Terminologia meteo

Acquazzone

Precipitazione violenta di pioggia. Nell'Europa centrale si possono riscontrare valori orari di 60 mm per metro cubo, se l'acquazzone è particolarmente persistente si determina una situazione di nubifragio.
 

Alone

 
E' un fenomeno ottico dell'atmosfera e ha l'aspetto di una fascia circolare leggermente iridati, con il rosso all'interno e con il centro il sole o la luna e si manifesta quando il cielo è coperto da cirrostrati. E' dovuto a fenomeni di riflessione e rifrazione della luce solare o lunare attraverso i cristalli di ghiaccio della nube. Talvolta accanto all'alone comune o piccolo se ne può osservare un secondo detto alone grande, meno frequente e luminoso. Indica in genere l'avvicinarsi del cattivo tempo.
 

 correnti di Alta quota

 
L'evoluzione del tempo non è determinata solamente dalle masse d'aria vicino al suolo. L'aria calda e fredda si scontrano anche a 6-10 Km di altezza. A tali quote le differenze di temperatura e pressione sono più marcate che negli strati più vicini al suolo e quindi si può giungere alla formazione di correnti d'aria assai forti con velocità del vento piuttosto alta (300-400 Km/h a quote superiori a 7 Km). Queste correnti prendono il nome di correnti a getto o jet streams e sono prese in considerazione nei piani di volo per la loro particolare intensità. In Europa un'importante ramo di correnti d'alta quota è quello che affluisce lungo la linea Islanda-Inghilterra-Germania settentrionale-Polonia, un altro interessa anche il Mediterraneo nel semestre invernale. La corrente d'alta quota si può osservare nel movimento e nel mutamento dei cirri e cirro-strati.
 

Anemometro

 
Strumento che serve per misurare la velocità del vento. Nelle centraline meteo il vento viene di solito misurato a 2 m e a 10 m di altezza.
 

Anticiclone

 
Massa d'aria con una pressione atmosferica più alta di quella delle zone circostanti, attorno alla quale circolano correnti aeree spiraliformi discendenti che ruotano in senso orario nell'emisfero nord e antiorario in quello sud. E' associato al tempo stabile, quindi al bel tempo, ma non è sempre così. Infatti, nel semestre freddo, può essere accompagnato da foschie e nebbie come accade molto frequentemente nella Pianura Padana. Di particolare importanza è l'anticiclone delle Azzorre che ha il suo centro in prossimità delle isole Azzorre e va ad influenzare la situazione meteorologica europea portando in genere situazioni di bel tempo.
 

Arcobaleno

 
Fenomeno ottico dell'atmosfera prodotto dalla rifrazione della luce solare che colpisce lateralmente la pioggia temporalesca. I colori dello spettro variano dal rosso al violetto e la loro intensità varia dalla grandezza delle gocce d'acqua (tanto più grandi tanto più intenso è il colore). Fa parte delle fotometeore. Perchè l'arcobaleno assume una forma circolare? Se si guarda l'arcobaleno formando un certo angolo con la direzione da cui provengono i raggi del sole, si vedrà solo un colore, perciò mi sembra che in cielo ci sia un cerchio di quel colore (o un arco se il cerchio è interrotto dall'orizzonte).
 

 masse di Aria calda,

 
Ha origine alle latitudini meridionali, specialmente nella fascia subtropicale di alta pressione ed in particolare sui continenti nella stagione fredda. Le masse di aria calda sono quelle che spostandosi dal luogo d'origine vanno a transitare successivamente sopra regioni più fredde. Man mano che si trovano a latitudini più alte, tendono ad assumere una stratificazione stabile, raffreddandosi dal basso verso l'alto. I movimenti convettivi originari si smorzano gradualmente, la turbolenza è minima, i venti senza raffiche, l'andamento della pressione, temperatura e umidità risulta regolare. Le piogge sono leggere e continue e le nebbie, con questo tipo d'aria, si presentano frequentemente e risultano spesse. La proprietà della massa di aria calda è la cattiva o mediocre visibilità.
 

Aria fredda, masse di

 
Hanno origine nelle regioni polari e sui continenti nella stagione invernale. Le masse d'aria fredda lasciano il luogo d'origine per dirigersi verso zone temperate, dove la temperatura della superficie terrestre è superiore a quella sua propria. Essa tende a riscaldarsi dal basso divenendo molto instabile.Genera turbolenza forte, i venti sono a raffiche, l'andamento della pressione, temperatura ed umidità sono irregolari. Le precipitazioni si manifestano sottoforma di rovesci e frequenti sono le grandinate e i temporali. Le nebbie risultano scarse. La visibilità è quindi più buona.
 

Aria instabile

 
Quando la temperatura dell'atmosfera decresce con l'altitudine di una quantità superiore a 1C° ogni 100 m, la massa d'aria che viene sollevata e che si raffredda, poiché incontra pressioni via via decrescenti, si trova ad avere ad ogni livello, una temperatura superiore a quella delle masse d'aria circostanti (decresce di 1C° ogni 100m). Di conseguenza, risultando più leggera dell'aria circostante, continua a salire dando origine a nuvolosità cumuliforme per condensazione del vapore acqueo. Per questo si può dire che l'aria umida è più instabile dell'aria secca. Segni visibili di instabilità sono rappresentati dalla presenza di nubi cumuliformi o dall'andamento dei fumi delle ciminiere e dei camini che assumono un aspetto serpeggiante con moti verticali tanto più pronunciati quanto più instabile è l'aria.
 

