Dolci e dessert preparati con
il caffè. Budino Brasiliano - Dosi per 4 persone: 60 gr, di burro, 30 gr. di farina, 60 gr. di zucchero, 250 gr.di panna fresca, mezzo bicchiere di latte, una terrina di caffè ristretto, 2 cucchiai di liquore al caffè. Fate fondere il burro in una casseruola, unite lo zucchero e lasciatelo caramellare leggermente, togliete dal fuoco diluite con il caffè bollente e il liquore. A parte sciogliete la farina con il latte, unite questo composto al primo macinando bene, poi aggiungete piano piano la panna. Riportate il recipiente su fuoco basso e sempre mescolando fate addensare la crema. Togliete dal fuoco, mescolate ancora per 3/4 minuti, e dopo averla suddivisa in coppe mettete in frigo per due ore. Gelato Moka - Dosi per 4 persone: 125 gr. di cioccolato fondente, 4 uova, 60 gr. di caffè forte, 250 ml.di doppia panna, 1 cucchiaio di liquore al caffè, 100 gr. di zucchero, riccioli di cioccolato per guarnire. Sciogliete il cioccolato a bagnomaria, appena pronto togliete dal fuoco ed incorporate i tuorli d'uovo e il caffè. Montate la panna in una ciotola, quando è ben ferma amalgamatevi il liquore al caffè. A parte montate le chiare buovo a neve ed aggiungete gradualmente lo zucchero. Amalgamate la panna alla prima miscela di cioccolato e quindi delicatamente le chiare a neve. Mettete il composto a cucchiaiate in un contenitore e ponete in freezer per almeno 5 ore. Servitelo guarnito di riccioli al cioccolato o biscotti, appena estratto dal freezer. Piramide di Meringhe al Caffè - Dosi per 4 persone: 4 chiare d'uovo, 60 gr. di caffè istantaneo in polvere, 450 gr. di zucchero, 500 ml. di doppia panna già montata, 200 gr.di uva nera e 200 gr. di uva bianca tagliate a metà e private dei semi, 100 gr. di mandorle affettate, grani di cioccolato al caffè. Montate le chiare a neve ben ferma, a parte mescolate il caffè e lo zucchero e incorporateli alle chiare sbattendo bene. Versate la miscela in una siringa per dolci munita di forchetta a stella e formate con questa delle piccole meringhe su una placca da forno già munita di carta oleata. Mettete in forno a 120" per 2 ore finché le meringhe sono asciutte e friabili. Per servire disponete su un piatto uno strato di meringhe ricoperte di panna uva e mandorle, continuate a stratificare seguendo uno schema a piramide continuando a decorrere con uva e grani di cioccolato. Budino al caffè e cioccolata. Amalgamare 200 gr. di burro con 200 gr. di zucchero e lavorarli in modo tale da ottenere una crema soffice. Ora aggiungere 200 gr. di cioccolato fondente grattugiato, 1 tazza abbondante di caffè ben forte, 1 bicchierino di cognac, quindi mescolare e versare in uno stampo intinto di cognac. Lasciare riposare in frigorifero per circa tre ore e mezzo. Flan di caffè. Collocare in una terrina 5 uova sbattute, aggiungere 2 scatole di latte condensato, una tazza di caffè ben forte, una di latte (passate due volte al setaccio) e profumare con un cucchiaino di cognac. Versare il composto in uno stampo per dolci, foderando prima fondo e pareti con un pò di miele; quindi far cuocere a bagnomaria in forno caldo per circa mezz'ora. Si può guarnire a piacere. Crema