AREA IN COSTRUZIONE                   

 

                STORIE DI SESSO              

STORIA N.1

 Per un milione di dollari

Il titolo da me scelto vuole significare che se potessi disporre di un milione di dollari, o anche di dieci, cento, mille, credetemi, li cederei volentieri in cambio della soluzione del mio problema, semplicemente perché certe emozioni, certe sensazioni, certe esperienze valgono molto più dei miliardi e non si possono neanche acquistare con questi. Se lo risolvessi sarei il ragazzo più felice di questo mondo, ritroverei tante di quelle energie in questo momento a me indispensabili non solo per terminare gli studi, ma anche per dedicarmi in maniera più convincente e redditizia alle tante passioni che vorrei coltivare, per aiutare gli altri ( volontariato; mi ritengo fortunatamente generoso e altruista, al punto che quando in TV vedo bambini o in generale qualcuno che soffre cado quasi in depressione, anche per l’attuale impossibilità di poterli aiutare - motivi economici e di tempo-), per aiutare ancora di più gli amici (purtroppo sono stato sempre troppo riservato riguardo agli aspetti miei interiori, per cui mentre io so tante cose dei miei amici o amiche e di tante persone spesso anche appena conosciute, loro niente sanno di me – ispiro loro tanta fiducia, do loro una immagine molto positiva, per cui si confidano anche nelle loro cose più intime e nei problemi che solitamente una persona tiene per se e comunque non spiffera al primo arrivato - io invece mai mi sono confidato con loro, perché ho sempre voluto assumere un’immagine di ragazzo molto sicuro di sé, privo di problemi, forte, invincibile, e quindi la stessa ho ora paura di rovinare (ma se sapessero la verità………). Ribadisco che sono felicissimo di quel che sono, del mio carattere, ho grande autostima di me stesso, rifarei tutto quello che ho fatto, per tantissime cose mi ritengo fortunato, e nonostante i tanti problemi che ho dovuto subire, soprattutto nella prima fase della mia vita, penso sempre che c’è tantissima gente che ha sofferto e che soffre molto più di me ( vedi Africa). Comunque, nonostante tutto ciò, credo che gran parte delle mie energie, anche a livello inconscio, le stia bruciando per il mio " problema". E ripeto, se lo risolvessi ( ma mi sembra un sogno irrealizzabile, un qualcosa di troppo grande e di troppo bello perché possa effettivamente verificarsi, un qualcosa che rincorro da una vita, ma mai riesco a raggiungere, un qualcosa che spesso, soprattutto negli ultimi tempi, mi fa anche piangere e soffrire tanto, che mi fa quasi impazzire..; per fortuna le mie tantissime passioni mi permettono di distrarmi e di non pensarci in maniera troppo ossessiva e controproducente. Spaccherei il mondo, in senso positivo s’intende. Vi offro pertanto indicazioni spero sufficienti per poter esprimere un vostro giudizio. Il mio problema intanto è il seguente: " non ho mai avuto un rapporto sessuale completo con una ragazza". "E allora? Lei non sarà né il primo e né l’ultimo", rispose lo Psicoterapeuta quando mi rivolsi a lui. Madre Natura ha fatto di me un ragazzo abbastanza piacente ( chiaramente il giudizio non è mio ma delle mie amiche) tanto che sono tantissime le ragazze che nel corso degli anni mi hanno corteggiato. Ho dovuto, mio malgrado, rinunciare praticamente a tutte, che mi piacessero o no . Capite che rinunciare per insicurezza, per timidezza, o chissà per quale altro motivo ( i capelli?) ad esperienze che avrei comunque fortemente voluto, fino al punto che non ho mai avuto la ragazza, tranne qualche piccola avventura, ti conduce ad una situazione non bella, in cui ti chiedi il perché, cos’è che ti impedisce di avere una relazione stabile con una ragazza, perché non sei mai riuscito a ricambiare l’affetto e i sorrisi che loro hanno manifestato nei tuoi confronti? ...E via ai rimpianti e ai rimorsi, spesso anche alle lacrime, quando penso alla bellezza e alle splendide sensazioni alle quali ho dovuto rinunciare, e che normalmente si vivono nello stare accanto ad una dolcissima ragazza che ti vuol bene, nel frequentarla, nel ricambiare il suo affetto, nell’abbracciarla, nel crescere e maturare assieme a lei. Ragazze che tutt’oggi mi guardano, mi fissano, in varie situazioni, e io che mi nascondo, che non riesco a ricambiare le loro attenzioni, anche solo per conoscerle. E ora non è più timidezza, ma insicurezza, paura. E il rimorso e la rabbia sempre più forti. Perché tutto questo? Da anni leggo e rileggo libri, riviste, ma nessuna risposta, tranne delle utili rassicurazioni ad altri dubbi che solitamente una persona insicura in ambito sessuale si pone. Ho provato ad andare da uno psicoterapeuta, e lui giustamente, dopo alcune sedute mi disse chiaro e tondo: "lei si è messo in testa per vari motivi tanti dubbi infondati ( e per certi aspetti mi rassicurò), per cui o fa una lunga e costosa (parole sue) psicoterapia per rimuovere ansie e paure ( credo sia l’unico modo per poter risolvere la cosa, e non la feci e non posso farla per problemi economici), oppure si confida con una sua amica e nel tempo proverà a risolvere il problema con lei ( non riuscirei mai ad esternare certe mie cose a qualcuna delle mie amiche; loro sono convinte che io abbia avuto chissà quante avventure…). I miei genitori si sono separati quando ero adolescente. Mia madre è stata ed è una madre eccezionale, è lei che ha lavorato e sostenuto economicamente la mia famiglia. Mio padre è stato ed è tuttora una persona a disagio nella società, ma non è stato sempre così.... Fino ad un certo punto era tutto ok, ma poi improvvisamente non ha più avuto la volontà di lavorare, anzi accusava mia madre in maniera insensata e ingiusta di cose prive di fondamento. Iniziò ad ubriacarsi finché il rapporto tra i miei genitori diventò insostenibile e mia madre scappò via di casa, portando con sé i figli. Sono sempre stato di animo molto sensibile, al punto che ho tanto risentito e sofferto per quella situazione ( disagio con gli amici, vergogna per una casa non all’altezza delle altre, per gravi problemi economici, vergogna per un padre ubriacone e improvvisamente asociale con tutti, sofferenza nel vedere i miei compagni che d’estate andavano in vacanza mentre io rimanevo solo in casa, sofferenza e lacrime nel vedere le loro famiglie unite e raccolte con i parenti nei momenti di festa e noi soli in casa in una atmosfera non certo di allegria, imbarazzo nei confronti dei miei cugini tutti benestanti, nei confronti dei miei compagni di scuola….). Fino ad un certo punto della mia infanzia ero un bambino vivacissimo, giocavo con i bambini o gli adulti, cantavo senza timidezza davanti a tutti le canzoni che ascoltavo alla radio, ero la mascotte del vicinato. Poi il cambiamento. A scuola sono sempre stato comunque a mio agio, ero tra i più bravi, e il fatto che mi distraessi e che dimenticavo i problemi di casa mi faceva star bene. Ma poi a casa quasi sempre la desolazione. Fino a 15 anni non sono mai uscito di casa a fare un giro con gli amici, tranne che nel vicinato. Grazie alle scuole superiori finalmente qualche amico e le prime uscite al mare e alle feste. Ma ero molto timido tant’è che a 16 anni mi posi due obbiettivi. Avere un buon rapporto con le ragazze e avere tantissimi amici. Il primo obbiettivo è fallito. Il secondo è riuscito. Grande forza di volontà, curiosità, voglia di vivere, dolcezza e altruismo mi hanno consentito di avere tanti amici e amiche, di essere ben voluto e stimato da tanta gente, di avere tantissimi hobby, tantissime passioni, per cui la solitudine che un tempo mi terrorizzava ora non è più un problema Ritornando ai miei due obbiettivi, il primo è invece fallito in pieno. Ed è questo il motivo per il quale scrivo. Come già detto, migliaia di pagine lette sul tema, da trattati, riviste e libri mi sono servite per abbattere tante falsi pregiudizi sul tema, privi di fondamento, ma non mi hanno dato la vera risposta che cercavo. Tutto ebbe inizio durante la mia adolescenza, quando mi innamorai tantissimo di una mia amica. Mi svegliavo eccitatissimo, con intense erezioni del mio pene, ogni mattina, pensando ai suoi capelli, al suo seno, al pensiero di poterla baciare o abbracciare. Era sufficiente sfiorarla o prenderla per mano perché il mio corpo venisse invaso da piacevoli sensazioni. Una volta, per gioco, lei mi sbottonò la camicia. Fui scosso da un fortissimo brivido di piacere. Ammetto che c’era una reciproca forte attrazione fisica, ma dal punto di vista caratteriale eravamo molto diversi al punto che anche per via della timidezza il dialogo tra noi due era praticamente inesistente....ma ecco il problema.... Premetto che fino ad allora non avevo mai avuto nessun genere di rapporto (affettivo o sessuale) con una ragazza, ed ero assolutamente ignorante in materia (mai ad esempio ho parlato di sesso e delle sue problematiche con i miei genitori, e nemmeno con i miei amici o amiche). Era anche il periodo in cui incominciai a conoscere la masturbazione, o autoerotismo. Iniziavo a frequentare i primi amici tante ragazze mi corteggiavano. All’improvviso mi trovai davanti ad un nuovo mondo di amici, di ragazze che mi corteggiano, assolutamente impreparato e incapace di affrontarlo per la mia timidezza e gli strascichi del passato. Ebbene, quando pensavo ad un eventuale rapporto con questa ragazza, di cui ero follemente innamorato, immaginavo di poter riuscire a fare tutto (abbracciarla, baciarla, accarezzarla) con relativa grande passione ed eccitamento, ma quando pensavo ad un rapporto completo con lei, ecco il buio; era come se i suoi organi genitali e il mio sparissero, è come se il mio organo genitale si afflosciasse improvvisamente alla vista dei suoi, il rapporto completo o penetrazione mi apparivano come un qualcosa di bellissimo, ma impossibile da raggiungere, è come se una mente annebbiata da chissà che cosa mi impedisse di capirne il significato, di percepirne il momento, la situazione; anche l’eccitamento scompariva al pensiero del suo organo sessuale e del rapporto completo. Tutto di lei mi piaceva, i capelli, il fisico, il seno, la sua dolcezza, sarei rimasto eternamente abbracciato a lei per quanto ne ero innamorato, ma i suoi organi genitali mi incutevano tantissima paura, confusione, imbarazzo. Tutto a priori, senza effettivamente averci provato ( esempio: quando una mia amica mi riferì che una sua amica era innamorata di me, pensando in classe durante la lezione o anche passeggiando per strada, ad un rapporto intimo con lei, mi sentivo svuotato di energie, pretendevo che al solo immaginarmi appartato con lei magari in una pineta, automaticamente avrei dovuto eccitarmi, con la sola fantasia, senza il contatto fisico, senza preliminari, senza effettivamente averla ancora conosciuta, e via alla sfiducia e alla insicurezza). I libri la definiscono" FOBIA per L’ORGANO GENITALE FEMMINILE", dovuto ad ansia o ad altri fattori. Forse avrei potuto raggiungere l’orgasmo semplicemente nello starci vicino, ma non nel rapporto completo, mi pareva di non riuscire in questo, una cosa lontanissima, sbiadita, quasi che non mi interessasse, eppure ero consapevole che le emozioni più forti si provano nel rapporto completo. Perché mi svegliavo ogni mattina eccitatissimo pensando alla possibilità di poterle toccare i capelli, il seno, il suo fisico, mentre quando pensavo al suo organo genitale o ad un’eventuale rapporto completo con lei c’era quel disorientamento, quella paura, quella mancanza di stimoli, quel disinteresse, quel buio ( mi viene difficile spiegare la situazione). Quella paura me la sono trascinata fino ad oggi, al punto che mi chiedo come mai un ragazzo che ha avuto tantissime opportunità, anche con ragazze molto carine, non abbia mai avuto la ragazza e tanto meno un rapporto completo? È un problema che mi sta angosciando, che mi sta succhiando gran parte delle energie (credo sia la causa maggiore della mia difficoltà di concentrazione negli studi, che mi sta logorando a livello inconscio), e mi chiedo se mai potrò risolverlo, come potrò risolverlo, sarebbe utile una psicoterapia? Eppure nonostante ciò ho trovato le energie per concludere quasi gli studi, per lavorare, per fondare una associazione studentesca di grande valore sociale e culturale, per ascoltare gli amici o aiutarli nel momento in cui hanno bisogno, per costruirmi un mondo di certezze, di amici e amiche che mi vogliono bene, per costruirmi una immagine positiva, di ragazzo ben voluto e stimato.In queste parole non c’è presunzione, credetemi, anzi spero di conservare questi ideali il più a lungo possibile, ma scrivo perché possiate rendervi conto della rabbia che provo nell’essere riuscito in tutto ciò nonostante le tante sofferenze, i tanti problemi economici , familiari e anche caratteriali ( grande timidezza e pochissimi amici fino a 16/18 anni) a cui ho dovuto far fronte, con la conseguenza che sono felicissimo di come sono, e nel non essere invece riuscito dove forse più avrei voluto, pur dedicandovi grandi quantità di energie. Ma vorrei fornirvi altri particolari.