Atmosfera

 
Involucro gassoso che avvolge la terra e viene trattenuto dalla forza di gravità, il suo peso totale è di circa 5.300 bilioni di tonnellate. E' composta da azoto (78%), ossigeno (21%), argon (0,95%), anidride carbonica (0,03%) e in piccole quantità neon, idrogeno, elio, kripton e xenon, vapore acqueo e ozono. Il vapore acqueo è un elemento determinante per i fenomeni meteorologici poiché è responsabile della formazione delle nubi, è legato alle variazioni della temperatura e assorbe parte della radiazione infrarossa emessa dalla terra (l'effetto serra) imprigionando calore che altrimenti andrebbe disperso nello spazio. L'ozono assorbe i raggi ultravioletti del sole, letale per tutte le forme di vita sulla terra. Altri elementi dell'atmosfera sono inoltre particelle di polvere e particelle chimiche ed organiche provenienti dal cosmo e dalla superficie terrestre. Esse hanno una particolare funzione nella formazione delle precipitazioni. Particelle di fuliggine e di polvere sono presenti soprattutto negli strati inferiori dell'atmosfera. Un forte inquinamento di esse ostacola l'irradiazione solare sulla superficie terrestre e a lungo andare, un progressivo raffreddamento e pericolosi mutamenti climatici. Anche una forte produzione di anidride carbonica dovuta a una maggiore produzione e consumo di energia, porta a ridurre l'irraggiamento e quindi la dispersione del calore dalla terra verso il cosmo, con un conseguente riscaldamento diffuso della superficie terrestre e mutamenti climatici. L'atmosfera si suddivide in vari strati a seconda della struttura termica: troposfera (fino a 15 km.) dove avvengono i principali fenomeni meteorologici, stratosfera (fino a 30-50 km.), mesosfera (fino a 80-90 km.), termosfera (fino a 500 km.) e l'esosfera ( oltre i 500 km.).

Aurora

 
Chiarore dell'atmosfera terrestre osservabile prima del sorgere del sole e con luminosità crescente nel punto in cui sorge, dovuta alla rifrazione della luce solare da parte dell'atmosfera. Note sono le aurore polari, fenomeni luminosi dell'alta atmosfera sottoforma di chiazze, archi o drappeggi con luminosità, colore estremamente variabili. Si osservano di notte e a seconda si manifestino a latitudini N o S prendono il nome di a. Boreale o a. Australe. La zona di massima frequenza delle aurore boreali è in Europa lungo la linea del circolo polare artico (Islanda-Norvegia settentrionale-Lapponia). In Italia si può manifestare una ogni 10 anni.
 

Barografo

 
Barometro utilizzato per la registrazione della pressione atmosferica su carta millimetrata, si usa in genere nelle capannine meteo.
 

Barometro

 
Strumento che serve per misurare la pressione atmosferica. Si distinguono tre tipi : il barometro a mercurio, ideato da Torricelli nel 1643, dove la pressione atmosferica è equilibrata dalla pressione idrostatica di una colonna di mercurio contenuta in una canna di vetro con l'estremità superiore chiusa e quella inferiore immersa in un recipiente il cui pelo libero è a contatto con l'aria. Il valore della pressione è espresso in base al peso del mercurio; il barometro metallico o aneroide sfrutta il principio dello sfruttamento della deformazione elastica di particolari capsule metalliche vuote di forma tubolare alle quali è fissata una molla collegata a una lancetta che si sposta su un quadrante avente una scala graduata. Recentemente vengono realizzati barometri con sensori elettronici in grado di trasmettere i dati dalle stazioni via modem o via radio, oppure memorizzati in speciali unità di memoria collegate alle stazioni meteo.
 

Bilancio termico

 
Comparazione tra la radiazione solare che giunge sulla terra e la radiazione terrestre che esce per irraggiamento. Nel corso dell'anno la terra perde la stessa quantità di energia che riceve dal sole. L'equilibrio energetico viene a mancare invece all'interno del sistema terra-atmosfera a causa della ineguale distribuzione dell'energia solare in seno ad esso e dovute alla forma geometrica della terra e all'inclinazione dell'asse di rotazione.
 

Bora

 
Vento proveniente da Est-Nord est che soffia sull'Adriatico in particolare sul Golfo di Trieste, di tipo discendente con raffiche che possono superare i 100 Km/h (è un vento di burrasca). Si distingue in Bora chiara e Bora scura. La prima è di maggior velocità e apporta temperatura rigida e cielo sereno. Si forma quando sull'Europa centro occidentale risiede un'area di alta pressione mentre sul Mediterraneo c'è bassa pressione; La Bora scura viene accompagnata da brutto tempo, ma è meno violenta della precedente. Si forma quando sull'Europa centrale c'è una zona di alta pressione mentre sul Mediterraneo risiede un'area di bassa pressione.
 

Brina

 
Idrometeora, insieme di cristalli di ghiaccio formato dal congelamento del vapore acqueo contenuto nell'aria (sublimazione) al contatto con le superfici a temperature inferiori a 0 °C.
 

Caligine

 
Fa parte delle litometeore. E' una sospensione nell'atmosfera di particelle secche e solide, come polveri finissime o sali, invisibili ad occhio nudo ma capaci di ridurre la visibilità e conferire un intorbidamento all'aria. Da non confondersi con la foschia.
 

Calore

 
Energia del moto disordinato delle particelle che costituiscono la materia, avvertita come sensazione di caldo. Strettamente legato al concetto di temperatura, il termine viene spesso usato come sinonimo di "quantità di calore" e di "energia termica". La branca della fisica che si occupa dei fenomeni riguardanti il calore è chiamata Termologia e quella che studia le sue possibili trasformazioni la Termodinamica. Tutti i fenomeni atmosferici e l'energia immagazzinata in essi sono dovuti al calore proveniente dal sole.
 

Canicola

Periodo più caldo dell'estate che nell'emisfero boreale in genere coincide con il periodo a cavallo tra luglio e agosto ed una situazione di alta pressione costante, quindi bel tempo.
 

Capannina meteorologica

 
Gabbia a persiane di legno rialzata da terra da 4 gambe contenete gli strumenti necessari per la lettura e registrazione della temperatura e delle grandezze ad essa collegate come l'umidità relativa, temperatura del punto di rugiada etc. , inoltre può esserci anche un pluviometro per rilevare i mm. di pioggia caduta. Comunque gli strumenti di cui può essere dotata variano a seconda delle esigenze. La capannina deve essere posta all'aperto, in modo che l'aria vi possa circolare liberamente. Da precisare che il modello sopra descritto è quello tradizionale soppiantato ora da modelli più all'avanguardia, vedi centraline meteorologiche.
 

Carte meteorologiche

 
Carte geografiche a scala nazionale o emisferica sulle quali vengono riportati i simboli meteorologici che sintetizzano tutte le informazioni provenienti dalle osservazioni dalle varie stazioni. Le carte che rappresentano la situazione meteorologica sulla superficie terrestre in un dato istante prendono il nome di carte al suolo, i dati provengono dalle stazioni di terra, dalle navi e dalle informazioni dei satelliti. Su di esse i meteorologici delimitano le aree di alta e bassa pressione e individuano i fronti. Contemporaneamente vengono costruite le carte in quota la cui fonte dati proviene dalle radiosonde. In esse vengono rappresentate le superfici isobariche corrispondenti ad alcuni valori barici predefiniti (500, 700, 850 e 1000 hPa). Le curve delle carte in quota sono chiamate isoipse e consentono di trovare a quale quota si trova una superficie isobarica. Esse consentono ai meteorologi di individuare il tipo e la direzione delle masse d'aria e dei fronti.
 