zabaione al caffè. Occorrente per due persone: due tuorli d'uovo, due cucchiai di zucchero, mezzo guscio di caffè caldo per ogni uovo. Sbattere i due tuorli d'uovo con lo zucchero e aggiungere, sempre mescolando, il caffè. Fare lievemente addensare il tutto, a bagnomaria sulla fiamma; servire caldo o tiepido. Torta allo zabaione e liquore al caffè. Tagliare un pan di Spagna in due dischi ed inzuppare leggermente i due interni con liquore al caffè. Livellare con crema zabaione al caffè (preparata come ricetta precedente), il disco inferiore e con panna montata il disco superiore, quindi richiudere i due dischi. Ricoprire la torta con cioccolato sciolto (a bagnomaria) e decorare con ciuffetti di panna. Dolce con ricotta al caffè. Rendere spumoso il composto ottenuto con 500 gr. di ricotta ed 1 tazza da tè di latte. Amalgamarvi 100 gr. di zucchero, 3 tazzine di caffè ben forte, 2 bicchierini di rhum, 4 biscotti di pastafrolla ben sbriciolati, 1 pezzetto di cedro candito ridotto a pezzettini. Distribuire il tutto in 6-8 tazze da macedonia o in coppe, guarnire con chicchi di caffè interi e collocare in frigorifero. Va servito freddo. Bignè alla crema di caffè. Per preparare la crema mescolare mezzo litro di latte con 2 cucchiaiate di fecola di patate, aggiungervi 3 cucchiaiate di zucchero e 1 tazza piccola di caffè forte. Mentre il tutto è sul fuoco, occorre mescolare in continuazione con un cucchiaio di legno. Quindi incorporarvi 1 cucchiaio di burro e quando la crema è densa sbatterla nel frullatore finchè non intiepidisca. Procedere ora a preparare la pasta dei bigné nel seguente modo: spianare molto sottilmente la pasta, ottenuta con 250 gr. di farina passata al setaccio, 2 tuorli d'uova, 3 cucchiaiate di burro e mezza tazza d'acqua leggermente salata. Con un bicchiere capovolto formare tanti dischetti, che vanno farciti con la crema precedentemente preparata; chiudere il disco in due con una leggera pressione ai bordi e friggere in abbondante olio caldo. Budino al caffè. Amalgamare bene 2 tazze e mezzo di panna liquida, due tazzine di caffè ben forte e due cucchiai di fecola di farina gialla (maizena). Porre sul fuoco a fiamma lenta, portare ad ebollizione e mescolare per tre minuti circa. Togliere dal fuoco, aggiungere 3 tuorli d'uova battuti, mescolare bene, rimettere sul fornello per 1-2 minuti e poi lasciare raffreddare. Al composto vanno quindi unite le chiare delle uova battute a neve. Dopo quest'ultima operazione, porre il tutto in uno stampo intinto di liquore secco e lasciare riposare e gelare in frigorifero. Al momento di servire, guarnire con panna montata a piacere. Soufflè al caffè. Sciogliere in un tegamino un pò di burro, unire 2 cucchiai di farina doppio zero, quindi un bicchiere di latte riscaldato e 2 tazzine di caffè molto forte. Mescolare per una dozzina di minuti e quando il composto é piuttosto denso lasciarlo raffreddare. Ora incorporare uno alla volta 5 tuorli e gli albumi montati a neve; versare in uno stampo piuttosto alto dopo averlo imburrato e fare cuocere nel forno per mezz'ora. Amaretti
al caffè.
Torta
al caffè. Torta
di biscotti al caffè. Primi
e secondi piatti preparati con il caffé.
