AREA IN COSTRUZIONE
I METODI CONTRACCETTIVI
Per
i metodi contraccettivi si indicheranno vantaggi, svantaggi, funzionamento,
modalità d’uso. Inoltre si indicherà, con un numero, il grado di efficacia.
Questo numero - chiamato Pearl’s Index - indicato con R, è universalmente
usato per valutare la sicurezza dei diversi contraccettivi e viene calcolato
sulla base degli insuccessi registrati per ogni metodo.
Ne deriva che il contraccettivo è tanto più sicuro quanto è più basso il suo
R che viene calcolato in questo modo:
n° di gravidanze x 100 anni donna
R = --------------------------------------------------------------
n° di mesi di esposizione al rischio
Parlando di contraccettivi, ogni volta che si incontra una percentuale di
rischio si deve quindi tenere presente che non è riferita a 100 ma a 100 anni
donna.
Per esempio: se leggiamo che un certo contraccettivo ha un R - Pearl’s Index -
del 3% dobbiamo leggere che utilizzando quel metodo si verificano 3 gravidanze
indesiderate ogni 100 anni-donna, cioè 1200 cicli.
metodo
ancora molto diffuso, specie in Italia - è chiamato in molti modi: stare
attenti, salto indietro.
Per usare questo metodo è indispensabile, da parte dell’uomo, un perfetto
autocontrollo durante il rapporto, per potersi ritirare al momento giusto ed
eiaculare fuori della vagina; ma è sempre possibile la fuoriuscita di
spermatozoi in vagina, soprattutto in caso di rapporto reiterato.
Indice di fallimento - R= da 10 a 25%.
Oltre alla poca sicurezza questo metodo presenta grossi problemi soprattutto di
tipo psicologico.
L’uso prolungato di questa tecnica può portare a stati di profonda
insoddisfazione sia l’uomo che la donna.
L’ uomo è costretto a stare in allarme per ritirarsi al momento giusto, la
donna, oltre ad un continuo stato di ansia per il timore di una gravidanza
indesiderata, sovente non raggiunge l’orgasmo.
È
basato sulle variazioni del collo dell’utero durante il ciclo mestruale.
Il muco è una secrezione che proviene dall’utero ed è visibile sotto forma
di perdite vaginali.
Nella prima parte del ciclo la secrezione è scarsa e poco elastica.
Con l’avvicinarsi dell’ovulazione compaiono le perdite che diventano via via
più fluide e trasparenti, tipo chiara d’uovo.
Questo tipo di muco è elastico e può essere disteso, cioè tirato, per una
lunghezza via via maggiore, fino anche a 12 cm. al momento dell’ovulazione.
Questo è il periodo più a rischio di gravidanza, quindi bisogna attendere che
il muco diventi opaco, non più elastico: in termini pratici i giorni sicuri
hanno inizio dopo qualche giorno dall’avvenuta ovulazione.
Può essere difficile individuare il muco cervicale soltanto con
l’osservazione delle perdite che escono dalla vagina, poiché in essa possono
esker presenti secrezioni dovute ad infezione, lubrificazione in seguito ad
eccitaento sessuale, o liquido saeminale dopo un rapporto.
E’ un metodo piuttosto difficile da applicare perché richiede una perfetta
conoscenza del proprio corpo ed inoltre possono intervenire fattori che,
indipendentemente dall’ovulazione, modificano l’aspetto del muco - per
esempio un’infezione - in modo tale da trarre purtroppo in errore.
L’indice di fallimento R= 3-22.
Questi
preparati - creme, schiume, candelette - contengono una sostanza chimica che
dovrebbero immobilizzare, bloccare e distruggere gli spermatozoi.
Non è mai consigliabile usarli da soli, in quanto la loro efficacia è
limitata.
Associati al preservativo o al diaframma garantiscono invece una buona sicurezza
contraccettiva.
Sono in pratica sostanze che, introdotte in vagina, rendono l’ambiente poco
favorevole alla sopravvivenza degli spermatozoi.
Il preparato deve essere applicato profondamente in vagina e intorno alla
cervice uterina prima del rapporto sessuale.
Con queste sostanze è possibile avere reazioni allergiche in entrambi i
partners.
Per aumentare l’affidabilità è necessario associare un altro metodo come il
diaframma o il profilattico e comunque il rapporto sessuale deve avvenire entro
un certo tempo dall’applicazione.
