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Medicine non convenzionali

Non si pensi, parlando di Medicine Non Convenzionali a qualcosa tendezialmente ‘statico’ di saldamente ancorato al passato.
Invece, quello delle cosidette medicine dolci è un mondo in pieno fermento, impegnato anche in studi e ricerche di nuove metodologie che, fi volta in volta, possono ‘collaborare’ con le medicine ufficiali o ripescare dal passato concetti e teorie – come quelli della Scuola Salernitana- per trovare soluzioni a piccoli o grandi problemi di adattamento delle medicine orientali alle esigenze occidentali.

chi cura
Il medico è egli stesso un farmaco, dice Balint.
Si chiana iatrogenia, o la medicina che ammala, quella che appunto non sa dare al paziente la giusta dose di medico o il medico sbagliato.
Parte della diffidenza che sale dal pubblico verso la medicina moderna è legata, e non senza motivo, al rischio che comporta, ad esempio, la chemioterapia.
Sappiamo poche invece dei farmaci che usiamo, ma stiamo moltiplicando, per vincere assuefazioni e resistenze, le associazioni di più farmaci.
Sono proprio i farmacologi più preparati a darne l’allarme, riconoscendo che il campo del sinergismo, cioè dell’interazione di più forze, è purtroppo ancora tutto da scoprire.
L’unico dato sicuro è che in questa materia due più due non fa quattro: l’unione di due farmaci non è mai uguale alla loro somma, e più un farmaco è efficace più alti sono gli effetti collaterali.
Nel Carmenide si trovano queste righe: ‘ i buoni medici - dice una volta Socrate- quando si presenta loro un ammalato d’occhi dicono che non possono dargli un rimedio unicamente per gli occhi ma che, per risanare gli occhi, devono curare insieme anche la testa: e con la testa il tutto, poiché è grande stoltezza il credere che si possa curare da sola la testa, indipendentemente da tutto il corpo’.
In nome di Cartesio si è imposta la concezione dualistica - res cogitans, il e regno dello spirito e res etsensa, il regno della materia- che considera l’uomo come una macchina che ‘come un orologio’ può esker scomposto in ogni sua parte, la malattia come un guasto che dev’essere riparato, il medico come colui che ha il compito di intervenire per riparare la macchina.
La sciena biomedica, procedendo per tre secoli in questa direzione, arrivò a concentrasi su frammenti del corpo sempre più piccoli; il medico divenne sempre più meccanico specializzato su una piccola parte del funzionamento umano, il paziente smise di essere un uomo per diventare un insieme di complicatissimi meccanismi biochimici analizzabili separatamente.
Tre secoli di scienza hanno dato ovviamente anche buonissimi frutti e il modello biommedico attuale può vantare dei risultati innegabili: la scoperta degli antibiotici, il cortisone, la pillola anticoncezionale etc.
Altri progressi prodigiosi sobo stati fatti in chirurgia.
Oggi si è definito il genoma umano.
Ma il metodo cartesiano ha allontanato la medicina dall’uomo e l’uomo da se stesso, separandolo in mente e corpo.
La sciennza medica a volte sembra aver dimenticato che l’obiettivo della medicina è la salute, l’obiettivo del medico la cura, l’obiettivo del malato laguarigione.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la ‘salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplicemente l’assenza di malattia o di infermità’.
E così il disagio psicofisico emotivo, esistenziale, sociale, ambientale semplicemente non esiste, nn appartiene alla giurisdizione del medico.
Eppure sia il medico sia lo psicologo riconoscono l’importanza dello stress, dei fenomeni emotivi, dell’alimentazione, delle influenze ambientali nella genesi della malattia.

LA VISIONE OLISTICA Il termine olismo deriva dal greco òlos, che significa insieme, intero. L’olismo è una teoria epistemologica che considera l’indivduo nel suo insieme, come qualcosa di più della somma delle sue parti, e ritiene la salute come il prodotto della relazione mente-corpo-spirito-ambiente circostante.
Qualsiasi problema di salute, quindi, sia che i sintomi siano fisici sia che siano mentali, è un disturbo dell’intera persona, perciò devono esker sempre presi in considerazione anche i fattori sociali, lo stress e le tensioni emotive; allo stesso mood, traumi e malattie aggravano disturbi mentali come la depressione.
La medicina olistica richiede un’apertura verso un intero spettro di terapie e di pratiche per la salvaguardia della salute.

