e appiattiti e la quantità non è mai abbondante. Il nevischio è la
precipitazione solida corrispondente la pioviggine, e si può avere quando la
temperatura dell'aria è molto bassa e anche con il cielo poco nuvoloso.
Insieme di minutissime
goccioline d'acqua o cristallini di ghiaccio che si trovano in sospensione
nell'aria e si forma per condensazione del vapore acqueo. La condensazione
è il passaggio del vapore acqueo dallo stato gassoso a quello liquido e
avviene attraverso il raffreddamento dell'aria o l'umidificazione cioè
l'immissione di vapore acqueo nell'aria fino a farle raggiungere la
saturazione (pari ad una umidità relativa del 100%). L'altitudine in
corrispondenza della quale il vapore acqueo diventa visibile sottoforma di
nube, si chiama quota o punto di condensazione.
Le nubi sono originate dal raffreddamento per espansione delle masse d'aria
portate in quota da correnti ascendenti o dal raffreddamento di masse d'aria
umida e calda che attraversano terreni con temperatura fredda. Possiamo
avere nubi d'acqua, composte da sole gocce d'acqua con una temperatura
centigrada positiva; oppure nubi di ghiaccio, composte da soli cristalli di
ghiaccio e con temperatura centigrada negativa ed infine nubi miste formate
contemporaneamente da acqua e ghiaccio, dove la parte inferiore ha
temperatura positiva (solo gocce d'acqua), quella intermedia ha temperatura
negativa (acqua mista ghiaccio) e quella superiore ha temperatura fortemente
negativa (solo cristalli di ghiaccio). Tipica nube mista è infatti quella
con sviluppo verticale. In generale le nubi di acqua hanno contorni ben
delineati, mentre in quelle di ghiaccio i contorni sono sfilacciati e poco
delineati. Inoltre le nubi d' acqua sono le artefici delle aureole e le
corone che circondano il sole o la luna, le nubi di ghiaccio sono adatte per
la formazione degli aloni.
La luminanza delle nubi dipende dalla quantità di luce che viene riflessa,
diffusa e trasmessa dalle goccioline. La colorazione in particolare dipende
dal colore della luce che essa riceve, se ad esempio il sole è alto
appaiono bianche o grigie oppure quando tramonta assumono una colorazione
che va dal giallo al rosso. Durante la notte in genere le nubi non sono
osservabili, ci si può accorgere della loro presenza dal fatto che le
stelle vengono nascoste.
La classificazione delle nubi è problematica per il fatto che sono
fenomeni in continua evoluzione e possono presentarsi in innumerevoli varietà
di forme. Secondo accordi internazionali viene effettuata una doppia
classificazione: in base alla forma caratteristica e in base alla regione o
al livello in altitudine in cui le nubi si trovano.
La classificazione in base alla forma divide tutte le nubi in due grandi
categorie: le nubi stratiformi e le nubi cumuliformi che possono ricoprire
parzialmente o interamente il cielo sia come banchi di elementi saldati più
o meno tra loro sia come elementi isolati. Le nubi stratiformi si presentano
come vasti banchi simili a quelli di nebbia e si formano per trasporto
orizzontale di aria calda sopra uno strato di aria fredda ovvero per
scorrimento lento ascendente di aria calda al di sopra di aria più fredda.
Se si verifica una precipitazione, essa è di tipo diffuso e leggero come la
pioviggine.
Le nubi cumuliformi si formano per una rapida ascesa di aria o perché
viene sollevata forzatamente quando incontra un pendio o quando insorgono
correnti verticali per riscaldamento degli strati inferiori o quando aria
calda viene sollevata energicamente da aria fredda in veloce movimento. Le
nubi cumuliformi danno precipitazioni di tipo violento, abbondanti e anche
durature. Talvolta le nubi possono essere la combinazione dei due tipi
appena descritti.
La classificazione in base alla quota o alla regione di appartenenza vede la
determinazione di tre regioni: la regione inferiore fino a 2 Km dal suolo,
la regione media da 2 a 6 Km di altezza ed infine la regione superiore da 6
a 13 Km di altezza. Questa suddivisione vale per le medie latitudini,
infatti il limite è di 18 Km per le regioni tropicali, mentre per le
regioni polari è di solo 7 Km. Per le regioni che occupano le medie
latitudini si sono definiti dieci generi di nubi, che vengono collocate tra
le nubi alte, le nubi medie e le nubi basse.