Tutti gli spermicidi hanno un’efficacia di circa due ore dopo il loro
inserimento in vagina; nel caso di rapporti ripetuti è opportuno rinnovare la
dose di spermicida.
L’indice di fallimento è molto alto.
La
spirale o IUD - Intra Uterine Device - è un dispositivo a T che rilascia un
ormone detto levonorgestrel in quantità minime, direttamente nell’utero dove
viene lasciato in permanenza.
Già 2000 anni fa si sapeva che la gravidanza poteva essere prevenuta inserendo
nell’utero svariati oggetti, come una pietruzza, un anello, un filo.
Dall’inizio di questo secolo i medici hanno effettuato accurate ricerche allo
scopo di realizzare dispostivi basati su questo antico metodo ma che fossero più
moderni ed affidabili.
Fu così realizzato il ‘dispositivo intrauterino’ che, nella sua forma
iniziale, divenne noto come ‘spirale’.
La spirale impedisce all’uovo di annidarsi nell’endometrio.
Nel 1965, fu scoperto che, ricoprendo il dispositivo con uno strato di rame,
l’efficacia del dispositivo stesso veniva notevolmente aumentata.
Oggi sono disponibili vari tipi di dispositivi intrauterini che hanno una
efficacia contraccettiva che permane dai 3 ai 5 anni.
La spirale più adatta all’utero viene scelta dal medico che provvede
all’inserimento e alla successiva rimozione.
Come si applica
È uso comune applicare la spirale verso la fine del periodo mestruale perché
si ha la massima sicurezza dell’assenza di gravidanza.
Per esker introdotta la spirale è posta piegata in un piccolo inseritore col
quale si attraversa facilmente il canale cervicale; vine poi spinta fiuori con
uno stantuffo, affinchè si allarghi nella cavità uterina, che ha dimensioni
giustamente proporzionate per contenerla.
L’inserimento può provocare un dolore variabile da donna a donna. Il disagio
è minimo nelle pluripare.
Dal collo dell’utero sporge in vagina il filo spia, che la donna deve toccare
con un dito per controllare se la spirale è al suo posto.
E’ opportuno che la donna che ha messo la spirale si faccia controllare dal
ginecologo dopo la prima mestruazione ed in seguito, periodicamente.
La spirale può essere tenuta dalla donna almeno due/tre anni.
Funzione contraccettiva della spirale
La spirale svolge il suo effetto contraccettivo interferendo principalmente
sull’impianto dell’ovulo nella caviutà uterina.
L’avvolgimento di rame determina delle modificazioni chimiche nella cavità
uterina che hanno un effetto sugli spermatozoi e sull’ovulo fecondato.
Chi può usarla
Prima dell’applicazione il ginecologo deve eseguire un’accurata visita che
ne fa richiesta: non è vero che può essere usata solo da donne che abbiano già
avuto figli o aborti, ma è sufficiente che alla donna non vengano riscontrate
controindicazioni come:
- gravidanza o sospetta gravidanza
- infezioni dell’apparato genitale
- cavità uterina che non permetta la sistemazione della spirale
- utero fortemente retroverso
L’indice di fallimento R = 0,4-0,8
Vantaggi
- non si avverte quando è in sede
- non interferisce con il rapporto
- non influisce con le fisiologiche fluttuazioni ormonali. L’unica cura
richiede il controllo mensile dei fili. La fertilità viene ripristinata
immediatamente dopo la rimozione.
- può essere sostituito ogni 5 anni
Svantaggi
- i possibili effetti collaterali sono crampi, mal di schiena, perdite
intermestruali, mestruazioni abbondanti
- raramente compaiono leggeri effetti collaterali ormonali - tensione al seno,
cefalea...
- può essere espulso inavvertitamente
- non protegge dalle malattie sessualmente trasmesse - MST
Cosa fare se
- compare all’inizio un lieve sanguinamento al di fuori dei flussi mestruali
non ci deve assolutamente preoccupare, perché l’utero deve ancora abituarsi
alla presenza della spirale. Dopo due o tre mesi di solito tutto torna nella
normalità.
- si desidera un figlio
bisogna farsi togliere dal medico la spirale. Dopo la rimozione la gravidanza
potrà verificarsi normalmente
- la mestruazione non arriva o ci si accorga di aver espulso la spirale
è bene consultare il proprio medico
E’
costituito da una calotta in lattice inserita su un anello di metallo flessibile
che le consente di aderire alle pareti vaginali.