Identikit del vero caffè. |
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Per
riconoscere un buon espresso anche al bar basta dedicare
un attimo di attenzione all'esame della
"tazzina": la crema deve aver un bel colore
nocciola, essere particolarmente densa, tanto che lo
strato di zucchero deve scendervi lentamente, e la crema
ricomporsi dopo aver girato lo zucchero. La temperatura del caffè presentato è molto importante, in quanto il calore permette una maggiore concentrazione di sostanze odorose, diverse a seconda delle miscele utilizzate. In bocca, poi, con l'associazione delle sensazioni olfattive con quelle del palato, i professionisti ed i veri amanti del caffè riconoscono quello che viene comunemente definito il "flavour" : cioè la ricchezza e la corposità del gusto. Inoltre, essere in grado di riconoscere un buon espresso facilita persino la preparazione del caffè casalingo, anche se i risultati saranno chiaramente diversi poichè diverse e meno sofisticate sono le macchine utilizzate per la preparazione. |
Il caffè preparato ad arte Eccovi il decalogo per la preparazione di un vero caffè all'italiana, fatto con la moka. Seguendo questi piccoli consigli, riuscirete ad apprezzare al meglio il caffè fatto in casa. |
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1-
Acquistare una buona marca di caffè, pregiata per
qualità, adatta al vostro gusto. 2- Evitare assolutamente miscele con surrogati, che alterano sostanzialmente la riuscita della bevanda. Poco ma buono, insomma. 3- Usare acqua fresca e leggera é la seconda componente importante. Acque salmastre o ricche di calcare o dure come quelle che si trovano in alcune località affievoliscono il sapore integro. Ricordate di non usare acqua bollita. 4- Dosare convenientemente le
proporzioni di caffè e acqua. Le più diffuse
caffettiere, il tipo Express e la Napoletana, hanno già
predeterminate le proporzioni in rapporto al numero di
tazzine desiderate. Negli altri casi si ricordi di
utilizzare un cucchiaio da tavola colmo per ogni persona.
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Provenienza:
indica il paese produttore ed eventualmente la regione o il porto
di imbarco. Talvolta è indicata pure la Azienda produttrice o
l'esportatore.
Difetti ed impurità:
Si prende in esame il numero di difetti (grani difettosi o corpi
estranei) presenti nella merce, generalmente un campione di 2/3
di libbra, 300 grammi.
Specie botanica:
viene indicata quasi sempre la specie botanica della pianta.
Metodo di lavorazione:
Naturali, i caffè lavorati per via secca.
Lavati, quelli lavorati per via umida.
Annata del raccolto:
è normalmente indicata a cavallo di due
anni, in quanto l'anno della produzione del caffè si fa partire
da Luglio ed esistono variazioni nelle date dei raccolti da paese
a paese. Si possono avere le seguenti definizioni:
Old crop - raccolto da due o più anni
Past crop - raccolto nell'anno precedente
Current crop - raccolto in corso
New crop - prossimo raccolto
Oltre a tali definizioni, il raccolto si distingue tra Principale
e Fly crop (raccolto secondario).
Forma della grana:
Flat bean - grana piatta, talvolta allungata.
Burbon - grana arrotondata e convessa.
Caracolito - grana piccola e tonda (perla).
Maragogype - grana particolarmente grossa.
Grossezza della grana:
é indicata con il crivello (screen in inglese, crible in
francese).
Nella crivellatura si setacciano i chicchi usando lastre con fori
calibrati. Il diametro dei fori, indicato in 64esimi di pollice,
indica il crivello. Cosi, il caffè che non attraversa i fori del
diametro 18/64 di pollice, viene catalogato di crivello 18.
Colore:
il colore del caffè varia a seconda della zona di provenienza,
della specie botanica, della durata di conservazione: il giallo
dei vecchi raccolti di Arabica naturali, il bruno dei Robusta, il
verde dei nuovi raccolti di Arabica, fino al blu dei caffè
centro-americani lavati.
Portare
alle labbra una tazza di caffé fumante é un gesto
comune in buona parte del mondo, ma pochi si saranno
posti domande sull'origine della bevanda, la sua storia,
il suo significato sociale. Sulle sue origini vi sono molte leggende. Tutti conoscono quella delle capre che, in un convento musulmano dello Yemen, si misero a saltellare impazzite dopo aver brucato foglie e bacche di un arbusto di montagna: i monaci incuriositi ne fecero un infuso... |
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Meno
nota la leggenda su Maometto:
si narra che un giorno in cui il Profeta si sentiva
malissimo l'Arcangelo Gabriele gli
venne in soccorso, portandogli una pozione inviatagli
direttamente da Allah.