La fisica moderna, dai primi articoli di Einstein del 1905 in poi, ha aperto possibilità fantastiche per lo svluppo di una nuova concezione dell’uomo e dell’universo.
Si chiama concezione oloistica o sistemica, che dopo millebbi riunifica la saggezza dell’uomo d’oriente con la scienza dell’uomo d’occidente.
Per la prima volta, con il supporto della scienza, è concesso alla mente dell’uomo, di superare ogni dualismo e di considerare le parti interconnesse di un tutto che comprende fino ad unificare in un’unica corrente di dinamismo le particelle agli atomi, agli organi, ai pianeti, all’universo.
Per la prima volta ‘la danza della vita’ sta trpovando una conoscenza disponibile a comprenderla, senza aggredirla stupidamente pretendendo di separarla per conoscerla o di poter interferire con essa dominandola.
La vita è basata sull’equilibrio: ogni squilibrio è un arresto nell’evoluzione e provoca l’allontanamento dalle leggi dela vita universale.
Le malatie non esistono in se stesse: non vi sono che dei malati di un’unica malattia. Ufficialmente sono state studiate e classificate più di 5 mila malattie capaci di tormentare l’essere umano.
Si cura solo localmente riferendosi ai sintomi e sono stati costruiti degli specialisti per curare un solo organo: si prende l’individuo pezzo per pezzo come se un organo fosse indipendente dall'’ltro e si cura ogni parte separatamente con l'’iuto di centinaia di specialità.
Invece dobbiamo accettare il principio ed ammetere la logica che l’individuo è una entità a sé: una unità.

CHIROPRATICA

Sono in Egitto le prime tracce di terapia spinale.
Il papiro Smith del 1600 a.c. è il più antico rapporto conosciuto di precedenti di manipolazione vertebrale. Il fondatore della chiropratica moderna D.D. Palmer, scriveva nel 1010: ‘il dottor Atkinson mi ha ripetuto più volte che per almeno 3 mila anni gli antichi egiziani hanno conosciuto e praticato l’arte di rimettere a posto le vertebre spostate per alleviare il male’.
Altre documentazioni si trovano nel documento cinese Kong Fou scritto intorno al 2700 a.c.
La scienza medica ha raggiunto livelli tali per cui non ci si preoccupa più tanto della sopravvivenza quanto della qualità della vita.
Si è meno tolleranti verso i disturbi e ci si adopera per sentirsi più in forma, ma anche a causa della vita sedentaria c’è un aumento di tutti quei disturbi definiti ‘muscolo-scheletrici’, come dolore alla schiena, torcicollo, atralgie.
Un efficace rimedio a queste categorie fisiopatologiche è la manipolazione spinale.
Questa tecnica si è oggi sviluppata e affermata secondo i piùseri criteri scientifici.
Partendo da una analisi della colonna vertebrale nella sua struttura e nel suo movimento e previa valutazione del sistema muscolare, posturale e locomotorio vengono stabiliti dei punti di sublussazione o ‘blocchi vertebrali’.
Qui il chiroterapeuta interviene, quasi esclusivamente con le mani, effettuando delle ‘manipolazioni’ - operazioni brevi, rapide e indolori - per restituire la giusta flessibilità e il giusto movimento alla colonna vertebrale eliminando la eccessiva tensione muscolare.

SHIATSU

metodo istintivo
la parola shiatsu, composta dagli elementi shi. dita, e atsu - pressione, sta ad indicare un metodo terapeutico mediante compressione digitale.
Il fondamento dello shiatsu è puramente istintivo: ciascuno di noi, stanco per aver giocato o per essere rimasto troppo tempo seduto a guardare la televisione, istintivamente strofina o massaggia la parte del corpo che gli duole o che sente rigida e contratta.
Quando si prova un dolore in una qualsiasi parte del corpo l’istinto naturale è di toccarla: lo shiatsu sistematizza scientificamente questo istitnto in un efficace metodo di trattamento.