 

La famiglia

 

Come già detto, tutto bene fino alla mia infanzia, poi il burrascoso rapporto tra i miei genitori. La loro separazione fu una liberazione, tranne che una leggera depressione al termine dell’anno scolastico che durò all’incirca un mese. Ricordo che ero felicissimo per la brillante promozione a scuola, perché si prefigurava la possibilità di poter lavorare e avere qualche soldino, e perché sapevo che di fianco a casa mia, ospite dei miei vicini di casa, al più presto sarebbe giunta una ragazzina molto carina che avrei potuto frequentare. Improvvisamente i miei migliori amici partirono per lavoro, e improvvisamente mi ritrovai "solo". Il solo è tra virgolette perché la partenza di alcuni amici non può giustificare una depressione, conoscevo altre persone. Comunque ricordo che esagerai a merenda col caffè e che la mattina successiva, dopo una notte agitata, mi svegliai con una crisi credo depressiva. Improvvisamente la felicità si tramutò in paura di non avere più nessun amico, di timore di poter perdere i capelli, in profonda solitudine e altri problemi. Grazie all'aiuto avuto dopo solo un mese stavo già meglio. Non assunsi medicinali. stato più nessun tipo di dialogo con lui. Odiavo mio padre perché mai si era preoccupato di lavorare, ci voleva tanto bene, ma forse pensava che potessimo campare d'aria. Tante situazioni che mi turbavano, mi creavano problemi di inferiorità nei confronti dei miei amici che avevano la fortuna di avere un padre di cui andar fieri, che lavorava, che poteva costituire per loro figura importante nei momenti difficili. Poi mi rifacevo comunque a scuola, dove avevo un rendimento decisamente superiore alla media. Comunque, se sono arrivato fin qui, è grazie a mia madre. 

 

Gli amici

Pochissimi fino a 14 –15 anni, poi, grazie alla scuola e ai miei tanti interessi, il numero è aumentato di continuo, per cui oggi posso ritenermi soddisfatto. Inizialmente anche la timidezza e i problemi familiari mi frenavano nei rapporti interpersonali, oggi questi problemi credo di averli superati. Ciò che mi conforta è la qualità dei rapporti raggiunta con gli amici e le amiche; mai un litigio, tanta reciproca stima, tante cose in comune, di frequente molto volentieri mi chiedono di trascorrere da ospite il fine settimana in casa propria, nei loro rispettivi paesi. Insomma, sotto questo aspetto mi ritengo molto soddisfatto. E sono anche soddisfatto per un altro motivo, e cioè per la pazienza o la capacità che ho di intrattenere rapporti di amicizia e quindi per non avere pregiudizi nei confronti delle persone che hanno più bisogno di altri di una buona chiacchierata con un’altra persona, di un conforto psicologico, di una persona che li ascolti e li capisca.Forse il mio atteggiamento positivo nei loro confronti deriva dal fatto che anch’io in alcuni momenti ho vissuto le loro stesse pene. Sta di fatto che quando capita sono felice di fermarmi con loro a scambiare quattro chiacchiere. Del resto c’è da imparare da tutti.

 

 

Le passioni

Le ragazze, ma vista la mia situazione è più corretto parlare in questo caso di sogno, anche perché le passioni si coltivano, mentre i sogni quasi sempre rimangono tali. 

 

 