E’ un metodo poco amato perché richiede una certa manualità: deve essere
inserita in vagina prima di ogni rapporto ed estratta diverse ore dopo, e
prevede l’uso di creme spermicide.
E’ indispensabile che la donna si sottoponga ad una visita ginecologica per
accertare la misura del diaframma.
Inserire il diaframma non è difficile e dopo un po’ di pratica verrà
automatico, soprattutto se si impara a riconoscere il collo dell’utero
tastando con un dito la vagina.
Il suo uso richiede una visita ginecologica ogni sei mesi.
Il diaframma è un metodo anticonzionale efficace ma solo se usato correttamente
e ad ogni rapporto, associato ad un prodotto spermicida.
Può essere usato da quasi tutte le donne; sarà comunque il Gineologo ad
informare la donna se esistono particolari problemi.
Il diaframma è uno dei pochi metodi che non producono effetti collaterali
tranne quelli che possono derivare dall’uso associato ai prodotti spermicidi.
L’efficacia teorica è molto alta ma quella pratica può essere minore poiché
è legata al suo cattivo o mancato uso.
Ciò rende i dati statistici molto dissimili tra loro, a seconda dei paesi dove
sono stati raccolti, dal grado di motivazione e di conoscenza delle donne che
usano il diaframma.
Nell’uomo
ci sono due punti in cui i dotti deferenti passano molto vicini alla superificie
cutanea e sono facilmente raggiungibili.
Se questi due dotti vengono interrotti, anche con semplice legatura, gli
spermatozoi prodotti nei testicoli non possono più essere veicolati
all’esterno.
Si effettua ambulatorialmente dopo una piccola anestesia locale.
Se l’intervento è eseguito a regola d’arte la sicurezza è completa.
La vita sessuale e sociale dell’individuo, se frutto di libera scelta, non
subisce alcun mutamento. Semmai migliorano taluni aspetti della sessualità non
più condizionata dal problema della fertilità.
Sterilizzazione non è sinonimo di castrazione: l’uomo continua ad avere
un’attività sessuale uguale a quella precedente all’intervento con in più
la sicurezza di non rischiare gravidanze indesiderate.
Metodo
del calendario.
Prende il nome da due ginecologi; il giapponese Ogino e l’australiano Knaus,
ai quali si deve la scoperta che l’ovulazione avviene approssimativamente
circa 14 giorni prima della mestruazione successiva.
Considerando che l’ovulazione avviene tra il 12° e il 16° giorno prima della
mestruazione, che la sopravvivenza dell’uovo è di 24 ore, che la
sopravvivenza degli spermatozoi è di 3 giorni si può stabilire che il periodo
fecondo della donna, che è compreso tra il 10° e il 18° giorno del ciclo.
Esempio
Se il ciclo più corto è stato di 25 giorni e quello più lungo di 30 giorni,
risulterà che il primo giorno fertile - quindi non sicuro - è il 7° (25-18) a
partire dall’inizio della mestruazione, mentre l’ultimo fertile è il 19°(30-11).
Ci si dovrà quindi astenere dai rapporti con penetrazione in questi 13 giorni.
Più aumenta la differenza tra ciclo più corto e quello più lungo,
maggiormente limitato risulta il periodo di sicurezza.
Una donna con cicli irregolari deve quindi sapere di poter utilizzare per
rapporti sicuri pochi giorni al mese.
Per un ciclo ideale di 28 giorni il periodo fecondo è tra il 10° e il 18°
giorno, per un ciclo reale, diverso da donna a donna, il periodo fecondo va
calcolato.
L’indice di fallimento è molto elevato in quanto la durata del ciclo è un
parametro estremamente variabile e può essere influenzata da numerosi fattori
esterni.
R= 15-40.
Il metodo Ogino- Knaus può essere usato solo da donne che hanno dei cicli
abbastanza regolari, e cioè se la differenza fra il ciclo più lungo e quello
più breve, nell’arco dei 12 mesi, non supera i 7 giorni.
Infatti con differenze superiori, il numero dei giorni ‘pericolosi’
diventerebbe tanto ampio da coprire l’intero ciclo, comprendendo a volte
persino i giorni delle mestruazioni.
Inoltre il metodo condiziona in maniera abnorme l’espressività sessuale,
confinandola in brevi periodi del ciclo.
E’
un correttivo dell’ Ogino Knaus, nel senso che se ne aumenta l’efficacia.