Sono rappresentate dagli
altostrati (altostratus), altocumuli (altocumulos) e nembostrati (nembostratus)
e sono costituite da goccioline d'acqua e cristalli di ghiaccio (nubi miste).
Si trovano tra i 2 Km e i 6 Km di altezza. Altostrati: Si presentano
sottoforma di uno strato nuvoloso grigio tendente all'azzurrognolo, con ombre
più o meno marcate a seconda dello spessore delle nubi: quando lo spessore è
forte essi occultano il sole, se è debole possono far vedere il sole come
attraverso un vetro smerigliato. Possono essere confuse con i cirrostrati più
densi, ma basta sapere che gli altostrati, a differenza dei cirrostrati,
eliminano le ombre degli oggetti al suolo. Talvolta presenta un notevole
spessore con la base inferiore piuttosto bassa, tale da essere confusa con un
nembostrato. Queste nubi spesso danno precipitazioni a carattere di pioggia o
di neve: le prime se il velo nuvoloso è basso e denso, le seconde se è poco
denso e alto.
Altocumuli: si presentano in banchi di colore bianco o grigio e sono
composte di solito da lamelle o masse rotondeggianti collegati o meno tra
loro. Possono essere confuse con i cirrocumuli, ma a differenza di
quest'ultimi hanno una larghezza apparente superiore pari a 5 gradi (tre dita
a braccio teso). Sono gli artefici del fenomeno della corona attorno al sole,
quando passano davanti all'astro con la parte più sottile. Preannunciano
rovesci e temporali. Tra le diverse specie di altocumuli possiamo considerarne
in particolare due per la loro bellezza: gli altocumuli a torre (altocumulus
castellanus) egli altocumuli lenticolari (altocumulus lenticolaris).
Gli altocumuli a torre si presentano con protuberanze a forma di torrette o
merli disposti in modo regolare. Si formano quando l'aria è instabile per
colpa di correnti ascendenti e possono preannunciare rovesci o temporali. Gli
altocumuli lenticolari si riconoscono per la particolare forma a mandorla
schiacciata o a lente e indicano la presenza, a quella quota, di venti a
intensità e direzione costante. Compaiono in zone anticicloniche e sulla cima
delle montagne. Possono preannunciare un cambiamento nel tempo a breve
scadenza.
Nembostrati: formano una grande distesa nuvolosa, di colore grigio
scuro e di spessore notevole (possono arrivare sino al livello dei cirri),
senza forme definite. Possono creare così un forte oscuramento del cielo,
tanto da rendere necessaria la luce elettrica. La parte inferiore è spesso
occultata da altre nubi sfrangiate, che corrono veloci con il vento. I
nembostrati sono portatori di cattivo tempo con precipitazioni persistenti,
anche a carattere nevoso.
Assottigliamento dello strato di
ozono negli strati più alti dell'atmosfera, dovuto alla presenza di
cloro-fluoro-idrocarburi prodotti dall'attività dell'uomo. Le conseguenze non
sono certo da trascurare e possono diventare estremamente pericolose per tutti
gli esseri viventi: l'ozono, infatti, è un componente costituente
dell'atmosfera. Si forma dall'ossigeno quando si verificano particolari
condizioni, si trova soprattutto nell'alta atmosfera (la sua concentrazione è
massima a 20-25 Km di altezza), in quantità esigue negli strati bassi. Esso
svolge l'importante funzione di sbarrare la strada alle radiazioni
ultraviolette, letali per la vita nella terra. Nel svolgere questa funzione
però subisce una trasformazione chimica e deve perciò riformarsi. I
cloro-fluoro-idrocarburi quando arrivano nella stratosfera si decompongono a
contatto con gli ultravioletti, liberando cloro. Il cloro ha la capacità di
distruggere le molecole di ozono e così i raggi ultravioletti possono
penetrare nell'atmosfera. L'aggressione dell'ozono si ha anche da parte
dell'acido solforico proveniente dalle eruzioni vulcaniche. Il periodo
autunnale è quello a maggior rischio e ogni anno la situazione peggiora.