Le ragazze

Dai 6 anni in poi sono sempre stato innamorato di qualcuna. Chiaramente in maniera più o meno intensa, a seconda del periodo e delle situazioni. Avevo un debole per una mia compagna di classe. Ma era un sentimento abbastanza leggero, che non mi creava particolari problemi. Per la timidezza, per motivi caratteriali e perché comunque non mi interessava avere una relazione con lei , non se ne fece niente ( anche perché probabilmente la cosa non era reciproca). Mi accontentavo di sfiorarle i capelli (ciò che più mi piaceva di lei, soprattutto quando se li tagliava) o il corpo quando nel gioco o in altre situazioni casualmente ci si urtava. Nelle scuole superiori mi innamorai sia nel primo anno che nel secondo. Le due ragazze erano carinissime, ma mai mi proposi, per l’inesperienza, per la timidezza, per la paura di un rifiuto, perché mi sentivo comunque impreparato. Ma erano sentimenti non molto profondi, per cui non soffrivo più di tanto di queste situazioni. Il primo innamoramento vero e proprio l’ho avuto nella terza superiore. Non fui ricambiato nonostante l’attrazione fisica fosse reciproca. Quindi il tutto si risolse con un nulla di fatto, per la mia timidezza, per le mie incertezze, per la mia insicurezza, anche per la sua paura, per il suo imbarazzo, per i nostri caratteri decisamente opposti e per il fatto che si trattava per entrambi della prima esperienza. Ma soprattutto per il mio vero problema. Ed è stato questo il periodo in cui sono nati tutti i miei problemi. Problemi che mi sono trascinato fino ad oggi e che ancora non ho risolto, e chissà mai se ci riuscirò. Ho già accennato a ciò in precedenza e ne riparlerò più avanti. Queste paure e queste ansie mi hanno condizionato in maniera decisiva in tutte le successive situazioni sentimentali in cui mi sono imbattuto. Dopo circa un anno e mezzo riuscii a dimenticare questa ragazza, passò pochissimo tempo ed ecco un nuovo innamoramento, sempre intensissimo. Attrazione fisica reciproca, ma la mia insicurezza e le mie incertezze furono decisive perché anche lei rinunciasse ad una eventuale relazione. Dopo due anni di speranze per un suo ripensamento, e di relativa sofferenza, dimenticai anche lei, grazie ad un'altra ragazza molto carina. Stavolta il no ad una eventuale relazione fu mio, e lei ne soffrì tanto. Ricordo che lei già parlava di matrimonio, nonostante non mi conoscesse a fondo e nonostante mai ci fossimo baciati. Il mio no fu dovuto al solito problema. Passeggiavamo abbracciati per le vie della mia città, anche mano nella mano (al mare si stava abbracciati l’un con l’altro, e ci accarezzavamo a vicenda, anche con le labbra) e provavo delle sensazioni piacevolissime, molto intense nei suoi confronti, di amore, di affetto; avrei potuto rimanere ore e giorni accanto a lei, senza mai stufarmi. Quando stavo in casa, il pensiero era solo per lei. Ma rinunciai per il solito problema,; quando pensavo ad una eventuale possibilità di rapporto completo con lei, tutto diventava tremendamente difficile, immaginavo una situazione di scarso interesse, di imbarazzo, di paure, di fallimento, è come se non provassi nessuna attrazione per il suo corpo nudo, per la penetrazione. Ma è possibile dare una spiegazione logica a questa situazione paradossale? Rabbrividire di piacere ( eccitazione sempre al 50 %, bloccata da chissà che cosa) nell’abbracciare una ragazza, nel prenderla per mano, nel baciarla, nel palparla, nel baciarla sul corpo, con grande desiderio di stare accanto a lei per lunghissimo tempo, e non provare nessun interesse per l’atto sessuale? Una giustificazione poteva essere il fatto che i suoi capelli non mi piacevano ( come dirò più avanti questa caratteristica è per me determinante), e nemmeno il suo seno. Ma è sufficiente ciò per impedire un rapporto completo con una ragazza, per avere nessuna attrazione per i suoi organi genitali, nonostante ne fossi tanto innamorato, e nonostante lo stare abbracciato a lei era per me motivo di grande piacere (non eccitazione, forse perché bloccata dalla paura?). Nel frattempo si fece avanti una ragazzina stupenda, graziosissima; ancora le mie incertezze e le mie paure mi impedirono di intraprendere una relazione stabile con lei, anche di sola amicizia, per cui anche lei fuggì. Ero comunque deciso a risolvere il problema, a buttarmi in una eventuale situazione di rapporto completo con una ragazza, e se avessi fallito, avrei comunque giustificato l’eventuale fallimento con un forte mal di testa, o con stanchezza, o con altro. Ma ero comunque molto pessimista e sfiduciato. Furono tante le occasioni, e ci rinunciavo sempre o perché di loro non mi piacevano i capelli, o il seno, o il viso, o perché non ne ero innamorato, o per timidezza. Infatti, quando mi appartavo con loro, da qualche parte, non mi eccitavo automaticamente, come succedeva a diversi miei amici (o perlomeno così raccontavano) , o come si vede nei film. Ero convinto che il semplice stare con una qualsiasi ragazza, lontano da occhi indiscreti, dovesse essere sufficiente per eccitarsi, anche senza nessun contatto fisico. Ciò non accadeva, e via alle preoccupazioni. Attualmente è da alcuni anni ( stanno diventando già troppi), che sono tanto innamorato di un'altra ragazza. Di questa mi piace tutto, il carattere, il viso splendido, il modo di fare. Ma entro in crisi solamente nei momenti in cui magari un qualcosa mi fa pensare che lei possa avere il ragazzo o che possa avere comunque un’avventura con qualcuno. Oppure ogni volta che la rivedo. Nel frattempo spero in qualche miracolo. Ad es., la volta che seppi che alcuni mesi prima lei aveva avuto una breve relazione con un ragazzo, la notte successiva non dormii per il dispiacere, e per la rabbia di non riuscire io dove quel ragazzo era riuscito. E in effetti per alcuni giorni stetti un po’ male. La mia grande fortuna è che ho tanti amici, tante amiche, tante passioni, per cui mi basta poco per rimettermi su di morale, per distrarmi. Sono riuscito a dimenticare questa ragazza solo per alcuni giorni, quando conobbi la più bella ragazza mai vista. Bellissimo viso, grande fisico, occhioni verdi, era semplicemente stupenda. Capitò nella mia città solamente di passaggio. Passavo lunghissimi momenti, ad es. al mare, ad ammirare il suo viso. Andai in tilt quando seppi che lei era interessata a me. E andai ancora più in tilt quando anche con lei niente conclusi. Un’altra potenziale splendida esperienza sfumata. Anche con queste due ragazze il problema è sempre stato il solito. Trascorrerei ore e giorni accanto a loro, abbracciato a loro, ad accarezzarne i capelli, ad ammirarne il viso, a baciarle, e sarebbero per me momenti di intensissimo piacere, di brividi, anche di commozione e lacrime per l’emozione e per il poter stare con delle ragazze così carine, e mi rendo conto che sarebbero le sensazioni più belle che uno possa provare nella vita. Ma quando penso al loro organo genitale, ecco il buio, la nebbia, l’oscurità, la testa improvvisamente si appesantisce, ecco la paura, ecco che il desiderio e l’eccitazione scompaiono, ecco la rabbia per non riuscire a capire il perché non provi niente per quella situazione che è sicuramente la più intensa e piacevole per l’essere umano, la fusione tra due corpi, la magia di un rapporto completo. Chiaramente in tutti questi anni ho fatto più di un pensierino anche ad altre ragazze, ma mai ho approfondito i rapporti.

 

 

