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L’
INCESTO
Per incesto si intende un rapporto sessuale che avviene tra persone dello stesso
sangue: padre e figlia, madre e figlio oppure tra fratelli.
La parola deriva dal latino in-castus - non puro.
Descrivendone l’etimologia il dizionario ricorda che era un tipo di rapporto
praticato solo nelle dinastie reali allo scopo di preservarne il potere.
L’incesto è un tabù dovunque.
Ma la Bibbia racconta come Lot fosse sedotto dalle sue due figlie senza la
disapprovazione di Dio.
Accanto, proseguendo nell’indagine, emerge un dato contradditorio: sarebbe
stato un rapporto da sempre soggetto al divieto, in tutte le culture e società.
Rimane il ‘mistero’ della Bibbia.
Ipotesi
sulla genesi del divieto
Intorno a questo divieto sono state fornite varie spiegazioni.
Citiamo le due che sembrano più suggestive: - teoria biologica – i
figli nati da rapporti tra consanguinei sarebbero più esposti a malformazioni e
malattie genetiche.
-l’altra teoria (Levi-Strauss) è di carattere culturale e sostiene che
fin dalle più lontane origini l’uomo si sarebbe reso conto dell’importanza
di nuove amicizie ed alleanze per una espansione rigogliosa e per una più
efficace protezione dai pericoli.
Unendosi in matrimonio figli appartenenti a diversi clan, si sarebbero formati
nuovi legami, nuovi gruppi familiari.
Memori dei reciproci scambi avrebbero raggiunto più facilmente comuni intenti
produttivi ed il potere non sarebbe stato più in mano a una singola unica tribù.
Sono interessanti questi due punti, presenti fin dai tempi più antichi:
l’incesto come esercizio di un potere ed i terribili mali che rivela, mentre
tenta di nasconderli.
Il lavoro della psicoanalisi, con tutte le ricerche che ha stimolato, aiuta
molto ad approfondire il fenomeno, che pur sempre avviene, nell’oscurità di
famiglie misere e povere, o anche ricche e potenti.
Per suo tramite, se ne possono vedere più da vicino i risvolti emotivi: come vi
regni l’assoluta mancanza di elementi razionali e come vi si manifesti il
mantenimento di un’egemonia dove l’altro, il debole, non può esistere con
una sua vita.
La
teoria psicoanalitica dell’incesto
Freud, nel Progetto di Psicologia, discutendo di quanto il neonato sia bisognoso
di tutto concludeva che era dallo stato di impotenza infantile che trova le sue
origini il Diritto.
I bambini sono un grumo di sensorialità ed affettività.
La vita emotivo-affettiva li aiuta ad orientarsi nel mondo dalla fin dalle prime
relazioni.
Per mezzo del dolore apprendono l’esistenza di allarmi e pericoli e sono la
sensazioni piacevoli, quando sono soddisfatte, in sintonia con le loro esigenze,
che li portano a riconoscere e a vivere rapporti amorevoli.
Sono gli adulti che soccorrono i piccoli: è il loro compito, la loro
responsabilità ed il progredire è reso possibile dal riconoscimento
dell’importanza dei tempi e degli spazi.
Il bambino è immerso in un mondo tattile, ricco di odori, sapori, stimoli
uditivi, visivi.
E’ naturalmente attratto dalle persone vicine: mamma, papà, fratelli e
sorelle.
Lì ci sono le radici, la speranza, il futuro.
L’esplorazione dei corpi appartiene alla curiosità, sollecitata
dall’esistere.
E’ nella curiosità, che è spinta verso l’altro, che si inseriscono
passioni forti, quali l’amore, l’odio e, più specificamente, l’invidia,
la gelosia, il possesso o altri sentimenti che diventano violenti se ci sono
eccessi e squilibri.
E’ in queste zone che si può inserire un rapporto incestuoso, quando vi è un
adulto immaturo, che non ha la capacità di star vicino, ponendo limiti e
distanze.
I bambini, e così un giovane o una giovane adolescente, nella smania di essere
i privilegiati, nel loro desiderio di conquista, possono avere atteggiamenti
intensamente seduttivi, ma è l’adulto che dovrebbe avere l’abilità di
distinguere
. Dovrebbe mostrare al giovane, a chi è ancora piccolo virgulto, come
districarsi nella possessività e rivolgere le energie altrove, verso un futuro
che appartiene solo a loro.
passato e futuro
I genitori, in quanto tali, sono il passato, che acquista ancora senso e si fa
di nuovo futuro, se lo usano come forza che accompagna i figli alla scoperta di
ciò che è straniero, ma ricco di promesse.
Ci sono altri volti, altre vicende con cui costruire e crescere, rifuggendo dal
vivere come riflessi in uno specchio.
L’ esercizio di un potere assoluto allo scopo di conservare la sovranità, la
possessività violentemente intrusiva distruggono le risorse utili alla
crescita.
Il giovane, il più piccolo, è frainteso nelle necessità: c’è un invasione
di spazio, una pretesa di annullamento dei tempi, che è come una bomba. Sono
situazioni gravi, esplosive, fortemente destrutturanti.
Non si permette alla ragazza o al ragazzo di vivere emozioni che non siano
circoscritte alle quattro mura di sempre.
Il figlio è costretto in un ruolo che non gli è proprio, anche se può averlo
desiderato.
Ciò che sconvolge è questo creare uno stato di confusione tra realtà e
fantasie, è il rompere ogni separazione e separatezza.
I sensi di colpa e di vergogna nascono in seno a rapporti con adulti che li
alimentano con il loro comportamento.
Non sapendo per primi guardare con un sorriso alle proprie passioni non
permettono al giovane di sperimentarle liberamente in spazi dove altre nuove
vite aspettano per costruire nuovi soddisfacenti rapporti. Misura, distanza,
rispetto sono parole ricche di senso e fondamentali nella ricerca e nella
costruzione di giovani vite un presente che si organizza in un futuro cangiante
ogni singolo giorno.
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