Carta dei venti in quota
 
Vengono riportati gli elementi relativi al vento in quota.
 

Celsius

 
Scala centigrada per la misurazione della temperatura che prende il nome dal fisico che la introdusse. Tale scala si ottiene dividendo in 100 parti l'intervallo compreso tra la temperatura del punto di solidificazione (0 °C) e la temperatura del punto di ebollizione dell'acqua (100 °C) alla pressione di 101,325 kPa. Attualmente la taratura dello zero della scala viene effettuata in base alla temperatura del triplo dell'acqua a pressione atmosferica, pari a 0,01 °C. Tali valori sono definiti in relazione alla scala Fahrenheit. La relazione è la seguente:
F= (Cx0,55) + 32. °C=5/9 x (°F - 32).

Nella tabella sottostante, potete automaticamente conoscere un valore di temperatura in gradi Celsius, Fahrenheit o Kelvin.
Basterà immettere un valore in un campo qualsiasi e fare clic in uno dei due rimanenti.
 

Centralina meteorologia

 
Stazione meteo di rilevazione della temperatura e di tutti gli altri elementi atmosferici. Gli strumenti vengono fissati su un palo ed alcuni sono dotati di schermatura contro l'irraggiamento, ad es.il sensore della temperatura. I dati possono arrivare in tempo reale alle stazioni via modem o via radio oppure hanno una memoria interna che viene scaricata periodicamente. Le moderne centraline non necessitano di capannina di legno, vedi capannina meteorologica.
 

Ciclone

 
Detto anche Depressione nelle medie latitudini. E' formato da masse d'aria con una pressione più bassa rispetto a quella delle zone circostanti con movimento spiraliforme, in senso orario nell'emisfero australe e antiorario in quello boreale. E' sinonimo di brutto tempo, di cielo coperto, di pioggia e di freddo a causa dei fenomeni causati dallo scontro di masse d'aria di diversa proprietà. Non bisogna dimenticare però che la natura tende all'equilibrio e perciò un ciclone è sempre seguito da un anticiclone. A latitudini subtropicali può riferirsi a un'area più ristretta con forte perturbazione (depressione marcata) che si sposta velocemente sul mare e viene chiamato uragano o tifone. La sua traslazione avviene verso Ovest e quindi va a colpire il lato orientale dei continenti.
 

Clima

 
Insieme di condizioni meteorologiche che si verificano in una località per un determinato periodo di tempo (20-30 anni). I suoi elementi quali temperatura, pressione, umidità, nuvolosità, venti e precipitazione sono influenzati da diversi fattori come la latitudine, l'altitudine la conformità dei rilievi, delle pianure e del mare, le correnti aeree e marine, l'albedo e dall'intervento umano. Il clima è oggetto di varie classificazioni, la più nota è quella di W. Koppen che considera 5 classi: climi megatermici umidi o tropicali umidi, climi aridi, climi mesotermici o temperati caldi, climi microtermici o boreali e climi nivali o glaciali. Può essere inteso anche come stato medio dell'atmosfera. Di grande dibattito negli ultimi decenni, l'aumento di anidride carbonica nell'atmosfera causata dalle attività umane, che ha portato e porterà un aumento della temperatura media con imprevedibili ripercussioni sul clima terrestre.
 
Corrente
 
Movimento di una massa d'aria in una data direzione.
 

ciclo delle Correnti d'aria

 
Il movimento iniziale è dovuto alla differenza di temperatura delle masse d'aria, che determina una differenza di pressione. Durante le ore diurne le radiazioni solari riscaldano la terra più intensamente del mare. L'aria sopra la terra riscaldata si riscalda e si dilata in altezza. Una volta salita defluisce in tutte le direzioni, questo fa si che la pressione sulla terra diminuisca e si crei bassa pressione, verso la quale l'aria defluisce scendendo ai lati. Il ciclo si arresta verso sera con la cessazione delle radiazioni solari. Di notte la terra irradia il calore ricevuto più velocemente del mare. L'aria sopra la terra si raffredda e si comprime. In quota affluisce aria nuova e si accresce la pressione sulla terra. Si ha così alta pressione. In generale si può dire che l'aria si muove da un'area di alta pressione a quella di bassa pressione.

Depressione

Sinonimo di area di bassa pressione, vedi anche Ciclone.

 

Escursione termica

 
Differenza tra la temperatura massima e minima in un luogo, misurate in un dato periodo di tempo. Quella tra il giorno e la notte è detta escursione diurna; La temperatura subisce inoltre una variazione durante le diverse stagioni. I giorni si allungano d'estate e si accorciano d'inverno per effetto della non perpendicolarità dell'orbita dell'asse terrestre. Inoltre la variazione della latitudine influisce sulla differenze tra giorno e notte: più si sale, più si accentua tale differenza. D'estate, poiché le ore di insolazione aumentano mentre le ore notturne si accorciano, il bilancio termico tra il riscaldamento diurno e il raffreddamento diurno è a favore del caldo; d'inverno si verifica la situazione contraria ovvero la temperatura media si abbassa perché la notte è più lunga del giorno. La differenza tra il mese più caldo e quello più freddo viene chiamata escursione termica annuale.
 