L'anno peggiore è stato il '94 quando l'assottigliamento dello strato di
ozono ha raggiunto il 70%. Si sentono sempre di più notizie su casi di tumore
alla pelle, di animali diventati ciechi etc.. Le alternative esistono già ma
sono difficili da attuare, comunque nel '90 a Londra ben 74 paesi hanno deciso
di eliminare del tutto la produzione dei CFC e nel '92 a Bruxelles i Paesi
facenti parte della CEE hanno deciso di bandire entro il questi prodotti
nocivi.
Nonostante la sua natura
impalpabile, l'aria ha il suo peso. Un metro cubo d'aria pesa 1300 g al
livello del mare. Di conseguenza ogni porzione di atmosfera è influenzata dal
peso degli strati sovrastanti. Al peso esercitato su una superficie unitaria,
per esempio da una colonna d'aria che si estende fino ai limiti
dell'atmosfera, viene dato il nome di pressione atmosferica. Mediamente il
peso al livello del mare si aggira sui 1.033 g per cm2.
A causa del diversa
distribuzione del riscaldamento solare sulle varie regioni della terra, dalla
presenza dei mari e continenti e dalla rotazione della terrestre, la pressione
atmosferica non è distribuita uniformemente e quindi si creano zone di alta e
bassa pressione. In una zona di alta pressione (o anticiclone) l'aria tende a
divergere al suolo e a convergere in quota. Essa tende a scendere dall'alto
verso il basso, comprimendosi e avvitandosi. Questo causa il dissolvimento
delle nubi e quindi le condizioni del tempo in un'anticiclone sono
prevalentemente buone, se si esclude la formazione delle nebbie dovute alle
inversioni termiche al suolo. Le aree di alta pressione si possono formare per
cause termiche o dinamiche.
A causa del diversa
distribuzione del riscaldamento solare sulle varie regioni della terra, dalla
presenza dei mari e continenti e dalla rotazione della terrestre, la pressione
atmosferica non è distribuita uniformemente e quindi si creano zone di alta e
bassa pressione. In una zona di bassa pressione (o depressione) l'aria tende a
convergere al suolo e a divergere in quota. Essa tende a salire verso l'alto
avvitandosi in senso antiorario. Questo causa la formazione di nubi e
conseguenti piogge che nelle depressioni più intense assumono carattere di
forte intensità. Per cause di origine termica e dinamica, si può avere alta
pressione al suolo e bassa in quota. D'estate questo tipo di situazione
favorisce la formazione di temporali. Le aree di bassa pressione si possono
formare per cause termiche o dinamiche.
E' l'insieme delle radiazioni
emesse dal sole con spettro ampio, simile a quelle di un corpo nero con una
temperatura di 6000 Kelvin. Sulla terra queste radiazioni non vengono del
tutto assorbite. Un 30% vengono riflesse dal fenomeno dell'Albedo, mentre il
20% sono assorbite dall'atmosfera e il 50 % dal suolo.
METEOSAT 7
Meteosat-7 è un satellite geostazionario operativo sotto il controllo di
EUMETSAT. Esso invia a terra immagini riprese in 3 canali dello spettro
elettromagnetico: visibile, infrarosso e vapore acqueo. La posizione assunta
del Meteosat, circa 36000 km sopra l'incrocio tra l'equatore ed il meridiano
di Greenwich, limita il campo visivo ad una parte della superficie terrestre.
Le immagini, una per ogni canale ogni 30 minuti, giungono ad una stazione al
suolo a Darmsadt, in Germania, che le rielabora e le distribuisce alle
stazioni riceventi attraverso il satellite stesso. Le immagini vengono
suddivise per settori e contrassegnate da lettere e numeri (si guardi le tre
figure sottostanti). I settori più importanti per l'Europa sono C03, C2D, D2
ed E2. Le sigle CTOT, DTOT, ETOT, visualizzano l'intero emisfero. L'ora
riportata è quella UTC: occorre aggiungere un'ora (due se e' in vigore l'ora
legale) per ottenere l'ora locale. Per le altre regioni della terra, sono in
servizio i seguenti satelliti: GOES 8 (Americhe), GMS 1, GMS 5 (Asia,
Oceania).