Una stretta di mano, un abbraccio, una mano appoggiata sulla spalla sono gesti quotidiani capaci di esprimere affetto, protezione, conforto.
Sono segni di un linguaggio universale che, attraverso il contatto corporeo, consente la comunicazione di emozioni ed energia vitale tra gli esseri umani.

E’ una tecnica che porta all’armonizzazione del corpo, eliminando le cause di molte sensazioni di fastidio e dolore.
Secondo i medici cinesi e giapponesi l’energia circola nel corpo servendosi di appositi canali che toccano tutti gli organi.
Se il corpo è attivo, agile e nutrito correttamente l’energia vi fluisce senza ostacoli ed è in grado di sopperire alle necessità delle varie fasi della vita.
Se il corpo è rigido si blocca, provocando disturbi.

Nel mondo orientale l’individuo è visto come un microcosmo, un cocentrato di energia - Ki - che si manifesta come alternanza du due movimenti oppoosti e complementari: yin - negativo e yang . positivo. La presenza di uno non esiste senza il suo conrrario e nell’uno ci sono i germi dell’altro: gioia e dolore, sofferenza e piacere, azione e riposo, amore e odio.

L’energia si diffonde nel corpo seguendo dei tracciati individuati dai terapisti nel corso del tempo, definiti da alcuni canali e da altri meridiani, collegati fra loro e in relazione stretta con organi vitali.
Secondo alcuni medici giapponesi è possibile individuare sulla superficie del corpo i punti cutanei, chiamati tsubo, lungo i quali passano i meridiani ernergetici e che sono correlati ai diversi organiminterni. La malattia seocndo la tradizione orientale altro non è che il blocco o lo squillibrio dell’energia in una o più parti del corpo.

utilizzare i poteri dell’organismo
Lo shatsu non è semplicemente un rimedio; esso stimola l’insorgenza dei poteri organici capaci di prevenire le malattie, in quanto fa leva sull’atteggiamento mentale del soggetto trattato.
L’organismo umano possiede capacità di rigenerazione e di autoriparazione che nessun meccanismo può eguagliare.
Ad esempio quando un corpo estraneo entra in un occhio, la secrezione lacrimale lo allontana immediatamente; quando un pezzetto di cibo o un poco di liquido va a finire nella trachea, la persona si mette spontaneamente a tossire per espellerlo.
Così la pelle escoriata in pochi giorni si rigenera.
In altre parole il nostro organismo può provvedere da solo a tante riparazioni senza bisogno di qualcuno che lo aggiusti.

effetti dello shiatsu
i movimenti dell’organismo umano vengono prodotti dalla contrazione di circa 45° muscoli, fissati con le due estremità a segmenti ossei.
La contrazione muscolare è il risultato nel fegato. Dove si trasformano in glicogeno.
Distribuito ai muscoli mediante la corrente sanguigna, il glicogeno si combina con l’ossigeno introdotto nei polmoni, e questa combustione produce l’energia per la contrazione muscolare.
Il processo dà luogo ad una scoria, denominato acido lattico, ed è questa la causa della fatica; quando una certa quantità di acido lattico si accumula nel muscolo, la contrazione vine ostacolata o resa addirittura impossibile.
Se la fatica non vine compensata per lungo tempo, i muscoli si contraggono inadeguatamente e possono in tal mood provocare anormalità nello scheletro, nei vasi sanguigni, nei nervi e nei dotti linfatici dei muscoli stessi. Il risultato è la malattia.
L’applicazione della pressione digitale sopra un muscolo che si contrae malamente è capace di ottenere la ritrasformazione dell’80% dell’acido in glicogeno, eliminando così la fatica e quindi la cattiva contrazione muscolare che è la causa della malattia.
Lo shiatsu ha dimostrato di essere un rimedio sicuro e rapido per un’ampoia serie di affezioni: ipertensione, insonnia, nevralgie, dolori reumatici, disturbi gastrici e intestinali, enuresi ed in grado di eliminare in breve tempo l’affaticamento e il senso di rigidità delle spalle.