Fronte caldo

 
Si ha quando una massa d'aria calda avanza e va ad invadere zone precedentemente occupate da masse d'aria fredda. Poiché i fronti caldi tendono a viaggiare più lentamente di quelli freddi (25 Km/h circa) e hanno aria meno densa, tendono a spostarsi sopra l'aria più fresca in modo graduale. L'aria calda, nello scontro con quella fredda, tende a scorrere verso l'alto raffreddandosi e causando la formazione di nubi di tipo stratificato. Nelle immediate vicinanze del fronte si hanno gli strati e i nembostrati, poi gli altostrati, i cirrostrati e, al di sopra della superficie frontale i cirri. I cirri sono i segni premonitori dell'arrivo di un fronte caldo. Questa vasta copertura di nubi, che talvolta si estende per circa 2400 Km, è dovuta alla scarsa inclinazione del fronte caldo che va da 1/50 a 1/400. In generale, è possibile prevedere l'avvicinamento con qualche giorno di anticipo grazie a questa propagazione di nubi e alla lenta avanzata del fronte. Ci possono essere due tipi di fronte caldo: quello che porta aria stabile e quello con aria instabile. Il primo caso è caratterizzato da lunghi periodi di pioggia continua e di solito condizioni calme, eccetto forse in prossimità della linea frontale. Nel secondo si possono avere delle piogge forti intervallate da una pioggerellina stabile e da temporali, inoltre si formeranno accanto alle nubi stratiformi anche quelle cumuliformi. Prima del fronte la temperatura aumenta in modo lento, dopo l'aumento è più intenso. La pressione diminuisce prima del suo arrivo, poi rimane quasi stazionaria. Dopo il passaggio di un fronte caldo la nuvolosità può diminuire fino all'apparizione di estese schiarite. Nelle cartine del tempo il fronte caldo viene indicato da una linea rossa con semicerchi (in termine tecnico linea LX).
 

Fronte freddo

 
Si ha quando una massa d'aria fredda avanza a cuneo a contatto con la superficie terrestre e invade zone precedentemente occupate da masse d'aria calda, alzandole vigorosamente. Il rapido sollevamento dell'aria calda genera nubi di tipo cumuliforme, in genere cumulonembi. Se l'aria calda è instabile si formano nubi convettive e si possono avere temporali o linee burrascose. Le burrasche sono continui temporali che precedono il fronte da 80 a 450 Km e in genere si dispongono parallele al fronte stesso. La loro presenza può prolungare il periodo di cattivo tempo associato al fronte. In condizioni di stabilità, invece, davanti e dietro al fronte si possono formare nubi di tipo stratus. Dopo il suo passaggio le possibili piogge possono ritardare la schiarita del cielo, ma si hanno condizioni sicuramente meno violente. I fronti freddi tendono ad essere energici e possono viaggiare a velocità che possono toccare i 65 Km/h, il loro passaggio può essere questione di ore. I fronti che si muovono più veloci portano un tempo più violento che però si attenua subito dopo il suo passaggio L'inclinazione di un fronte freddo va da 1/30 a 1/100, quindi forte. Prima del suo arrivo la pressione è in diminuzione, poi si manifesta un brusco aumento. La temperatura invece, prima dipende dalla massa d'aria calda presente, poi avviene una forte diminuzione. Inoltre, un fronte freddo porta aria più asciutta e visibilità ottima. Il fronte freddo viene indicato sulle cartine del tempo da una linea azzurra con triangoli (in gergo tecnico si parla di linea LY).
 

Escursione termica

 
Differenza tra la temperatura massima e minima in un luogo, misurate in un dato periodo di tempo. Quella tra il giorno e la notte è detta escursione diurna; La temperatura subisce inoltre una variazione durante le diverse stagioni. I giorni si allungano d'estate e si accorciano d'inverno per effetto della non perpendicolarità dell'orbita dell'asse terrestre. Inoltre la variazione della latitudine influisce sulla differenze tra giorno e notte: più si sale, più si accentua tale differenza. D'estate, poiché le ore di insolazione aumentano mentre le ore notturne si accorciano, il bilancio termico tra il riscaldamento diurno e il raffreddamento diurno è a favore del caldo; d'inverno si verifica la situazione contraria ovvero la temperatura media si abbassa perché la notte è più lunga del giorno. La differenza tra il mese più caldo e quello più freddo viene chiamata escursione termica annuale.
 

Fahrenheit

 
Scala termometrica ottenuta dividendo in 180 parti l'intervallo compreso tra la temperatura del ghiaccio fondente pari a 32 °F e la temperatura di ebollizione dell'acqua alla pressione di 760 mm di mercurio pari a 212 °F. Tali valori sono definiti in relazione alla scala Celsius in gradi Centigradi. La relazione è la seguente:
°C=5/9 x (°F - 32). F= (Cx0,55) + 32.
 

Fronte freddo

 
Si ha quando una massa d'aria fredda avanza a cuneo a contatto con la superficie terrestre e invade zone precedentemente occupate da masse d'aria calda, alzandole vigorosamente. Il rapido sollevamento dell'aria calda genera nubi di tipo cumuliforme, in genere cumulonembi. Se l'aria calda è instabile si formano nubi convettive e si possono avere temporali o linee burrascose. Le burrasche sono continui temporali che precedono il fronte da 80 a 450 Km e in genere si dispongono parallele al fronte stesso. La loro presenza può prolungare il periodo di cattivo tempo associato al fronte. In condizioni di stabilità, invece, davanti e dietro al fronte si possono formare nubi di tipo stratus. Dopo il suo passaggio le possibili piogge possono ritardare la schiarita del cielo, ma si hanno condizioni sicuramente meno violente. I fronti freddi tendono ad essere energici e possono viaggiare a velocità che possono toccare i 65 Km/h, il loro passaggio può essere questione di ore. I fronti che si muovono più veloci portano un tempo più violento che però si attenua subito dopo il suo passaggio L'inclinazione di un fronte freddo va da 1/30 a 1/100, quindi forte. Prima del suo arrivo la pressione è in diminuzione, poi si manifesta un brusco aumento. La temperatura invece, prima dipende dalla massa d'aria calda presente, poi avviene una forte diminuzione. Inoltre, un fronte freddo porta aria più asciutta e visibilità ottima. Il fronte freddo viene indicato sulle cartine del tempo da una linea azzurra con triangoli (in gergo tecnico si parla di linea LY).

Fronte stazionario

 
Si dice di quel fronte che si arresta a causa del movimento dei sistemi di pressione.
 

Gelata

 
Diminuzione brusca della temperatura a un valore minore o uguale a 0°C, può causare seri danni all'agricoltura.
 