Le esperienze

Premetto che le mie poche esperienze sono state condizionate in maniera decisiva da questa paura, o mistero. Ho baciato la prima ragazza a 17 anni. Mi incamminai con lei nel buio, ma solamente per dimostrare agli amici che anch’io " ci sapevo fare". Non ne ero innamorato, e nemmeno mi piaceva dal punto di vista fisico. Per cui la baciai solamente per fare un esperienza, ma non mi eccitai ne provai niente di particolare. Era la prima volta, per cui l’imbarazzo e la paura erano a livelli elevatissimi. Sta di fatto che si avverò ciò di cui temevo. E cioè nessuna attrazione per il suo organo genitale; pensavo purtroppo che qualunque ragazzo normale nella mia situazione si sarebbe eccitato anche se questa ragazza non gli fosse piaciuta dal punto di vista fisico. E pensavo allora ai momenti in cui subentrò per la prima volta questa "fobia" per l’organo genitale femminile, per il rapporto completo. Questo episodio purtroppo confermava che quella paura era fondata. Tra l’altro quella ragazza aveva delle caratteristiche che oggi apprezzerei, contrariamente ad allora. L’esperienza successiva la ebbi durante un festino. Invitai a ballare una ragazza anche lei molto carina. Avevo 18 anni. Ma la invitai solo per dimostrare ai miei amici o a me stesso che anch’io ero capace di ballare un lento con una ragazza. Provai anche a baciarla, ma non fui contraccambiato. Ero imbarazzatissimo ed emozionatissimo. Al termine del ballo mi recai fuori dal locale terrorizzato. Terrorizzato dal fatto di non aver raggiunto l’erezione mentre la baciavo. Ripensandoci oggi, era quella una pretesa assurda. Fatto sta che ciò contribuì a rafforzare le mie paure. Lei si innamorò di me, e aspettava che ci ritentassi. I soliti problemi di timidezza e i soliti dubbi mi impedirono di rifarmi avanti, per cui anche questa possibilità svanì come le precedenti. Alcune settimane dopo una nuova esperienza. Ancora una ragazza carinissima. Di lei mi piacevano in particolare i capelli (anzi, mi facevano impazzire; addirittura, me li mettevo in bocca, nonostante io sia un cultore dell’igiene, soprattutto a tavola, e nonostante riesca a toccare solo i capelli puliti e perfetti – non riesco a toccare i capelli degli uomini né i capelli bianchi delle donne - ). Durante uno spuntino con gli amici, improvvisamente e con mia grande sorpresa, salì sulle mie gambe. Mi baciava sul collo. Io la baciavo sulle guance e sui capelli. Come in un sogno. Una situazione per me di grande piacere e di intense emozioni. Ero eccitato al 50 %, se così si può dire. Mi bloccavano i soliti pensieri, e cioè la convinzione che se d’improvviso fossimo rimasti soli, niente sarei riuscito a concludere, anche se lei lo avesse voluto. Come se la mia attrazione per lei riguardasse solo i suoi capelli, il suo viso, la sua bocca, anche il suo fisico, ma non gli organi genitali. Grande desiderio di abbracciarla, di baciarla, di toccarle i capelli, di stare con lei, ma nessun pensiero rivolto ad un ipotetico rapporto completo. La notte dormii pochissimo, pensando alla bellezza di quei momenti pomeridiani, abbracciato ad una splendida ragazza, ma anche con la tristezza per un’ennesima "occasione" fallita. Altre due settimane ed ecco la gita. Mi ritrovo una notte nel letto di una mia compagna di classe Non provavo niente per lei, e di lei niente mi piaceva. Un altro ragazzo direbbe che è una brutta ragazza, ma a me non piace esprimermi in tali termini. Comunque mi stavo eccitando all’idea di poterle toccarle il seno, ci provai e ci riuscii, ma poi, sia perché non mi piaceva, sia per l’inesperienza e relativo disagio, il desiderio scomparve. Nuove preoccupazioni da parte mia ( ero convinto che un uomo in tale situazione, anche con una ragazza brutta, per la quale niente provava, e peraltro inesperto, avrebbe comunque dovuto eccitarsi comunque). Abbandonò la camera e non si accorse del mio imbarazzo. Raccontò l’episodio ad una sua amica. In un attimo quest’ultima raggiunse il mio letto. Si distese sopra il mio corpo, non era tanto bella ma comunque piacente, di bel fisico. Mi eccitavo al contatto col suo corpo e soprattutto col suo seno prosperoso. Ma era una eccitazione poco convinta, frenata sempre dall’inesperienza, dalla solita paura e in più anche dalla sorpresa che sopra di me stava una ragazza fidanzata da parecchio tempo. Lei mi accarezzava i capelli e il viso, le sensazioni erano piacevolissime. Ma all’improvviso la stanchezza e il sonno prevalsero, e dormimmo abbracciati per tutta la notte. Il momento di massima eccitazione lo raggiunsi la mattina seguente, al risveglio, quando, ancora ad occhi chiusi, ebbi la sensazione che le mie labbra fossero a contatto con le sue. Un contatto certamente involontario e quasi mi rassicurava l’idea che lei non se ne fosse accorta. Eccitato, aprii gli occhi e constatai che purtroppo mi ero sbagliato. Avrei voluto ripetere l’esperienza della notte prima, l’eccitazione raggiunta mi dava molta più sicurezza, sarei stato senz’altro più attivo con lei, ma un fortissimo mal di testa e di pancia (mare mosso) mi fecero cambiare idea. Successivamente ebbi un’avventura con una bella ragazza della mia città.. I suoi genitori partirono in gita, per cui avevamo tutta la casa a nostra disposizione. Lei era fidanzata, ma il rapporto con il suo ragazzo era ormai agli sgoccioli. Si era innamorata di me. Ci si vedeva la notte a casa sua. Ci si baciava, ci si abbracciava, ci si coccolava. Ore ed ore senza concludere quello che lei si aspettava, e cioè avere un rapporto completo. Per me era piacevolissimo stare accanto a lei e come al solito sarei rimasto giorni in quella situazione. Ma l’eccitazione era sempre la solita, e cioè pene in erezione al 50 %. Piacevolissime sensazioni ma scarsa erezione. Ricordo anche che durante il rapporto dal mio pene fuoriuscì una certa quantità del cosiddetto liquido lubrificante. Quando ad un certo punto lei mi disse: " non pensare male di me, ma vorrei tanto fare l’amore con te". Terrorizzato e imbarazzatissimo, riuscii a cavarmela spiegandole che non ero nella situazione ideale, perché ero innamorato di una altra ragazza ( pazzamente innamorato), perché ero stanco, perché ero preoccupato per un esame che non riuscivo a superare, ecc…. Lei capì. - Durante i giorni che la frequentavo, a casa mi masturbavo pensando a lei.Era molto carina, ma fumava troppo e quindi non era molto piacevole baciarla. Aveva un bel seno ma non mi piacevano i suoi capelli. Ma nelle mie fantasie masturbatorie ciò che mi preoccupava di più era il suo organo genitale. Insomma. Il fatto che io fossi innamoratissimo di un'altra ragazza, il fatto che lei fosse espertissima e io completamente inesperto, che di lei non mi piacesse l’alito e i suoi capelli, che era comunque fidanzata con un altro ragazzo, potevano essere motivi validi per la mia non soddisfacente (al 50 %) erezione? -

Purtroppo i veri motivi erano altri. E via al rammarico, via alla profonda delusione per una ennesima figuraccia, per un ennesima rinuncia a qualcosa che avrei fortemente voluto. Vorrei anche sottolineare come lei fosse una ragazza molto esperta in ambito sessuale, mentre io non lo ero. Anche questo comportava in me un certo disagio. Questa ragazza, come tutte le altre, è stata poi oggetto in seguito (anche attualmente, ogni tanto) delle mie fantasie durante la masturbazione. Altre simili situazioni si sono ripetute nel tempo e la conclusione è stata sempre la stessa. In conclusione non ho mai avuto la ragazza e mai ho avuto un rapporto completo nonostante le numerose opportunità.

 

Le amiche

Ho iniziato a frequentare le prime ragazze a 15-16 anni. Il numero delle mie amiche è cresciuto negli anni, al punto che oggi ne ho abbastanza. Volendo, potrebbero essere molte di più, ma il poco tempo a disposizione e i tanti altri interessi me lo impediscono (e anche qualche residuo di timidezza). Inoltre mi affeziono troppo a loro, per cui evito di frequentarle e evito di fare nuove conoscenze. Mi distrarrei troppo e non riuscirei a concentrarmi negli studi. Mi spiego meglio. Quando è capitato di frequentare associazioni, o comitati, o gruppi di amici, o gruppi di studio, e tra di loro vi erano delle ragazze carine, per tutta la giornata non aspettavo altro che l’ora dell’appuntamento o del ritrovo. E così nei giorni successivi. Mi accontentavo di vederle, di un loro sorriso, della loro compagnia. Era piacevole anche che spesso fossero loro a fissarmi con lo sguardo. Comunque, raramente ho approfondito le varie amicizie come avrei voluto. Per timidezza, per introversione, per l’insicurezza dovuta al "problema" e per tutte le relative conseguenze. L’aspetto positivo è che loro mi vogliono un gran bene, e io a loro. E dire che a 3-4 anni ero sempre in mezzo a loro, senza imbarazzo o disagi particolari. Cantavo e scherzavo. La spensieratezza e la felicità di essere coccolato mi facevano stare bene in mezzo a loro. Poi all’improvviso il cambiamento. Già nell’asilo mi trovavo a disagio con le compagnette. Loro lo capivano e mi inseguivano, facendomi dei dispettucci. E io a volte mi arrabbiavo, altre volte piangevo. Forse la consapevolezza che in casa mia non tutto filava liscio e iniziavano a sorgere i primi problemi, forse già incominciavo a risentire delle prime turbolenze di mio padre, dei primi problemi economici, della sua asocialità nei rapporti con gli altri. Ricordo che mio padre nutriva una sorta di odio nei confronti delle donne. Si arruolò e fece la guerra, e quando raccontava dei film da lui visti al cinema, i preferiti erano quelli d’azione con particolare riguardo per quelli in cui non compariva nessuna donna. Insomma, aveva una "grande" considerazione del mondo femminile. Io, oggi, quasi per una legge naturale di compensazione o per una sorta di credito della mia famiglia nei confronti della società e del mondo femminile, ho acquisito un carattere completamente opposto a lui. Rispetto, onestà, tolleranza, dialogo, comprensione, grandissima considerazione per le ragazze.

 