La bevanda era scura come la Sacra Pietra Nera della
Mecca, comunemente chiamata "qawa". Maometto la
bevve, si rianimò di colpo e ripartì per grandi
imprese. Un'altra antichissima leggenda raccontava di una bevanda sorgente di estasi, in grado di trasportare lo spirito fino alle sfere celesti. La più nota storiella (raccontata agli allievi dal frate maronita Antonio Fausto Nairone, docente di teologia alla Sorbona nel 1700) narra, invece, che in Arabia un pastore di nome Kaddi , avendo portato al pascolo le sue capre, notò sbigottito che esse, dopo aver mangiato le bacche di una pianta ivi spontanea, mostravano segni di eccitamento. Il pastore non riuscendosi a spiegare l'accaduto, lo sottopose al vegliardo abate Yahia. Costui, intuendo quelle che erano le proprietà della pianta, ne fece una bevanda amara e ricca di calore che, riscaldando il corpo lo rinvigoriva, liberandolo da sonno e stanchezza. Una leggenda simile vuole, invece, che il caffè sia stato scoperto da un Iman di un monastero arabo, il quale ne preparò un decotto e lo fece gustare a tutti i monaci del convento, che rimasero svegli senza fatica tutta la notte. Un'altra storiella narra di un monaco arabo, lo sceicco Ali ben Omar, che rimase solo durante un viaggio verso Moka, città nella quale accompagnava il suo maestro Schadeli, morto durante l'itinerario. Apparsogli un angelo, fu incoraggiato a proseguire verso quella città, dove infuriava una terribile peste. Qui, con le sue preghiere ad Allah, riuscì a guarire molti malati e persino la figlia del re, della quale si innamorò. Il Re, però, allontanò il monaco, il quale, costretto a vivere nella solitudine della montagna, per appagare la fame e la sete, dovette invocare l'aiuto del suo maestro, il quale gli inviò un magnifico uccello dalle piume variopinte e dal suadente canto. Destato e sollevato dal melodioso canto, Omar si avvicinò per ammirare l'uccello e, giunto sul posto, vide un albero rivestito da fiori bianchi e frutti rossi: la pianta del caffè. Colse alcune bacche e ne fece un decotto dalle virtù salutari che, spesso, offrì ai pellegrini che riceveva nel suo rifugio. Sparsasi la notizia delle qualità magiche della bevanda, il monaco venne riaccolto nel regno con grandi onori. |
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Comunque sia, i resoconti
di parecchi viaggiatori testimoniano che l'uso del caffè
fosse diffusissimo in tutto l'Oriente Islamico alla fine
del XVI secolo. In Occidente il caffè si diffuse attraverso Venezia, dove, si pensa, sia stata aperta la prima "Bottega del Caffè" nel 1640, anche se alcuni ritengono che ne sia stata aperta una precedentemente a Livorno. In ogni caso, il successo fu immediato ed il caffè, sia come bevanda che come locale, si diffuse in ogni città italiana. La diffusione del caffè nel mondo fu facilitata da una lotta di interessi tra chi voleva conservare l'esclusiva delle preziose piantine e chi desiderava ottenere una parte dei profitti che esse procuravano. Nel 1690 un comando di marinai olandesi sbarcò sulle coste di Moka, nello Yemen, e riuscì ad impadronirsi di alcune piantine: dopo pochi anni, fiorirono le prime piantagioni a Giava e Sumatra. In seguito, il caffè si diffuse impetuosamente in tutta l'America Centrale e Meridionale dove, specialmente in Brasile, esistono tutt'oggi le maggiori piantagioni del mondo. |
Il caffé nel periodo napoleonico. |
Un'ultima leggenda racconta che un immenso incendio si propagò in un vastissimo territorio dell'Abissinia, coperto da piante spontanee di caffè, facendo diffondere a decine di chilometri di distanza l'aroma di quella che poté essere considerata una gigantesca torrefazione naturale.Ulteriori leggende fanno risalire le origini del caffè agli altipiani dell'Abissinia, dove,pare, siano le sue vere origini.
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