Inversione termica

 
La temperatura dell'aria è strettamente collegata alla temperatura del suolo: poiché l'atmosfera si riscalda a partire dal basso, la temperatura che troveremo diminuirà con l'aumentare della quota. Ci sono casi in cui tale regola non vale ed è in quello delle inversioni termiche. Con le inversioni termiche la temperatura cresce con l'aumentare dell'altezza, anziché diminuire. Possiamo avere due tipi di inversione: l'inversione termica al suolo e l'inversione termica in quota. L'inversione termica al suolo è causata da un forte raffreddamento del suolo per effetto del irraggiamento notturno o per presenza di neve oppure quando masse di aria calda scorrono sopra una superficie fredda. Questo tipo di inversione è favorito dalla presenza: di notti invernali che sono più lunghe rispetto alle giornate diurne, quindi la perdita di calore è maggiore rispetto l'apporto; di un cielo sereno o con poche nubi preferibilmente molto alte, affinché la perdita di calore venga ritardata; dalla presenza di aria con movimenti lievi o nulli per dare modo agli strati più bassi di rimanere a contatto con il suolo; dalla presenza di un manto nevoso sulla superficie che funge da ostacolo all'assorbimento di calore diurno della superficie. Le zone dove si verificano più di frequente sono le aree continentali lontano dal mare, ad es. la pianura padana e all'interno delle grandi valli, ad esempio quella alpina. Invece nelle zone continentali di alta latitudine, come la Siberia, l'inversione termica permane tutto l'inverno, ai poli questa è la situazione normale. Sulle città, durante giornate nebbiose, il fumo dei camini e delle ciminiere tende a mescolarsi con la nebbia e non riesce a risalire poiché incontra una barriera di aria fredda, causando una pericolosa cappa di smog. Anche questo fenomeno rientra in quello delle inversioni termiche. L'inversione termica in quota è dovuta allo scorrimento di masse d'aria calda al di sopra di uno strato di aria fredda. Questo tipo di inversione è visibile in corrispondenza all'interruzione dello sviluppo verticale di un cumulonembo: c'è un estensione in orizzontale della nube, che dà origine alla caratteristica "incudine". L'inversione in quota rappresenta un fenomeno del tutto normale sulle nostre regioni. Un'altro tipo di inversione è quello che si verifica nelle zone anticicloniche e viene detta subsidenza. Si verifica normalmente verso i 1500 metri ed è causata dalla compressione con conseguente riscaldamento dell'aria. Questa altezza rappresenta un limite per inquinamento e foschie. Si può facilmente notare durante un'escursione in montagna oppure quando si prende l'aereo.
 

Isoterme

 
Linee che uniscono punti con uguale temperatura nel medesimo istante. Nelle carte in quota servono ad individuare il movimento delle masse d'aria calde o fredde.
 

Lampo

 
Luminosità prodotta da una scarica elettrica come i fulmini, che si manifestano durante un temporale. I lampi si possono verificare tra due zone distinte di una nube, tra due nubi vicine, tra la base di una nube e il suolo oppure, anche se raramente, tra una nube e il cielo sereno. Essi durano una frazione di secondo, con luminosità molto intensa. Si può calcolare la distanza approssimativa di un temporale contando i secondi che separano il momento di osservazione del lampo e la percezione del tuono. Inoltre moltiplicando tale numero per 330 m (velocità di propagazione del suono) si può ottenere la distanza alla quale si è verificato il lampo.
 

  vento di Levante

 Vento caldo che spira in estate da est sulla zona di Gibilterra.
 

Libeccio, vento di

 
Vento proveniente da sud-ovest, può interessare l'Italia in tutto l'arco dell'anno, facendo sentire i suoi effetti violenti sino nel Golfo di Genova.Essendo associato alle depressioni che si formano sul Mediterraneo occidentale, può instaurarsi improvvisamente con estrema violenza. All'insieme dei fenomeni che l'accompagnano si dà il nome di "libecciata". Con il libeccio viene individuato anche il vento di ovest che spira tra Capo Corso e Bastia.
 

Maestrale

 
Vento tipico del Mediterraneo proveniente da nord o nord-ovest, è conosciuto con il nome di Mistral nel Golfo del Leone e nei suoi dintorni. Assieme alla Bora è il vento che spira con maggiore forza, infatti scendendo dalla Valle del Rodano va ad acquistare velocità per precipitare sul Golfo del Leone e addirittura sino alle coste occidentali della Corsica e della Sardegna. A Marsiglia raggiunge spesso forza 9 con raffiche di oltre 100 Km/h. Può instaurarsi in tutte le stagioni anche se le probabilità maggiori sono in primavera ed in inverno. Può durare da poche ore ad alcuni giorni e porta bel tempo e nuvolosità sparsa. Altre coste italiane interessate da questo vento sono, oltre quelle sarde già menzionate, quelle tirreniche e siciliane. In queste utime due il vento non è particolarmente violento.
 

Millibar

 
Unità di misura utilizzata per misurare la pressione atmosferica, sostituendo i millimetri di mercurio (torr). E' la millesima parte del bar (3/4 mm di mercurio), il suo simbolo mb o mbar. Ultimamente è stata sostituita dall'hettopascal (hPa).
 

Monsoni

 
Fanno parte del grande sistema dei venti periodici, infatti sono venti stagionali di natura termica, poiché derivano dal diverso riscaldamento stagionale del mare e della terraferma. I monsoni caratterizzano il tempo nell'Asia meridionale e sudorientale, in particolare le coste indiane e cinesi. Da ricordare che condizioni di tipo monsonico si manifestano anche in Europa. Il meccanismo che li origina è simile a quello della brezza di mare e di terra, la differenza sta nel fatto che al giorno e la notte si sostituiscono l'estate e l'inverno. Il monsone, si può dire, è il fratello maggiore della brezza. In inverno si formano, sulla terraferma dei vasti continenti,a seguito del forte irraggiamento del suolo, delle aree di alta pressione portanti aria fredda che affluisce verso il mare, più caldo. Avremo scarsa nuvolosità e poca umidità. D'estate, invece, sulla terraferma si formano aree di bassa pressione con aria calda, quindi avremo correnti d'aria che affluiscono dal mare più freddo verso la terraferma più calda, portatrici di copiose e violente precipitazioni. Infatti, al monsone estivo coincide il periodo delle grandi piogge. Inoltre, se i monsoni estivi spirano sino ad un'altezza di 5000 metri e con una velocità di 50 Km/h, quelli invernali spirano sino a un'altezza minore e sono più moderati.
 