Il sesso

Come già detto, nessun rapporto. Tranne che una situazione particolare a cui accennerò più avanti. Mi eccitai una delle prime volte a 13 anni, quando vidi per la prima volta un seno. Tra l’altro della mia amica preferita. Lei non se ne accorse, e fu grazie all’abbondante maglietta che indossava. Provai delle fortissime sensazioni di piacere, mai provate prima. Mi eccitai tantissimo. Da quel momento, quando capitava, non distoglievo mai lo sguardo dai seni in vista (quando le ragazze o signore si chinavano) ad es. di mia zia (una bella signora), o di altre amiche o ragazze. Mi eccitavo tantissimo, ma non conoscevo ancora la masturbazione. In una città vicina alla mia conobbi a 11 anni una ragazzina molto carina, per i soliti motivi di timidezza non riuscii a frequentarla. Per un po’ di tempo diventò oggetto delle mie fantasie. Pensavo al momento in cui avrei potuto rivederla, magari appartati in una stanza, con lei che si mostrava nuda ai miei occhi, con i suoi organi genitali in evidenza. L’eccitazione era altissima. Per due o tre anni guardavo i seni. Il piacere venne sempre meno, a furia di vederne tanti, ad es. anche al mare o in tv. Oggi mi ecciterei solamente alla vista di un bellissimo seno, e possibilmente di una ragazza carina. Fu quello il periodo in cui incominciai a sfogliare le prime riviste e i primi giornaletti pornografici ( come oggetto sempre le donne, mai gli uomini). Mi eccitavano tanto, ma ne vidi e ne ho visti tanti, per cui ora non mi eccitano più, a meno che non si tratti di bellissime ragazze protagoniste di storie particolarmente intriganti. Stesso discorso per i film erotici. In questo momento mi ecciterei più per una scena con un semplice bacio ad una attrice o personaggio televisivo femminile famosi ( e che mai si sono mostrate in questo senso), piuttosto che per un film in cui non si fa altro che sesso. Sarà per il gusto della novità o perché sarebbe una situazione inaspettata e non scontata, una sorpresa. Oppure per un film erotico in cui vi siano delle ragazze che oltre a presentare un bel fisico abbiano soprattutto dei bellissimi capelli. Le prime volte che salivo sul pullman per recarmi a scuola, mi eccitavo al contatto indiretto o casuale con le belle ragazze, ad esempio con il loro seno, con i loro capelli, il loro sedere. Poi diventò una cosa frequente e anche in questo caso l’interesse scemò. Quando frequentavo la prima superiore, scoprii che due studenti ( ragazzo e ragazza) marinavano la scuola per appartarsi in una casetta in campagna. Pensavo alla situazione e mi dicevo: " sarà impossibile per quel ragazzo evitare di avere un rapporto completo con quella ragazza, così soli in campagna, al riparo da occhi indiscreti, come potrà resistere, io al suo posto non resisterei". E’ forse questa la chiave di tutto? Perché non la pensavo più così e non la penso più così nel momento in cui io ho dovuto confrontarmi con quella realtà? Fino a quando per le ragazze ero un ragazzo qualunque, diciamo fino ai 15 anni, quelle situazioni di contatto involontario, rappresentando situazioni per me inconsuete e irraggiungibili nella realtà, anche volendole, e quindi l’attesa per quei momenti e anche il loro verificarsi, costituivano motivo di eccitazione. Quando invece, in seguito, decine di ragazze mi abbracciavano o mi coccolavano, quelle situazioni erano divenute frequenti e quindi non più speciali, persero di significato. Poiché non mi eccitavo più come prima, ecco nuove preoccupazioni. Infatti, improvvisamente, da un giorno all’altro, nella seconda superiore mi ritrovai al centro dell’attenzione. Nel senso che diverse ragazze si mostravano interessate a me. La prima volta che una stupenda ragazzina mi abbracciò, rimasi quasi fulminato. Un intensissimo brivido di piacere mi scosse. Ragazze che mi fissavano di continuo, che mi corteggiavano, che mi prendevano sottobraccio, che cercavano contatti involontari con il mio corpo, che mi facevano tantissimi complimenti, ecc… Quando passeggiavo per strada, ero costantemente in tensione, emozionatissimo. Era piacevole trovarsi in quella situazione, ma nello stesso tempo ciò era motivo per me di forte imbarazzo e disagio. Anche perché essendo io molto timido ed introverso, non riuscivo a ricambiare le loro attenzioni nei miei confronti, anche a semplice livello di amicizia. Sta di fatto che vivevo in una dimensione quasi surreale, al punto che quando in certe situazioni le amiche mi abbracciavano o mi sfioravano il petto, pensavo mi dovessi automaticamente eccitare, non mi eccitavo, e via alla preoccupazione. Erano semplicemente delle sensazioni piacevoli, ma pensavo, erroneamente, che qualunque altro ragazzo al mio posto si sarebbe fortemente eccitato. Vorrei puntualizzare che non c’è presunzione in queste mie parole, era ed è la realtà. Si sono verificate altre situazioni particolari, durante le quali mi sono eccitato. Ad es. quando in un compleanno, giocando con le mie amiche, sfioravo il bellissimo seno di una di queste. Una volta accompagnai la stessa a casa sua, e avendo saputo che un mio amico era riuscito ad avere un’avventura con lei, speravo anch’io nello stesso risultato. Nonostante la mia grande eccitazione, non fu così; evidentemente il mio amico non era indeciso o impacciato come lo ero io. Non aveva un bel viso, ma era molto sensuale. Un’altra volta mi appartai con una ragazza in pineta. La baciavo e le toccavo i capelli. Per la prima volta una ragazza mi dava dei morsi sul collo, mi piaceva ( con mia grande sorpresa, perché non avevo mai dato importanza ai preliminari, purtroppo) al punto che le dissi di continuare. Ma poi l’interesse anche qui scemò per le solite paure, per l’impossibilità e incapacità di andare oltre da parte mia. Rientrammo abbracciati e alla felicità per una nuova esperienza con una ragazza carina (anche i miei amici lo seppero), si accompagnava la delusione per un’altra occasione mancata. Poco tempo fa una mia vicina di casa, mentre rientravo, dopo una lezione universitaria, mi fissò a lungo. Non è molto bella, fisico appena sufficiente, bel seno, ben curata. Ebbene, nella fantasia non disdegnavo un’avventura con lei. Ancora oggi mi attira, eppure ho avuto ben altre opportunità in cui invece non mi eccitavo. Una volta in tram avevo al mio fianco una splendida signora, direi la mia signora ideale. Bel seno, robusta, ben curata, capelli cortissimi, sguardo magnetico. Rientrai e mi masturbai pensando a lei. Facilità a raggiungere l’orgasmo, ma sempre grazie ai suoi seni, ai capelli, al bacio. Il rapporto completo rimaneva una chimera. E tante altre situazioni particolari per le quali ci vorrebbe troppo tempo per raccontarle. L’idea del rapporto completo era comunque per me sempre un obbiettivo inarrivabile, anche in queste situazioni. Eppure non sono mai stato "palpato" a dovere da una ragazza, come in un vero rapporto sessuale. Il mio è un apparentemente assurdo discorso fatto a priori. Ho paura di non riuscire a rispondere sessualmente a questi contatti (senza averli mai provati), nonostante ad es. i morsi (quindi un accenno di preliminari) di quella ragazza mi eccitavano parecchio. A cosa è dovuta questa paura?

 

Un amico

 

