WASHINGTON - La bandiera a stelle e
strisce che sventola sulle macerie delle Torri gemelle. O quella - enorme -
issata sul Pentagono devastato. Il Congresso che nel momento più drammatico si
stringe e canta "God Bless America". Immagini simbolo di un paese
colpito al cuore ma ancora in piedi, di un paese attraversato dalla tragedia che
è capace di sfoderare il suo proverbiale orgoglio nazionale.
Non sono state reazioni isolate, quelle mostrate dalle televisioni di tutto il
mondo. Gli americani hanno risposto all'offensiva terroristica anche dove le
telecamere non sono arrivate, dove non arriveranno mai. Gli uffici di
reclutamento di esercito, marina e aeronautica sono stati letteralmente presi
d'assalto da giovani e giovanissimi che chiedevano una divisa per andare a
combattere. Un boom senza precedenti, superiore anche a quello che aveva
preceduto la Guerra del Golfo.
Ma lo scatto d'orgoglio ha coinvolto tutta la popolazione. Centinaia di migliaia
di newyorkesi da due giorni sono in fila nelle sedi della Croce Rossa o negli
uffici della Salvation Army per donare sangue per i feriti. Un rito che si
ripete in tutte le città, in tutti gli ospedali. E dal quale nessuno si sente
esonerato. "Ho fatto pulizia nel mio programma di impegni e anche se si
tratta di scavare tra le macerie o donare il sangue, lo voglio fare", ha
detto ieri sera l'ex presidente Bill Clinton.
È una impetuosa rinascita del patriottismo, un po' appannatosi negli ultimi
anni. Un sentimento che si può ascoltare e vedere camminando per le città:
dalle chiese, dove la gente si riunisce per pregare, ai parchi in cui si
moltiplicano le manifestazioni di solidarietà. Dalle strade, dove risuona
insistentemente l'inno nazionale alle case private tappezzate di bandiere.
E proprio i drappi "stars e stripes" sono l'oggetto più introvabile,
in questi giorni. Sono letteralmente andati a ruba, in ogni negozio. Martedì la
catena di grandi magazzini Wal-Mart ne ha venduti 116.000, venti volte di più
di quanti ne erano stati acquistati lo stesso giorno dell'anno scorso. Annin, il
maggior produttore di bandiere americane, ha detto di essere stato sommerso di
ordini. Le scorte saranno presto finite. E le fabbriche della Pennsylvanya sono
pronte a lavorare notte e giorno pur di rifornire gli americani dell'icona del
loro orgoglio.
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