Consiste nel misurare, con appositi termometri, la temperatura ogni mattina alla
stessa ora. Infatti nel periodo che va dall’ovulazione alla mestruazione si
verifica un aumento della temperatura corporea.
La rilevazione della temperatura basale - cioè quella del corpo al momento del
risveglio, misurata sempre nella stessa zona, ancor prima di alzarsi e di
compiere qualsiasi attività - va riportata quotidianamente su un grafico
tracciato su carta quadrettata.
Si potrà osservare che la temperatura, più o meno a metà ciclo, dapprima
subisce un calo, quindi risale improvvisamente per poi normalizzarsi con
l’arrivo delle mestruazioni.
I giorni da considerare a rischio di gravidanza sono quelli che vanno
dall’inizio del ciclo - 1° giorno delle mestruazioni - fino a 3 giorni dopo
l’aumento della temperatura basale.
Questo metodo apparentemente semplice è in realtà di difficile applicazione in
quanto la temperatura corporea può essere alterata da molti fattori.
Inoltre in casi di cicli in cui non si verifica l’ovulazione manca il consueto
aumento della temperatura ed il metodo diventa impraticabile.
L’indice di fallimento R= 8 - 15.
I problemi che si pone questo metodo sono gli stessi del metodo Ogino Knaus.
All’ossessione del calendario, si sostituisce quella del termometro.
In entrambi i casi si rende necessaria una rigida programmazione dei rapporti
sessuali, a discapito di quella poca spontaneità e libertà che ci resta in una
società tutta programmata.
Un aumento della temperatura corporea può essere causato, oltre che dalla
avvenuta ovulazione, da un’infezione non ancora diagnosticata, da uno stato di
tensione, o anche dal fatto di aver passato una notte agitata o insonne: stati
febbrili dovuti a malattia rendono evidentemenete inutilizzabile per quel mese
l’uso di questo metodo.
L’ingestione di una certa quantità di alcool può, al contario, far rilevare
un’abbassamento della temperatura.
IL
PROFILATTICO - o condom
E’ una sottile membrana elastica di lattice che rappresenta una vera e propria
barriera meccanica che si oppone all’ingresso degli spermatozoi in vagina.
Per un ottimale funzionamento il profilattico va infilato sul pene già in
erezione prima del rapporto sessuale.
E’ inoltre necessario prestare attenzione quando si ritira il pene dalla
vagina perché il profilattico potrebbe sfilarsi e liberare gli spermatozoi.
Ricordiamo che il profilattico può rompersi, può ridurre la sensibilità per
l’uomo, può dare allergia.
D’altra parte è importante considerare che il profilattico protegge dalle
malattie a trasmissione sessuale, malattie veneree, Aids...
L’indice di fallimento R= 3- 15
E’
il metodo più sicuro di contraccezione attualmente disponibile.
Abbiamo visto che nella donna esistono giorni fecondi e giorni non fecondi.
Responsabile di queste variazioni e una piccola ghiandola posta sotto il
cervello detta Ipofisi, che tramite alcuni ormoni invia ogni giorno un messaggio
alle ovaie provocando l’ovulazione.
E’ proprio da questo meccanismo che agisce la pillola.
Infatti, la pillola contiene degli ormoni che l’ipofisi riconosce e che le
comunicano di non inviare il messaggio dell’ovulazione alle ovaie, in modo che
tutti i giorni del ciclo diventino ‘non fecondi’.
Gli ormoni contenuti nella pillola sono di 2 tipi
- estrogeno
- progestinico
Prendendo la pillola ogni giorno viene ricordato all’ipofisi di non inviare
alle ovaie gli ormoni che provocano l’ovulazione.
Così le ovaie restano a riposo.
L’efficacia contraccettiva della pillola è legata alla mancanza di
ovulazione!
Tutte le donne sane in età fertile possono prendere la pillola su consiglio del
medico che effettuerà dei periodici controlli per valutare la comparsa di
eventuali disturbi.
La pillola consente una vita sessuale indipendente da date e da orari
prestabiliti.
metodo sicuro
La pillola, se presa correttamente, ha un indice di fallimento vicino allo zero.
Oggi 70 milioni di donne, al mondo, prendono la pillola.
Si tratta in assoluto del farmaco più studiato nella storia della medicina, e
ben accettato dalla donna.
Esistono tuttavia delle controindicazioni al suo uso: disturbi della
coagulazione, patologie epatiche, tumori ormonodipendenti.