Nebbia

 
Fa parte delle idrometeore , è una sospensione di piccole gocce d'acqua talmente addensate da ridurre la visibilità a meno di 1 chilometro (da convenzione internazionale). Se la visibilità va oltre il chilometro si parla di foschia. Affinché si formi è necessaria la presenza nell'aria di particelle igroscopiche (o nuclei di condensazione) e di una umidità relativa del 100%. Nel caso che quest'ultima sia di una percentuale inferiore e la nebbia sia ugualmente presente, vuol dire che nell'aria sono presenti sostanze inquinanti ( residui volatili provenienti da lavorazioni industriali). La sua previsione è davvero difficile, è necessario un attento esame delle carte e di alcuni elementi come la direzione e la forza del vento, la temperatura dell'aria e l'umidità. La nebbia si può formare per: irraggiamento, avvezione e per sollevamento su un pendio. La nebbia per irraggiamento si ha quando il cielo è sereno o poco nuvoloso (in presenza di fenomeni anticiclonici) , c'è assenza di vento, il terreno è pianeggiante e c'è aria fredda negli strati vicini al suolo, invece aria calda in quota. In particolare, con l'irraggiamento al suolo si ha perdita di calore e quindi si ha un abbassamento della temperatura, che è causa di formazione della nebbia. Questo tipo di nebbia difficilmente si spinge oltre i 100 m di altitudine. La nebbia per avvezione si ha quando uno strato di aria calda e umida si sposta sopra una superficie fredda che ne abbassa la temperatura. A differenza della nebbia per irraggiamento questa si può manifestare sino a 500 m di altitudine e formarsi anche in presenza di vento. La nebbia di sollevamento si forma a seguito del raffreddamento che l'aria fredda subisce risalendo un pendio.
 

Neve

 
Idrometeora (vedi cfr.), si presenta sottoforma di cristalli di ghiaccio isolati o riuniti in fiocchi, stellati a sei punte con ramificazioni, che si formano a temperature che vanno da -12 a -16 °C. A seconda delle condizioni termiche il cristallo di ghiaccio può assumere diverse forme. Ad esempio sopra e sotto l'intervallo -12 e -16 °C si possono avere una grande varietà di forme, dalle sottili lamine, agli aghi e ai prismi. I fiocchi sono costituiti da più cristalli di ghiaccio uniti dalle goccioline d'acqua sopraffusa presenti nella nube che fanno da collante. Tanto più lungo è il percorso in discesa in seno la nube, tanto più i fiocchi si ingrandiscono. Infatti con l'aumentare della temperatura la quantità di goccioline d'acqua sopraffusa aumenta. La temperatura ideale per la formazione dei fiocchi si aggira intorno ai -5 °C, se la temperatura aumenta oltre i 0 °C i fiocchi finiscono per sciogliersi trasformandosi in pioggia.
 

Neve granulosa o nevischio

 
Idrometeora che proviene dagli strati e anche da un banco di nebbia. Consta di piccoli granuli bianchi, opachi e appiattiti e la quantità non è mai abbondante. Il nevischio è la precipitazione solida corrispondente la pioviggine, e si può avere quando la temperatura dell'aria è molto bassa e anche con il cielo poco nuvoloso.
 

Nubi

 
Insieme di minutissime goccioline d'acqua o cristallini di ghiaccio che si trovano in sospensione nell'aria e si forma per condensazione del vapore acqueo. La condensazione è il passaggio del vapore acqueo dallo stato gassoso a quello liquido e avviene attraverso il raffreddamento dell'aria o l'umidificazione cioè l'immissione di vapore acqueo nell'aria fino a farle raggiungere la saturazione (pari ad una umidità relativa del 100%). L'altitudine in corrispondenza della quale il vapore acqueo diventa visibile sottoforma di nube, si chiama quota o punto di condensazione.

Le nubi sono originate dal raffreddamento per espansione delle masse d'aria portate in quota da correnti ascendenti o dal raffreddamento di masse d'aria umida e calda che attraversano terreni con temperatura fredda. Possiamo avere nubi d'acqua, composte da sole gocce d'acqua con una temperatura centigrada positiva; oppure nubi di ghiaccio, composte da soli cristalli di ghiaccio e con temperatura centigrada negativa ed infine nubi miste formate contemporaneamente da acqua e ghiaccio, dove la parte inferiore ha temperatura positiva (solo gocce d'acqua), quella intermedia ha temperatura negativa (acqua mista ghiaccio) e quella superiore ha temperatura fortemente negativa (solo cristalli di ghiaccio). Tipica nube mista è infatti quella con sviluppo verticale. In generale le nubi di acqua hanno contorni ben delineati, mentre in quelle di ghiaccio i contorni sono sfilacciati e poco delineati. Inoltre le nubi d' acqua sono le artefici delle aureole e le corone che circondano il sole o la luna, le nubi di ghiaccio sono adatte per la formazione degli aloni.

La luminanza delle nubi dipende dalla quantità di luce che viene riflessa, diffusa e trasmessa dalle goccioline. La colorazione in particolare dipende dal colore della luce che essa riceve, se ad esempio il sole è alto appaiono bianche o grigie oppure quando tramonta assumono una colorazione che va dal giallo al rosso. Durante la notte in genere le nubi non sono osservabili, ci si può accorgere della loro presenza dal fatto che le stelle vengono nascoste.

La classificazione delle nubi è problematica per il fatto che sono fenomeni in continua evoluzione e possono presentarsi in innumerevoli varietà di forme. Secondo accordi internazionali viene effettuata una doppia classificazione: in base alla forma caratteristica e in base alla regione o al livello in altitudine in cui le nubi si trovano.

La classificazione in base alla forma divide tutte le nubi in due grandi categorie: le nubi stratiformi e le nubi cumuliformi che possono ricoprire parzialmente o interamente il cielo sia come banchi di elementi saldati più o meno tra loro sia come elementi isolati. Le nubi stratiformi si presentano come vasti banchi simili a quelli di nebbia e si formano per trasporto orizzontale di aria calda sopra uno strato di aria fredda ovvero per scorrimento lento ascendente di aria calda al di sopra di aria più fredda. Se si verifica una precipitazione, essa è di tipo diffuso e leggero come la pioviggine.

Le nubi cumuliformi si formano per una rapida ascesa di aria o perché viene sollevata forzatamente quando incontra un pendio o quando insorgono correnti verticali per riscaldamento degli strati inferiori o quando aria calda viene sollevata energicamente da aria fredda in veloce movimento. Le nubi cumuliformi danno precipitazioni di tipo violento, abbondanti e anche durature. Talvolta le nubi possono essere la combinazione dei due tipi appena descritti.