CROMOTERAPIA E CROMOPUNTURA

Tutte le persone davanti ai colori hanno reazioni.
In origine l’uomo ha sempre usato la luce e i colori per motivi terapeutici Nel 1912
Finsen vinse il Premio Nobel per la medicina per una cura della tubercolosi con la luce colorata.
A tutt’oggi i neonati che dopo la nascita hanno problemi di bilirubina vengono esposti alle radiazioni ultraviolette per ottenere la guarigione.
Nella psicoterapia comportamentale da sempre vengono usate illuminazioni di colore rosso o blu per eccitare o tranquillizzare i pazienti.
In questi ultimi periodi si sta diffondendo un maggior uso della terapia con i colori non solo per le problematiche nervose e psichiche, ma anche per altre forme di patologia.
Nel anni ’80 il Dr. Peter Mendel inventò il concetto di cromopuntura, consistente nell’irradiare con una determinata luce colorata un ben preciso punto del corpo umano, punto posizionato lungo i meridiani energetici usati in agopuntura.
Il razionale di questa tecnica consiste nella possibilità di ottenere gli stessi benefici garantiti dagli agopuntori con una tecnica sicuramente meno invasiva.
Attualmente la cromoterapia tratta con successo diverse patologie psicosomatiche e neurovegetative.

RIFLESSOLOGIA

E’ una terapia che consiste nell’eseguire una pressione su punti riflessi cutaneo-organici presenti sulle mani, sui piedi e sugli oecchi.
Qusti punti chiave fanno riferiemnto agli organi interni e all’apparato ghiandolare in modo così preciso che è possibile tracciare una mappa, o microcosmo, della loro distribuzione nel corpo umano; la pressione, o la manipolazione, di un punto riflesso, di consgeuenza, può scatenare una reazione nella parte corrispondente.
La cura inoltre, stimola le funzioni dell’organo sollecitato e favorisce la guarigione, oltre ad assicurare il benessere fisico e mentale.
Secondo la teoria su cui si basa la riflessologia - meglio nota in Italia come massaggio zonale - il corpo è diviso in dieci zone longitidinali, cinque per ogni lato della linea mediana: tali zone partono dal piede per arrivare alla testa, poi da qui alla mano e viceversa in un percorso inverso.
Gli antichi egizi rcorrevano al massaggio e alla manipolazione per alleviare il dolore.
Le origini della riflessologia risalgono a 5000 anni fa e cioè a quando i cinesi praticavano una forma di dititopressione basata su principi simili a quelli dell’agopuntura.
Gli egizi utilizzavano il massaggio quotidianamente. In una delle loore tombe, infatti, è stata trovata la prima descrizione di una forma di trattamento terapeutico delle dita dei piedi e delle mani.
Alcuni ritengono che, a Saqqara, la tomba di Ankhm’abor, nota come la tomba del medico, risalente alla sesta dinastia – 2423-2263 a.c. – illustri un trattamento di riflessologia.
Un rilievo raffigura un massaggio o una manipolazione al piede, o alla gamba, e alla spalla.

Ippocrate, il grande nedico greco, consigliava il massaggio per alleviare la sofferenza in caso di articolazioni gonfie e dolenti.
William H. Fitzgerald - 1872-1942
Il primo che si occupò scientificamente della terapia zonale fu William H. Fitgerald, medico e chirurgo americano.
Fitgerald era un primario otorinolaringoitra e si incuriosì del fatto che era in grado di condurre un’operazione al naso o alla gola senza che il paziente provasse dolore:
un’operazione mentre altre volte la stessa operazione provocava dolori insopportabili e cos scoprì che, nel primo caso, il paziente aveva effttuato una pressione su parti della mano. Giunse, dopo approfonditi studi, a suddividere il corpo umano in dieci segmenti longitudinali che si accoppiavano opportunamente al numero delle dite di mani e piedi.
Inconsapevolmente, i principi fondamentali della terapia zonale vengono spesso applicati come reazione spontanea al dolore. Quando si serrano i denti o ci si morde il labbro in preda al dolore, in realtà si stimolano le strisce zonali che possono alleviare il dolore stesso.
Il dottor Fitgerald pubblicò il suo primo volume Zone Therapy, or Relieving Pain at Home - la terapia zonale, ovvero alleviare il dolore a casa - nel 1917.