Quando ebbi la crisi di cui ho parlato in precedenza conobbi una persona di qualche anno più grande di me. Aveva ed ha una grandissima cultura, molto diplomatico, estroverso, una di quelle persone che parlano tantissimo lasciandoti pochissimo spazio in un eventuale dialogo. Ma era ed è bisessuale, con omosessualità prevalente. Oggi è sposato. Comunque mi aiutò ad uscire dalla crisi, mi incoraggiò, ritrovai una certa fiducia in me stesso.. Gli parlai anche dei miei problemi sessuali. Del resto, un omosessuale, per avere le sue esperienze, deve comunque affinare tecniche e strategie di conquista, ed agire nell’anonimato per evitare di essere scoperto. Io, un po’ per riconoscenza, un po’ per verificare se effettivamente i miei problemi potevano essere causati da un’eventuale omosessualità latente e ancora non accettata, stetti al gioco. Lui è omosessuale attivo. Ebbi con lui alcuni rapporti e provai un certo piacere. A quel punto mi terrorizzai, e lui non fece niente per rassicurarmi (era del resto suo interesse convincermi o convincersi che io fossi omosessuale, e lo capivo, per il bene che mi voleva e per ciò che provava nei miei confronti). Ma ripensandoci, oggi, credo proprio che si sia comportato in maniera molto, ma molto scorretta, approfittando della mia crisi. Ogni tanto, quando mi masturbo, penso anche a quei momenti, o ad eventuali nuove esperienze con lui. L’interesse delle mie fantasie ricade esclusivamente sul suo pene e sulle sue dita che mi stimolano l’ano ( forse perché questo è un organo che se stimolato procura grande piacere?). Mai sono riuscito ad abbracciarlo, a toccargli io le sue parti intime, i suoi capelli, la sua bocca. Non ci riuscirei per il ribrezzo che provo nel toccare un uomo. Mai l’ ho fatto e mai lo farò. Questa è assolutamente una certezza, così come è una certezza il fatto che mai mi sono innamorato e mai mi innamorerò di un ragazzo. Lessi una volta in una rivista che è normale per un uomo eccitarsi nel rapporto sessuale con un altro uomo, in quanto di questo ne conosce benissimo il corpo, essendo dello stesso sesso, e ciò fa svanire quelle paure o ansie di cui sono preda spesso gli uomini, soprattutto nei primi rapporti con una donna. Ed inoltre, avere attrazione sessuale per un uomo è normale anche in particolari situazioni di astinenza (carcere, pastori a lungo assenti da casa, e forse anche nel mio caso?). Ho letto anche che l’attenzione sessuale di un uomo sessualmente inattivo o represso, esclusivamente per il pene di un altro uomo, può nascondere inconsciamente la sua volontà di appropriarsene. Ancora oggi , ogni tanto, mi eccito al pensiero di essere penetrato da un uomo ( sempre da quel mio amico), a volte anche con violenza, quasi che io fossi costretto a farlo, a volte legato, in maniera che io non possa ribellarmi (guarda caso, le stessa scena mi ecciterebbe tantissimo se al mio posto ci fosse una donna). Sta di fatto che il rapporto è privo di sentimenti. A volte (poche) mi eccito nel leggere racconti erotici gay, soprattutto quando un ragazzo viene penetrato con la forza, o per punizione. Poi nella realtà, osservando i miei amici, o anche gli altri ragazzi, dico a me stesso:" ma come si fa ad avere un rapporto con uno di loro, che assurdità le mie fantasie, non riuscirei a toccarli con le mie mani, ecc…" Ricordo che le poche volte che sono stato penetrato da lui, pensavo alle mie amiche. Desideravo e dicevo a me stesso:" quanto vorrei che al suo posto ci fossi io, e al mio posto una di voi". Lo invidiavo, perché lui riusciva comunque a vivere e a sentire con forte coinvolgimento il rapporto sessuale. Io non ci riuscivo, ne con lui ne con le mie amiche.  Durante la masturbazione, la stragrande maggioranza delle volte penso ai capelli di una donna (vedi I capelli) o alle mie amiche o conoscenti o donne sensuali intraviste per strada ( mai uomini), nell’atto finale, e cioè durante l'orgasmo, tutte queste fantasie scompaiono e lasciano spazio ad una delle mie amiche carine, o che comunque mi piacciono particolarmente. A questo punto avviene il coinvolgimento emotivo, il piacere più intenso, l’amore e i sentimenti per la mia amica ( è difficile da spiegare). Quelle fantasie, in poche parole, mi aiutano per arrivare al risultato finale. Mi aiutano ad eccitarmi, come se paure ed insicurezze mi impedissero di partire direttamente dalla mia amica ( soprattutto sfiducia nelle mie capacità). Ho l’impressione che l’essere umano, in presenza di particolari restrizioni ( vedi anche carcere, o anche il mio caso), si adegua alle nuove realtà, sfogandosi in altro modo. Per cui per me è rimasto, in determinate situazioni, il ricordo piacevole ad es. della stimolazione anale di quel ragazzo, ed è normale, considerando che l’ano e quindi la prostata sono organi che in tutti gli esseri umani, se opportunamente stimolati, riescono a procurare grande piacere. E probabilmente lo rifarei, perché non riesco ad avere i rapporti che vorrei con le donne. Ma sarebbe un rapporto freddo, vuoto, privo di quei sentimenti che io provo per le ragazze. Sta di fatto che per certi periodi ho temuto di essere omosessuale. Mai mi sono innamorato di un uomo, anzi, mi sembra assurdo che questo succeda (anche se lo rispetto). Ancora oggi, non provo niente ( contrariamente a quel mio amico omosessuale) nel vedere dei bei pettorali o un bel fisico di un uomo. Del resto ho sempre fatto sport con amici e ho sempre vissuto in appartamento con ragazzi, da studente universitario. Per cui l’istinto, se effettivamente fossi stato omosessuale, alla fine mi avrebbe tradito. Anche in TV, mentre faccio zapping, spero sempre di vedere solo delle belle ragazze, attrici, cantanti, anche appena scoperte, e soprattutto con un nuovo taglio di capelli. Mai pensato agli uomini. Questo anche su Internet. Quando salgo in macchina o siedo sul divano di casa, spero sempre, se capita, che le ragazze più carine si siedano al mio fianco o che salgano sulle mie gambe. È un modo facile e indiretto per averle piacevolmente vicine a me. Rimarrei ore, senza annoiarmi, in queste situazioni.Ho anche letto che ci sono uomini che insoddisfatti della propria moglie ( ad es. perché è incinta ), si accontentano anche di un rapporto omosex. O anche che il 70% degli uomini ha avuto fantasie omosessuali, e il 30 % ha avuto rapporti sessuali omosex almeno una volta nella vita.

 

I capelli

 

Sono un hair lover, ovvero amante dei capelli femminili. Quelli maschili, belli o brutti che siano, non riesco proprio a toccarli. In seguito alle mie numerose letture, ho anche capito il motivo per questa particolare predisposizione. Avevo cinque anni quando a casa mia venivano delle ragazze a farsi accorciare i capelli da mia madre. Questi cadevano sul pavimento, e poiché non venivano subito raccolti, potevo giocarci. Li manipolavo, li bruciavo, li spezzettavo ulteriormente. Quei bei momenti mi sono evidentemente rimasti impressi fino ad oggi. Le conseguenze sono le seguenti: grandissima eccitazione nel vedere il parrucchiere mentre taglia i capelli ad una ragazza, è chiaro che se i capelli sono molto belli mi eccito tantissimo anche nel toccarli. Inutile dire che rappresentano l’elemento di maggior interesse che io ritrovo in una donna. Li trovo magici. Però devono essere perfetti, senza neanche un capello bianco, e pulitissimi e in ordine. Ogni qualvolta vedo una ragazza, amica o non amica, che si è appena tagliata i capelli, ciò è sufficiente per masturbarmi. Pertanto sono centinaia le ragazze con nuovi tagli di capelli divenute oggetto delle mie fantasie masturbatorie. Su Internet vi sono numerosissimi siti dedicati agli hair lover, e presentano sequenze di immagini in cui le ragazze si tagliano i capelli.  Da quando l’ ho scoperto, circa un anno, è sufficiente connettermi con uno di questi siti per masturbarmi anche due tre volte al giorno. Che sia anche questa una delle cause dei problemi di cui parlavo in precedenza? L’eccessiva attenzione per i capelli distoglie parte del mio desiderio dal resto del corpo femminile? Io credo di no (e spero di avere ragione), anche perché questo particolare piacere l’ ho sempre avuto fin da piccolo, e se ad es. a tredici anni circa mi eccitavo tantissimo alla vista del seno femminile o di altre parti del suo corpo, evidentemente i capelli non erano decisivi.

 

 

 

Dubbi

Può capitare di non eccitarsi o comunque provare disinteresse in un rapporto con una qualunque ragazza, anche carina, quando da tanto tempo si è innamoratissimi di un'altra ragazza?

Può il narcisismo impedire un normale rapporto sessuale? Per narcisismo intendo lo specchiarsi in qualunque occasione, il piacersi tanto, l’avere eccessiva stima per noi stessi, e può subentrare quando ci sono decine di ragazze innamorate di te, tante altre persone che ti stimano, tante ragazze che ti osservano nelle più disparate occasioni. E non puoi evitarlo, perché anche se sei una persona umile e semplice, a livello inconscio avviene un qualcosa che quasi te lo impone. Può allora capitare di pensare che nessuna delle tue amiche, anche carine, possa essere alla tua altezza. Sempre a livello inconscio. Perché nella realtà sono una persona semplicissima, come tutte le altre, con i piedi per terra, e con la consapevolezza che la bellezza sia soggettiva e poche volte determinante.

I preliminari sono fondamentali in un rapporto sessuale, nel senso che si può arrivare ad un rapporto sessuale senza nessuna eccitazione e poi eccitarsi solo in seguito a carezze e baci? Per diversi motivi sono sempre rimasto convinto ( dai film o dai discorsi degli amici) che l’uomo sia come un video gioco da bar, dove introduci la monetina e via automaticamente col gioco. Senza i preliminari.

Perché quando sono particolarmente brillo per aver bevuto un bicchiere di vino in più ( non mi sono comunque mai ubriacato), è molto più forte il desiderio di avere in quel momento una ragazza al mio fianco? Da abbracciare, baciare,… E sono momenti in cui da qualche tempo a questa parte arrivano anche le lacrime, per tutte le occasioni perse, per non essere riuscito in ciò che comunque desidero fortemente.

 

 

 

I sogni

 

Poche volte mi ricordo la mattina dei sogni che faccio. Quasi mai ho vissuto le classiche eiaculazioni notturne. E anche nel sogno mai sono riuscito ad avere un rapporto completo con una ragazza, o più correttamente, ad immaginarlo. Non ho mai sognato rapporti con uomini ne organi genitali maschili. Qualche volta ho sognato delle ragazze dal parrucchiere ( e conseguente grande eccitazione), alcune volte quel mio amico (eccitazione alla stimolazione anale da parte sua), il più delle volte rapporti con delle ragazze. E come nella realtà, piacere o anche eccitazione nello stare abbracciato a loro, nel baciarle, nel toccarle i capelli, ma al momento della penetrazione, il buio. Nel senso che il mio pene è come se si nascondesse, per la vergogna, o paura, o non se per quale altro motivo. Una sorta di fobia per l’organo genitale femminile, una sorta di fobia per la penetrazione. Una sorta di mancanza di interesse solamente per quell’organo genitale. Un sogno classico. Io e una mia amica molto carina, con dei bei capelli, ci ritroviamo soli in un appartamento. La prendo in braccio, sono eccitatissimo (stavolta eccitazione al 100%, se così si può dire), la bacio di frequente, intanto ci spostiamo da una stanza all’altra, come per scappare da occhi indiscreti, continuo a baciarla, l’eccitazione è sempre più alta, l’abbraccio sempre più forte, forti sentimenti di amore e affetto nei suoi confronti. Ma nessun rapporto completo, nessuna penetrazione, eppure l’avrei desiderata, ma al momento del dunque, o svanisce il sogno, oppure mi blocco. La mattina mi masturbo pensando a quei momenti. Altro sogno. Nel letto io ed una mia amica. Mi toglie la camicia, mi bacia sul petto e mi palpa. Io quasi immobile, ma eccitatissimo. Al momento della penetrazione, niente. Anzi, quel momento neanche arriva. Lo evito. Nel senso che riesco ad immaginare il piacere o l’eccitazione che proverei nel toccarle i capelli o il seno o altro (la cui intensità è comunque condizionata dalla solita paura), ma non riesco ad immaginarmi nessun piacere per la penetrazione. Nei sogni o nelle fantasie masturbatorie la penetrazione diviene un ostacolo invalicabile, scarso interesse per essa, sfiducia, eppure sono consapevole che vivendola, sarebbe il massimo in un rapporto sessuale, l’apice del godimento. Una volta sentii un amico dire ad un altro mio amico, mentre discutevano: " un ragazzo che non ha mai avuto un rapporto sessuale completo con una ragazza, non potrà mai sognare la notte tale situazione in quanto non la conosce e non l’ ha mai vissuta". Sarà vero? Ho anche letto che un normalissimo ragazzo che non conosce il corpo femminile, non potrebbe rappresentarselo in sogno.

