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Il gesto delle corna

La storia, simpatica e strabiliante, risale alla notte dei tempi...

Secondo il mito Pasifae, moglie del re di Creta Minosse, s'innamorò perdutamente dello splendido toro bianco donato al sovrano da Poseidone dio del mare.
La regina, accecata dalla passione, fece di tutto per farsi notare dal toro che però continuava a preferire le giovenche che pascolavano nei lussureggianti prati del re. Solo grazie ad uno stratagemma ideato da Dedalo, inventore di corte, Pasifae riuscì a placare il suo ardore: si nascose all'interno di una vacca di legno ricoperta di cuoio e...
Da questa bizzarra ma riuscita unione nacque un orribile mostro con il corpo umano e con la testa di toro.
Il momento del parto fu incredibile! Minosse, per l'occasione, aveva radunato il popolo di Creta nella sua città-palazzo e aveva ingaggiato la Cnosso Orchestra & Ballet che si esibì nella Sirtaki Touch Dance. La creatura nacque così a tempo di musica. Infatti, mentre anche Pasifae si scatenava nelle danze, il piccolo, stimolato dal ritmo incalzante, uscì piroettando dal corpo della madre e giunse, con abili volteggi, direttamente davanti al trono del re che assisteva allo spettacolo. Minosse non riuscì a credere ai suoi occhi: il nuovo nato era piccino piccino ma le sue corna erano veramente giganti!
Così il re non lo riconobbe e Pasifae fu costretta ad affibiargli il cognome del toro e poiché desiderava tanto chiamarlo Mino di nome, diede vita alla leggenda del Mino Tauro.
Minosse, stravolto dall'accaduto, uscì subito a prendersi un BananaSplit.
Tuttavia il popolo prese a salutarlo con uno strano gesto: tutti drizzavano l'indice e il mignolo della mano chiusa, mimando così la silhouette di una testa di toro. Accortosi della beffa, il re andò su tutte le furie e ordinò al suo boia di amputare loro il dito mignolo e l'indice. Ma il boia era uno che si distraeva facilmente e tagliò a tutti per sbaglio il medio e l'anulare con il risultato che da quel giorno anche per un normale saluto i cittadini di Creta fecero il gesto delle corna.
Questo gesto "gentile e amichevole" si è così tramandato fino ai giorni nostri.

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