altri pionieri
Il metodo di Fitgerald venne illustrato pubblicamente per la prima volta dal dott.Edwin F. Bowers che aveva vollaborato col dott. Fitgerald. Il mondo scientifico accolse questa nuova metodica terapeutica con un certo scetticismo, mentre i terapeutici della medicina naturale, quali chiropratici, osetologi e medici naturalisti reagirono positivamente.
Altra grande pioniera del settore fu l’americana Eunice D. Ingham, diventata signora Stopfel dopo aver sposato uno dei suoi primi, ed entusiasti clienti.
LA Ingham mise a punto una tecnica denominata metodo Ingham di massaggio per compressione .
Il metodo Ingham poneva l’attenzione sui riflessi dei punti riflessogeni del dorso e della pianta dei piedi oltre che delle dita.
Con alle spalle una formazione paramedica, la Ingham dedicò buona parte della sua vita alla riflessologia e alla divulgazione del suo metodo.

In Inghilterra la riflessologia giunse grazie all’opera di Doreen E. Bayly, - 1900-1979- che conobbe Eunice Ingham durante un viaggio negli Stati Uniti.
Divenuta allieva della riflessologa americana, la Bayly rientrò in Gran Bretagna negli anni sessanta e fondò una scuola di riflessologia.
Morì nel 1979 quasi ottantenne, in um momento in cui la riflessologia stava prendendo piede.
I suoi insegnamenti sono tuttora applicati nella Bayly School of Reflexology, che ancora oggi prepara i giovani riflessologi.


Come opera la riflessologia
Molte persone trovano difficile accettare l’idea che un semplice massaggio ai piedi possa migliorare il loro stato di salute, ma attraverso il trattamento riflessogeno è effettivamente possibile intervenire su molti disturbi.
Come affermato in precedenza, nei piedi e nelle mani esistono aree riflessogne collegate a tutte le parti col corpo, particolarità che permette di curare l’intero organismo attraverso le estremità superiori e inferiori.
A ogni parte del piede corrisponde una parte del corpo e le aree reflessogene sono situate sia sul dorso sia sulla pianta del piede e perfino sui bordi.
Allo stesso modo, le mani possiedono aree reflessogene sia sul palmo sia sul dorso.
Ogni essere vivente ha bisogno di energia. L’energia naturale del pianeta deriva dal Sole, vine assorbita dalle piante e da queste sin trasferisce agli animali e agli uomini.
L’energia di cui necessita il nostro corpo si ottiene dal cibo ed è fondamentale per seguire alcuni processi essebziali come il movimento, la riproduzione e la crescita.
Il nostro corpo utilizza forme diverse di energia a seconda delle funzioni da compiere. Il sistema nervoso, per sempio, utilizza energia elettrica ed energia chimica per inviare segnali da recettori sensoriali alle fibre neurali fino al midollo e al cervello e,in senso opposto, da questo ai muscoli, agli organi e alle ghiandole endocrine.
L’informazione viaggia attraverso ogni cellula nervosa e tra le diverse cellule, seguendo percorsi stabiliti. Questo principio rimane valido sia se si pensa in termini di trasmissione degli umpulsi nervosi lungo le fibre neurali, sia se si crede alla teoria dela medicina tradizionale cinese della trasmissione del qi lungo i meridiani.
In entrambi i casi, la riflessologia è un metodo per accedere alle informazioni del sistema e di trasmissione di energia del corpo attraverso i punti riflessi e per modificarle.

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