NOAA I satelliti dai quali giungono queste immagini sono NOAA-12,
NOAA-14 e NOAA-15. Si tratta di satelliti statunitensi, messi in orbita dal
National Aeronautics and Space Administration - USA. La loro orbita è detta
polare, in quanto sorvolano entrambi i poli, e si trovano ad un'altezza di
circa 800 km. Ogni giorno essi compiono circa 14 rivoluzioni attorno alla
Terra. Non trovandosi in una posizione fissa rispetto alla superficie
terrestre, questi satelliti non forniscono sempre immagini della stessa
regione. I canali spettrali utilizzati per le immagini sono quelli del
visibile e dell'infrarosso. La risoluzione spaziale è circa 5 volte maggiore
di quella di Meteosat-7. Le immagini vengono aggiornate con un intervallo
compreso tra 1.5 e 12 ore. L'ora riportata è quella UTC: occorre aggiungere
un'ora (due se e' in vigore l'ora legale) per ottenere l'ora locale. A cura
di: Università di Strasburgo & C., The Met.Office, Institut für
Meteorologie der Freien Universität Berlin, DFD, sunba2 INFN Bari, Dundee
Satellite Receiving Station e da DNMI (Det Norske Meteorologiske Institut).
Un'altro satellite polare è il russo METEOR.
Perturbazione atmosferica con
venti di forte e fortissima intensità, violenti piogge e grandinate. Si nota
anche una brusca diminuzione della temperatura e mare molto agitato. Le
tempeste sono spesso associate a perturbazioni e fronti freddi molto intensi.
Il Tornado è una colonna d'aria in violenta rotazione, in contatto con il
terreno, pendente da un cumulonembo e quasi sempre osservabile come una
"nube a imbuto" o tuba. I tornado sono fuori di ogni dubbio il
fenomeno atmosferico più incredibile e distruttivo. Essi sono molto più
piccoli e molto meno duraturi dei cicloni tropicali. Un uragano può superare
i 1000 Km di diametro mentre i tornado eccedono raramente i 2 Km. I venti in
un Tornado possono soffiare a oltre 500 Km/h. Il vento possiede una notevole
componente verticale: le correnti ascensionali raggiungono i 300 Km/h
riuscendo a sollevare da terra gli oggetti più pesanti (automobili, intere
case, locomotive, ecc). Durante il passaggio dei Tornado più violenti la
pressione può scendere anche di 100 hPa. Si formano all'improvviso, si
muovono molto rapidamente (50-100 Km/h), e sono quasi imprevedibili. I Tornado
si verificano prevalentemente nelle pianure centrali degli Stati Uniti a causa
delllo scontro di aria calda e umida proveniente dal Golfo del Messico con
quella più fredda e secca che scende dalle più alte latitudini del
continente americano. Nella tabella sottostante sono riportati i gradi
d'intensità dei tornado.
Grado
F
|
Classificazione
|
Vento
Km/h
|
Effetti
provocati
|
F0
|
Debole
|
65-120
|
Rami
degli alberi spezzati, danneggiati i cartelloni e i segnali stradali.
|
F1
|
Moderato
|
120-180
|
Spostamento
di mobili. Asportazione della superficie dei tetti; auto spinte fuori
strada; piccoli stabili distrutti (garage, box).
|
F2
|
Intenso
|
180-250
|
Alberi
sradicati, oggetti scagliati lontano a forte velocità, interi tetti
sollevati dalle case, case senza fondamenta devastate.
|
F3
|
Forte
|
250-330
|
Boschi
rasi al suolo, auto trascinate o sollevate da terra, possibilità di
crollo di pareti di case, tetti scagliati lontano.
|
F4
|
Devastante
|
330-420
|
Oggetti
che diventano missili scagliati a notevole distanza (per esempio
alberi), automobili sollevate da terra e fatte volare per decine di
metri, gravi danne alle case con deboli fondamenta.
|
F5
|
Catastrofico
|
420-520
|
Auto
trasformate in missili fatte volare via anche per centinaia di metri,
sollevamento di autotreni di parecchie tonnellate, case con buone
fondamenta trascinate lontano e distrutte, alberi distrutti e
scortecciati, danni seri anche ad edifici in cemento armato,
devastazione totale.
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