Pertanto la donna si deve attenere scrupolosamente alle avvertenze e alle
precauzioni raccomandate dal medico.
come
si usa la pillola
qualunque sia il tipo di pillola che si è deciso di usare, monofasica o
trifasica, il primo giorno di assunzione deve coincidere con il primo giorno di
mestruazione.
Nelle confezioni ogni confetto è contrassegnato da un giorno della settimana:
occorre iniziare dal confetto marcato col giorno corrispondente in modo da
facilitare l’assunzione ed evitare dimenticanze. Iniziando il primo giorno di
ciclo, la sicurezza contraccettiva è assicurata fin dal primo giorno di
assunzione.
E’ meglio assumere i confetti alla stessa ora tutti i giorni, non importa se a
stomaco pieno oppure a digiuno.
Conclusi i 21 giorni di terapia si deve fare una pausa di 7 giorni, in cui si
presenterà il ciclo mestruale.
L’ottavo giorno, sia nel caso in cui le mestruazioni siano già terminate,
oppure siano ancora in corso, di deve incominciare un’altra confezione. Ogni
confezione inizierà quindi lo stesso giorno - 21+7= 4 settimane.
E’ da sottolineare che l’efficacia contraccettiva si mantiene anche durante
i 7 giorni del periodo di sospensione ed anche nei giorni dove non è presente
la mestruazione.
E’ importante ricordare che prima di iniziare il trattamento contraccettivo
occorre consultare un medico.
cosa
fare se ci si dimentica di assumere la pillola
in caso di dimenticanza la sicurezza contraccettiva viene mantenuta se la
pillola dimenticata è assunta entro 12 ore.
Quando il ritardo dell’assunzione supera le 12 ore o si è dimenticato di
assumere più pillole, si consiglia l’adozione, fino al ciclo successivo, di
un metodo contraccettivo aggiuntivo.
L’assunzione deve comunque essere continuata normalmente, prendendo i confetti
della confezione già iniziata, ma tralasciando i confetti dimenticati.
non è vero che la pillola
- faccia venire il cancro (gli ormoni sintetici sono nocivi)
la pillola riporta il corpo femminile più vicino a una condizione ‘naturale’.
In società meno evolute dove una valida contraccezione non è disponibile
l’ovulazione viene costantemente inibita o da una gravidanza o
dall’allattamento.
Inoltre le donne che hanno avuto molte gravidanze sono meno a rischio per alcuni
tumori dell'apparato genitale (utero e ovaie).
La pillola simula una situazione analoga, perché inibisce l’ovulazione.
- renda sterili o dia maggiori possibilità di avere dei gemelli
Questa è una credenza molto diffusa ma ugualmente falsa, dovuta forse alla
sempre maggior frequenza di parti gemellari. Questi parti - di 3-4 bambini -
sono in realtà dovuti a cure ormonali. Ma a quelle contro la sterilità. La
pillola non ha niente a che vedere con loro.
- faccia ingrassare
Un numero limitatissimo di donne che assumono la pillola sono aumentate di peso
e comunque non in modo considerevole.
Questo problema può essere dovuto a ritenzione idrica, aumento dell’appettito,
cambiamenti di stile di vita. In genere questi problemi si possono risolvere
cambiando tipo di pillola.
- che dopo aver smesso di prendere la pillola, ci voglia molto tempo per poter
restare di incinta.
Se si è preso la pillola per un lungo periodo di tempo occorre a volte qualche
mese prima che si instauri il normale ciclo ovulatorio. In genere però
l’ovulazione riprende immediatamente.
vantaggi
della pillola oltre a quelli contraccettivi
La pillola ha molti benefici aggiuntivi, oltre a quelli puramente
contraccettivi, e viene prescritta anche per ragioni diverse da quelle
anticoncezionali, quali
- acne
- dolori mestruali
- mestruazioni abbondanti
- mestruazioni irregolari
- riduzione di incidenza di gravidanze extrauterine
- riduzione del sangue mestruale con conseguente minore rischio di anemia
ferro-priva
- riduzione del 50% dell’ incidenza del cancro endometriale
- riduzione del 50% della comparsa di mastodinia, di noduli benigni della
mammella e di mastopatia fibrocistica
è vero che la pillola
- non interferisce nella qualità del rapporto sessuale: dà alla donna la
possibilità di vivere il rapporto con una serenità migliore e senza barriere
- è un metodo, al contrario di tante altre tecniche contraccettive, semplice da
applicare
- annulla molti di quei disturbi del ciclo che incidono sensibilmente sulla
qualità della vita della donna. Flussi irregolari troppo abbondanti o di lunga
o di lunga durata trovano spesso un equilibrio altrimenti impossibile
- riduce dolori mestruali, irritabilità: il ciclo mestruale in chi prende la
pillola non è più un appuntamento mensile con tutti questi problemi.