La classificazione in base alla quota o alla regione di appartenenza vede la determinazione di tre regioni: la regione inferiore fino a 2 Km dal suolo, la regione media da 2 a 6 Km di altezza ed infine la regione superiore da 6 a 13 Km di altezza. Questa suddivisione vale per le medie latitudini, infatti il limite è di 18 Km per le regioni tropicali, mentre per le regioni polari è di solo 7 Km. Per le regioni che occupano le medie latitudini si sono definiti dieci generi di nubi, che vengono collocate tra le nubi alte, le nubi medie e le nubi basse.

Nubi medie

 
Sono rappresentate dagli altostrati (altostratus), altocumuli (altocumulos) e nembostrati (nembostratus) e sono costituite da goccioline d'acqua e cristalli di ghiaccio (nubi miste). Si trovano tra i 2 Km e i 6 Km di altezza. Altostrati: Si presentano sottoforma di uno strato nuvoloso grigio tendente all'azzurrognolo, con ombre più o meno marcate a seconda dello spessore delle nubi: quando lo spessore è forte essi occultano il sole, se è debole possono far vedere il sole come attraverso un vetro smerigliato. Possono essere confuse con i cirrostrati più densi, ma basta sapere che gli altostrati, a differenza dei cirrostrati, eliminano le ombre degli oggetti al suolo. Talvolta presenta un notevole spessore con la base inferiore piuttosto bassa, tale da essere confusa con un nembostrato. Queste nubi spesso danno precipitazioni a carattere di pioggia o di neve: le prime se il velo nuvoloso è basso e denso, le seconde se è poco denso e alto.

Altocumuli: si presentano in banchi di colore bianco o grigio e sono composte di solito da lamelle o masse rotondeggianti collegati o meno tra loro. Possono essere confuse con i cirrocumuli, ma a differenza di quest'ultimi hanno una larghezza apparente superiore pari a 5 gradi (tre dita a braccio teso). Sono gli artefici del fenomeno della corona attorno al sole, quando passano davanti all'astro con la parte più sottile. Preannunciano rovesci e temporali. Tra le diverse specie di altocumuli possiamo considerarne in particolare due per la loro bellezza: gli altocumuli a torre (altocumulus castellanus) egli altocumuli lenticolari (altocumulus lenticolaris). Gli altocumuli a torre si presentano con protuberanze a forma di torrette o merli disposti in modo regolare. Si formano quando l'aria è instabile per colpa di correnti ascendenti e possono preannunciare rovesci o temporali. Gli altocumuli lenticolari si riconoscono per la particolare forma a mandorla schiacciata o a lente e indicano la presenza, a quella quota, di venti a intensità e direzione costante. Compaiono in zone anticicloniche e sulla cima delle montagne. Possono preannunciare un cambiamento nel tempo a breve scadenza.

Nembostrati: formano una grande distesa nuvolosa, di colore grigio scuro e di spessore notevole (possono arrivare sino al livello dei cirri), senza forme definite. Possono creare così un forte oscuramento del cielo, tanto da rendere necessaria la luce elettrica. La parte inferiore è spesso occultata da altre nubi sfrangiate, che corrono veloci con il vento. I nembostrati sono portatori di cattivo tempo con precipitazioni persistenti, anche a carattere nevoso.
 

 buco dell'Ozono,

 
Assottigliamento dello strato di ozono negli strati più alti dell'atmosfera, dovuto alla presenza di cloro-fluoro-idrocarburi prodotti dall'attività dell'uomo. Le conseguenze non sono certo da trascurare e possono diventare estremamente pericolose per tutti gli esseri viventi: l'ozono, infatti, è un componente costituente dell'atmosfera. Si forma dall'ossigeno quando si verificano particolari condizioni, si trova soprattutto nell'alta atmosfera (la sua concentrazione è massima a 20-25 Km di altezza), in quantità esigue negli strati bassi. Esso svolge l'importante funzione di sbarrare la strada alle radiazioni ultraviolette, letali per la vita nella terra. Nel svolgere questa funzione però subisce una trasformazione chimica e deve perciò riformarsi. I cloro-fluoro-idrocarburi quando arrivano nella stratosfera si decompongono a contatto con gli ultravioletti, liberando cloro. Il cloro ha la capacità di distruggere le molecole di ozono e così i raggi ultravioletti possono penetrare nell'atmosfera. L'aggressione dell'ozono si ha anche da parte dell'acido solforico proveniente dalle eruzioni vulcaniche. Il periodo autunnale è quello a maggior rischio e ogni anno la situazione peggiora. L'anno peggiore è stato il '94 quando l'assottigliamento dello strato di ozono ha raggiunto il 70%. Si sentono sempre di più notizie su casi di tumore alla pelle, di animali diventati ciechi etc.. Le alternative esistono già ma sono difficili da attuare, comunque nel '90 a Londra ben 74 paesi hanno deciso di eliminare del tutto la produzione dei CFC e nel '92 a Bruxelles i Paesi facenti parte della CEE hanno deciso di bandire entro il questi prodotti nocivi.
 

Pressione atmosferica

 
Nonostante la sua natura impalpabile, l'aria ha il suo peso. Un metro cubo d'aria pesa 1300 g al livello del mare. Di conseguenza ogni porzione di atmosfera è influenzata dal peso degli strati sovrastanti. Al peso esercitato su una superficie unitaria, per esempio da una colonna d'aria che si estende fino ai limiti dell'atmosfera, viene dato il nome di pressione atmosferica. Mediamente il peso al livello del mare si aggira sui 1.033 g per cm2.
 

Pressione alta

 
A causa del diversa distribuzione del riscaldamento solare sulle varie regioni della terra, dalla presenza dei mari e continenti e dalla rotazione della terrestre, la pressione atmosferica non è distribuita uniformemente e quindi si creano zone di alta e bassa pressione. In una zona di alta pressione (o anticiclone) l'aria tende a divergere al suolo e a convergere in quota. Essa tende a scendere dall'alto verso il basso, comprimendosi e avvitandosi. Questo causa il dissolvimento delle nubi e quindi le condizioni del tempo in un'anticiclone sono prevalentemente buone, se si esclude la formazione delle nebbie dovute alle inversioni termiche al suolo. Le aree di alta pressione si possono formare per cause termiche o dinamiche.
 