 

 

 

Le fantasie durante la masturbazione

 

Mi masturbo da quindici anni a questa parte, quasi ogni giorno. Spesso anche due o tre volte al giorno. Quasi sempre le fantasie riguardano i bei capelli, e quindi ragazze con un nuovo taglio, meglio se mie amiche, naturalmente carine. Preferisco i tagli dal lungo al molto corto. Altre volte, anche se meno frequentemente, penso ad eventuali rapporti sessuali con le ragazze. Quasi mai completi, nel senso che la maggior eccitazione la provo nel toccar loro i capelli, quindi il bel seno, il sedere, nel baciarle, e sempre in situazioni particolari, magari inventandomi storie strane ( ma mai violenza, o pelle o scarpe, ne mai ho immaginato che fossi io a tagliare loro i capelli – forse perché quest’ultima, anche se costituirebbe la situazione di maggior godimento, è un ipotesi irrealizzabile o forse per il grandissimo rispetto che ho per la donna), o scene particolarmente intriganti. Una curiosa fantasia ( tra le più eccitanti) potrebbe essere la seguente ( anche se ciò si è manifestata poche volte). Una mia amica ( o anche semplicemente conoscente) carina con un nuovo taglio di capelli, passeggiata la notte, si raggiunge una casetta di campagna, magari con doccia, e io che mi invento una storia strana. Esempio: " Francesca, vorrei farti una proposta. Pero devi rispondermi subito con un si o con un no, senza conoscerne il contenuto. Potrebbe essere una bella sorpresa per te". Supponiamo che la sua risposta sia affermativa. " Bene, ora io e te scompariamo dalla realtà, e diventeremo due nuovi personaggi, tu ti chiamerai Monica, sarai una insegnante, mentre io diventerò ( ad es.) un avvocato di nome Massimo. Signora Monica, ho fissato questo appuntamento perché dovrei parlarle di un fatto molto grave avvenuto nel suo Istituto proprio l’altro ieri. A quanto pare lei ha schiaffeggiato con una certa violenza il figlio del Maresciallo ….., il quale è fermamente intenzionato a denunciarla, con conseguente elevato rischio di perdita del suo attuale posto di lavoro, e conoscendo la sua attuale precaria situazione economica, sarebbe per lei un brutto colpo. Una soluzione ci sarebbe". E quindi a questo punto sopraggiunge il ricatto, e cioè le chiedo la sua disponibilità ad eseguire ogni mio ordine. In pratica, in cambio del mio intervento in seno al mio carissimo amico Maresciallo, lei dovrà prestarsi a………. Chiaramente lei accetta, per non perdere il suo posto di lavoro. Il tutto si conclude con un rapporto sessuale. Chiarisco che questa è semplice fantasia, ed eventualmente, dovesse effettivamente realizzarsi , rimarrebbe un semplice gioco tra amici. Ma per mia indole mai riuscirei a ricattare, anche ipoteticamente avendone la possibilità, nella realtà, una ragazza, ne qualunque altra persona in altre situazioni. Anche in questo caso la penetrazione è alquanto sofferta, e comunque meno importante di tutto il resto, ovvero dei preliminari, dei capelli, del seno, del reciproco contatto tra il mio e il suo corpo, ecc…. Eppure sono sempre consapevole che in un rapporto, il massimo dell’eccitazione si raggiunga con la penetrazione. Nonostante ciò, non riesco ad immaginarlo, a percepirlo, a viverlo nelle fantasie masturbatorie. E questo fatto, come già detto in precedenza, ha condizionato tutta la mia vita sentimentale. A volte i racconti erotici ( ultimamente qualcuno anche su storie tra gay), altre volte riviste pornografiche ( qui invece solo con donne), a volte io e quel mio amico, con lui che quasi mi sottomette. Ultimamente, finalmente direi, mi immagino i ruoli invertiti. Dopo aver letto in una risposta di un esperto ad un ragazzo dubbioso sulla sua identità sessuale: " ma tu hai mai provato a sottomettere lui, ovvero ad invertire i ruoli?" Allora, alla lettura di questa, quasi colpito nell’orgoglio, ho invertito le parti, nelle mie fantasie ( lui passivo e io attivo, ma tutto ok tranne la solita penetrazione, effettuata con molta difficoltà). In queste fantasie l’interesse mai ricade sul suo corpo o sui suoi capelli o sulla sua bocca, ma sul suo pene, sulle sue mani, sul mio ano. E assolutamente mai sulle sue mani che mi palpano il corpo ( anzi, questo mi da fastidio), o su lui che mi bacia. Mai avuto interesse per il suo corpo, e nemmeno per quello di altri uomini. Del resto ho fatto molto sport, e uomini nudi ne ho sempre visti. Ma mai ho provato particolari emozioni o interessi per tali visioni. E nemmeno mai ho provato e proverò particolari sentimenti d’amore per gli uomini. E quando mi masturbo pensando a lui e al suo pene o alle sue mani che mi stimolano l’ano, in un rapporto assolutamente privo di sentimenti, improvvisamente la fantasia ricade sulle mie amiche, o su quelle ragazze che comunque mi piacciono. Il mio amico scompare, perde di significato, lascia spazio a qualcuna delle mie amiche carine, o anche ad altre ragazze che non conosco direttamente, che per diverse caratteristiche mi piacciono, mi ritrovo abbracciato ad una di loro, penso al loro bel viso, alla loro bocca, le bacio, penso ai loro capelli, al loro profumo, ai loro riflessi, li accarezzo, grande attrazione fisica e grande coinvolgimento emotivo, a volte anche il rapporto completo, ma appare come un qualcosa di forzato, di poco spontaneo, un qualcosa raggiunto con molta sofferenza, e la difficoltà o la paura per qualcosa di mai vissuto nella realtà prevale sul desiderio. E spesso sopraggiungono, dopo l’eiaculazione, le lacrime. Per la rabbia di non riuscire a vivere senza paura tali situazioni nella realtà, per non riuscire a condividere positive esperienze o sensazioni con quel mondo femminile che stimo, che amo. Per non riuscire a capire il perché sono attratto da tutto il corpo femminile e non dall’organo genitale. Ultimamente molte delle fantasie riguardano una ragazza della quale sono innamorato direi pazzamente da alcuni anni. Mai potrà esserci una relazione tra noi due, perché a lei io non interesso, e anche per motivi caratteriali. Siamo troppo diversi. Ma ha dei bellissimi capelli, il taglio che io preferisco, e ogni volta che se li taglia, ciò è sufficiente perché mi masturbi anche tre quattro volte lo stesso giorno. Ma mi piace anche per la sua bellezza e il suo modo di fare. E siccome è per me irraggiungibile (per tanti motivi), la fantasia oramai prevalente è la situazione i cui lei ha rapporti con altri ipotetici ragazzi ( oltre a lei che si taglia i capelli dal parrucchiere). A volte la immagino anche con me, ma la sfiducia per non poterla raggiungere prevale sul desiderio o eccitazione. Quando venni a sapere che per una settimana aveva avuto una relazione con un altro ragazzo, ebbi una leggera crisi. La notte non dormii, e mentre la delusione e il dispiacere erano enormi, mi masturbavo con grandissimo piacere, pensando a loro due che facevano all’amore. Questa è una fantasia molto ricorrente. Rinuncerei a qualunque cosa pur di poterla abbracciare o solo baciare. E se per miracolo, improvvisamente lei diventasse la mia ragazza, la paura per il rapporto sessuale completo rimarrebbe. Eppure sono sicuro che se solamente la abbracciassi, sverrei per l'emozione e per le piacevoli sensazioni.…

Amo il mondo femminile. Per strada, nella tv e nei giornali l’interesse è solo per loro. Purtroppo……

 

Conclusioni

La mia fobia sessuale per l’organo genitale femminile a cosa potrebbe essere dovuta? È nata per mia inesperienza in ambito sessuale, ansia e paura del rapporto sessuale con una ragazza con la quale comunque non riuscivo a comunicare per mia grande timidezza, introversione e caratteri opposti? Si è poi rafforzata, questa paura, trascinatamela fino ad oggi, per successive paure come credere di essere omosessuale, o per il narcisismo ( piacere a tante ragazze e quindi ritenermi inconsciamente troppo bello – che brutta parola per uno modesto e umile come me, ma è in questo caso opportuna), o per problemi vissuti nell’infanzia ( vedi rapporto tra i miei genitori e assenza di un vero riferimento maschile come mio padre), o per i capelli, o per che cos’altro? Il masturbarsi eccessivamente per anni, quindi il sopravvivere della masturbazione all’adolescenza, e concentrare tutta la propria vita sessuale esclusivamente in questa manifestazione, praticata perché la più comoda, che non ti espone ad eventuali figuracce, nella tua intimità, lontano da tutti, può avere come conseguenza l’incapacità per il coito e quindi l’indifferenza per il rapporto sessuale completo ( l’ ho letto da qualche parte)? A tutti questi problemi se ne aggiungono poi altri, sempre per giustificare a se stessi che il rapporto sessuale si evita perché ad es. si è in sovrappeso, o perché si ritiene di non essere particolarmente simpatici, o per tante altre assurdità. 