- C’è infatti la concreta possibilità di curare efficacemente alcuni sintomi
legati alla ciclicità mestruale.
Si tenga conto che l’effetto contraccettivo dura anche sette giorni di pausa.
La pillola non deve essere sospesa in caso di malattia, salvo che su indicazione
medica.
chi non la deve usare
prima di iniziare ad usare la pillola bisogna sottoporsi ad una visita medica,
che comprende anche l’esame del seno.
Esistono infatti alcune controindicazioni all’uso della pillola e sono
- gravi disturbi dell’apparato cardiocircolatorio
- gravi malattie del fegato
- presenza o sospetto di tumori; perdita di sangue al di fuori delle
mestruazioni di natura non accertata
Sarà comunque il medico a stabile se e quali analisi debbono essere fatte prima
di inizare l’uso della pillola e durante il trattamento.
durata del trattamento
la pillola può essere assunta continuativamente per lunghi periodi di tempo -
alcuni anni - e non sono obbligatorie sospensioni del trattamento nelle donne
che non presentino ai controlli disturbi o complicanze.
Consiste
nella legatura delle tube o nella loro chiusura mediante anelli o clips, ed ha
lo scopo di impedire l’incontro fra cellula uovo e spermatozoi senza alterare
in alcun modo lo stato biologico e sessuale della donna.
Non ha alcuna influenza sul ciclo mestruale e sulla situazione ormonale
femminile.
E’ reversibile in una percentuale di casi molto limitata, variabile a seconda
della tecnica usata. Le statistiche indicano la possibilità di effettuare una
durevole ricanalizzazione delle tube al massimo nel 5-10% dei casi.
Se la donna che ha scelto la sterilizzazione lo fa con sufficiente
consapevolezza in genere non si manifesta alcun problema di carattere
psicologico, anzi la sicurezza contraccettiva può togliere ansia e tensione sia
nei rapporti sessuali sia nella vita di tutti i giorni.
La
donna può trovarsi esposta all’evenienza di una gravidanza non desiderata a
causa del mancato utilizzo di una metodica contraccettiva, del cattivo utilizzo
della stessa ,o, fortunatamente in un numero esiguo di casi, per una violenza
subita.
In questi casi deve essere chiesta al ginecologo la prescrizione della pillola
del giorno dopo.
E’ un farmaco da assumere entro le 72 ore successive al rapporto a rischio.
E’ una strategia di emergenza e quindi da non usare come contraccettivo di
routine.
Come contraccezione post coitale si usa anche la spirale, che deve essere
introdotta in utero nelle 24 ore successive al rapporto a rischio.
Le pillole del giorno dopo - 2 compresse da prendere una subito (entro le 72
ore) e una a distanza di 24 ore non danno in genere complicanze gravi.
Alcune donne hanno la nausea e talvolta vomitano dopo aver assunto le compresse.
Questi sintomi sono meno probabili assumendole le compresse dopo un leggero
pasto.
credenze
da sfatare
- né l’applicazione di creme spermicide né - a maggior ragione l’acqua il
sapone o una qualunque lavanda vaginale possono impedire il verificarsi di una
gravidanza
- le mestruazioni successive all’assunzione della pillola del giorno dopo sono
in genere più abbondanti, ma hanno una durata normale - fra i 4 e 7 giorni -
- la pillola del giorno dopo non costituisce protezione contro le malattie
sessualmente trasmissibili.
- può ricorrere alla pillola del giorno dopo ogni donna in età fertile, cioè
dalla pubertà alla menopausa. Non ha alcuna controindicazione, qualunque sia
l’età della donna.
La contraccezione d’emergenza deve essere considerata esclusivamente come una
misura occasionale.
In nessun caso deve sostituire un metodo contraccettivo regolare.
La pillola del giorno dopo non è efficace se si è già instaurata una
gravidanza.
possibili effetti secondari della pillola del giorno dopo
Dagli studi condotti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità risulta che
l’uso della pillola del giorno dopo può dare
- nausea e vomito
- vertigini, debolezza, cefalea
- dolori al basso ventre, sensazione di tensione mammaria
- perdita di sangue di tipo metroraggia o spotting
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