Pressione bassa

 
A causa del diversa distribuzione del riscaldamento solare sulle varie regioni della terra, dalla presenza dei mari e continenti e dalla rotazione della terrestre, la pressione atmosferica non è distribuita uniformemente e quindi si creano zone di alta e bassa pressione. In una zona di bassa pressione (o depressione) l'aria tende a convergere al suolo e a divergere in quota. Essa tende a salire verso l'alto avvitandosi in senso antiorario. Questo causa la formazione di nubi e conseguenti piogge che nelle depressioni più intense assumono carattere di forte intensità. Per cause di origine termica e dinamica, si può avere alta pressione al suolo e bassa in quota. D'estate questo tipo di situazione favorisce la formazione di temporali. Le aree di bassa pressione si possono formare per cause termiche o dinamiche.
 

Radiazione solare

 
E' l'insieme delle radiazioni emesse dal sole con spettro ampio, simile a quelle di un corpo nero con una temperatura di 6000 Kelvin. Sulla terra queste radiazioni non vengono del tutto assorbite. Un 30% vengono riflesse dal fenomeno dell'Albedo, mentre il 20% sono assorbite dall'atmosfera e il 50 % dal suolo.
 

Satelliti meteorologici

 
METEOSAT 7
Meteosat-7 è un satellite geostazionario operativo sotto il controllo di EUMETSAT. Esso invia a terra immagini riprese in 3 canali dello spettro elettromagnetico: visibile, infrarosso e vapore acqueo. La posizione assunta del Meteosat, circa 36000 km sopra l'incrocio tra l'equatore ed il meridiano di Greenwich, limita il campo visivo ad una parte della superficie terrestre. Le immagini, una per ogni canale ogni 30 minuti, giungono ad una stazione al suolo a Darmsadt, in Germania, che le rielabora e le distribuisce alle stazioni riceventi attraverso il satellite stesso. Le immagini vengono suddivise per settori e contrassegnate da lettere e numeri (si guardi le tre figure sottostanti). I settori più importanti per l'Europa sono C03, C2D, D2 ed E2. Le sigle CTOT, DTOT, ETOT, visualizzano l'intero emisfero. L'ora riportata è quella UTC: occorre aggiungere un'ora (due se e' in vigore l'ora legale) per ottenere l'ora locale. Per le altre regioni della terra, sono in servizio i seguenti satelliti: GOES 8 (Americhe), GMS 1, GMS 5 (Asia, Oceania).

NOAA I satelliti dai quali giungono queste immagini sono NOAA-12, NOAA-14 e NOAA-15. Si tratta di satelliti statunitensi, messi in orbita dal National Aeronautics and Space Administration - USA. La loro orbita è detta polare, in quanto sorvolano entrambi i poli, e si trovano ad un'altezza di circa 800 km. Ogni giorno essi compiono circa 14 rivoluzioni attorno alla Terra. Non trovandosi in una posizione fissa rispetto alla superficie terrestre, questi satelliti non forniscono sempre immagini della stessa regione. I canali spettrali utilizzati per le immagini sono quelli del visibile e dell'infrarosso. La risoluzione spaziale è circa 5 volte maggiore di quella di Meteosat-7. Le immagini vengono aggiornate con un intervallo compreso tra 1.5 e 12 ore. L'ora riportata è quella UTC: occorre aggiungere un'ora (due se e' in vigore l'ora legale) per ottenere l'ora locale. A cura di: Università di Strasburgo & C., The Met.Office, Institut für Meteorologie der Freien Universität Berlin, DFD, sunba2 INFN Bari, Dundee Satellite Receiving Station e da DNMI (Det Norske Meteorologiske Institut). Un'altro satellite polare è il russo METEOR.
 

Tempesta

 
Perturbazione atmosferica con venti di forte e fortissima intensità, violenti piogge e grandinate. Si nota anche una brusca diminuzione della temperatura e mare molto agitato. Le tempeste sono spesso associate a perturbazioni e fronti freddi molto intensi.
 

Tornado

 
Il Tornado è una colonna d'aria in violenta rotazione, in contatto con il terreno, pendente da un cumulonembo e quasi sempre osservabile come una "nube a imbuto" o tuba. I tornado sono fuori di ogni dubbio il fenomeno atmosferico più incredibile e distruttivo. Essi sono molto più piccoli e molto meno duraturi dei cicloni tropicali. Un uragano può superare i 1000 Km di diametro mentre i tornado eccedono raramente i 2 Km. I venti in un Tornado possono soffiare a oltre 500 Km/h. Il vento possiede una notevole componente verticale: le correnti ascensionali raggiungono i 300 Km/h riuscendo a sollevare da terra gli oggetti più pesanti (automobili, intere case, locomotive, ecc). Durante il passaggio dei Tornado più violenti la pressione può scendere anche di 100 hPa. Si formano all'improvviso, si muovono molto rapidamente (50-100 Km/h), e sono quasi imprevedibili. I Tornado si verificano prevalentemente nelle pianure centrali degli Stati Uniti a causa delllo scontro di aria calda e umida proveniente dal Golfo del Messico con quella più fredda e secca che scende dalle più alte latitudini del continente americano. Nella tabella sottostante sono riportati i gradi d'intensità dei tornado.


Grado F

Classificazione

Vento Km/h

Effetti provocati

F0


Debole

65-120

Rami degli alberi spezzati, danneggiati i cartelloni e i segnali stradali.

F1


Moderato

120-180

Spostamento di mobili. Asportazione della superficie dei tetti; auto spinte fuori strada; piccoli stabili distrutti (garage, box).

F2


Intenso

180-250

Alberi sradicati, oggetti scagliati lontano a forte velocità, interi tetti sollevati dalle case, case senza fondamenta devastate.

F3


Forte

250-330

Boschi rasi al suolo, auto trascinate o sollevate da terra, possibilità di crollo di pareti di case, tetti scagliati lontano.

F4


Devastante

330-420

Oggetti che diventano missili scagliati a notevole distanza (per esempio alberi), automobili sollevate da terra e fatte volare per decine di metri, gravi danne alle case con deboli fondamenta.

F5


Catastrofico

420-520

Auto trasformate in missili fatte volare via anche per centinaia di metri, sollevamento di autotreni di parecchie tonnellate, case con buone fondamenta trascinate lontano e distrutte, alberi distrutti e scortecciati, danni seri anche ad edifici in cemento armato, devastazione totale.



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voglio ricordare che quest'area è da considerarsi di pubblica utilità

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