Può essere utile una psicoterapia per rimuovere false convinzioni e per darmi più sicurezza nell’approccio sessuale con una donna? Avete presente una madre che per vari motivi (non per colpe sue) è stata privata del figlio, magari appena nato, e lo rivede ad es. dopo 20 anni? Quale potrebbe essere la reazione? Sicuramente tantissime lacrime, grande pianto, commozione (in poche parole la situazione che spesso si verifica a Carramba che sorpresa). Sarebbe la stessa mia reazione nel momento in cui dovessi riuscire a raggiungere tramite la psicoterapia ciò che invano inseguo da anni………………………

 

 

 

 

STORIA N. 2

Finora avevo sempre fatto il "mio dovere"

Mi chiamo Mxxxx, ho 24 anni, circa due mesi fa avevo incontrato la ragazza che avevo sempre sognato, ma l'ho lasciata senza nessuna apparente ragione valida. Da premettere che sono una persona che finora aveva sempre fatto il "suo dovere" ogni volta che si era creata la situazione di dover soddisfare sessualmente una ragazza. Con lei, invece, quando finalmente siamo arrivati al dunque, non sono riuscito ad avere l'erezione. In quel momento il mondo mi è crollato addosso, avevo desiderato per mesi quel momento, avevo di fronte a me lei, il mio sogno, e sono restato impotente e paralizzato come un bambino. Lei è stata molto comprensiva e mi consolava dicendomi che mi dovevo rilassare, che sono cose che possono capitare.......ma io non ce l'ho fatta e sono letteralmente fuggito dalla stanza. Da quel momento non ho avuto più il coraggio di chiamarla.

 

STORIA N. 3

Strani dubbi

Sono un uomo di 33 anni di professione commercialista. Da 4 anni frequento regolarmente uno psicoterapeuta psichiatra di scuola junghiana. Soffro di strani dubbi di identità sessuale. Da sempre provo notevole trasporto per le donne, per le quali sviluppo non di rado innamoramenti anche molto intensi. Nulla di tutto ciò, viceversa, lo provo per gli uomini. Ciononostante spesso ho delle fantasie in cui mi vedo in rapporti sessuali con uomini dai quali vengo sodomizzato. Durante tali fantasie provo molta eccitazione e tendo ad identificarmi con una natura femminile. Malgrado ciò,al di fuori di tali fantasie provo attrazione e sentimenti solo per le donne. Gli uomini non mi suscitano interesse, se non durante le fantasie di sodomia. Lo specialista da sempre non nutre dubbi sulla mia natura eterosessuale, e spiega tali fantasie, motivo di notevole angoscia e disagio, come una mia amplificazione di tali pensieri a causa della mia personalità tendenzialmente ossessiva.  Mi domando spesso se possa essere possibile che uno specialista commetta un errore talmente macroscopico tale da non comprendere la natura sessuale di un suo paziente.

 

 

STORIA N. 4

Mio marito non vuole venire dal sessuologo

Sono una signora sposata da più di 3 anni con mio marito, ma non abbiamo mai avuto rapporti completi.

Dopo tutto questo tempo e varie ipotesi, sono giunta alla conclusione che tutto ciò possa derivare da qualche suo problema psicologico. Mio marito, infatti, non dimostra di avere problemi a livello fisico, ma quando tenta la penetrazione si ferma e continua a ripetere che non ci riesce. Inizialmente, quando eravamo fidanzati, lui dava la colpa a me, di questo problema. In seguito, però, dopo aver sottoposto il problema alla mia ginecologa, è risultato che io non ho alcun problema fisico e che sarebbe stato consigliabile consultare un sessuologo. Ora sono 2 anni che tento di convincere mio marito. Per anni ho aspettato, gli ho dato tutto il tempo per decidersi, ma lui continua a rimanere impassibile perché si ostina a credere di potercela fare da solo.

Spesso mi faccio quindi le seguenti domande:

-si potrebbe risolvere questo problema?

-come faccio a convincerlo che il sessuologo è utile?

-costringerlo con qualche drastica imposizione può essere utile?

Ho ormai raggiunto il limite della sopportazione e questa situazione sta gravemente danneggiando il nostro matrimonio.....

 

 

 

STORIA N. 5

Non ci riusciamo...

Salve, sono una ragazza di 22 anni e dati i miei problemi di tipo sessuale, ho provato a cercare informazioni via internet. Mi è capitato di leggere alcuni articoli riguardanti il vaginismo e mi sono chiesta se fosse proprio questo il mio problema. All'età di 14 anni circa ho avuto un'esperienza sessuale (penetrazione con le dita) involontaria con un amico d'infanzia. Con il crescere ho poi successivamente sempre avuto problemi con i miei partner a livello di petting. Appena si avvicinavano con le mani, mi veniva il panico!! Nonostante tutto, sono riuscita ad avere rapporti completi con i miei ex due partner (senza alcun problema) e sono sempre riuscita a raggiungere l'orgasmo a livello clitorideo e, nonostante sia stato molto difficile, sono riuscita a sottopormi pure ad una visita ginecologica! Con il mio attuale partner tutto si è complicato! Non riesco a farmi penetrare, o per male mio o suo, o perché per qualche strana ragione non ci riusciamo....

 

 

STORIA N. 6

Non riesco a parlare con nessuno del mio problema

Mi chiamo MXXXX, ho 20 anni ed ho un gravissimo problema, di cui mi vergogno a tal punto da non poterne riuscire a  parlare con nessuno.Dal mese di Agosto non riesco più ad avere rapporti sessuali con la mia ragazza.Premetto che sono assolutamente sano e non ho subito alcun danno fisico diciamo... in quelle zone.Ma il fatto è che da un giorno all'altro... niente.... non riesco a mantenere un'erezione sufficiente per un rapporto. Tralascio di descrivere come il mondo mi sia caduto addosso e come questo fatto stia lentamente, ma inesorabilmente rovinando la bellissima storia (stiamo insieme da quattro anni) con la mia ragazza.Io purtroppo non so proprio che cosa fare, anche perché le mie conoscenze in campo medico sono pressoché nulle e la possibilità che io possa rivolgermi alla visita di uno specialista, ancora inferiori, almeno in tempi brevi.Tuttavia il mio buon senso mi induce a pensare che tutto ciò sia causato da sole motivazioni psicologiche, poiché quando sono solo non ho particolari problemi a raggiungere l'erezione tramite la masturbazione... inoltre vorrei aggiungere che questo stato ha provocato un mio sentimento di estrema paura all'idea di far l'amore e un  conseguente crollo di desiderio sessuale, mi ha portato a diventare geloso e sospettoso per paura di tradimenti e quant'altro. Insomma vivo malissimo questa situazione, che ogni giorno diventa sempre più insostenibile, sia da parte mia, che da quella della mia ragazza.

 

 

STORIA N. 7

Mi devo considerare condannato per tutta la vita?

Sono un uomo di 45 anni. Il mio problema sessuale, è nato, quando qualche anno fa, dovendo fare un intervento, nelle analisi di routine prima dell'intervento, ho scoperto di avere il diabete. Ho allora comprato tutto l'occorrente per misurarmi la glicemia da solo e ho iniziato a seguire una alimentazione "quasi" corretta.Il mio peso forma e' attualmente di 75Kg. e l'altezza è di 1.78.Tuttavia negli ultimi tempi  ho dei fallimenti  di erezione, o quanto meno non riesco a mantenerla  il dovuto necessario  per completare l'amplesso.Mi e' caduto il mondo addosso, sono cambiato nel carattere, ma anche nella mia passata sicurezza di buon maschio latino (facevo infatti l'amore anche 1 volta al giorno.... anche per parecchi mesi). Ora mi sento distrutto.Ho usato alcuni farmaci con ottimi risultati, ma non credo che questo debba essere il mio futuro destino (i miei fratelli e mio padre, non hanno mai avuto di questi problemi......).Spesso mi domando se il mio problema è presente perché sono affetto dal diabete mellito....mi devo considerare condannato per tutta la vita?    

 

 

STORIA N.8

Ma perché io non ci riesco?

Ho rapporti sessuali da 7 anni, ma non ho mai avuto un orgasmo.. Specifico alcune cose: fare l'amore o comunque il sesso mi piace, sono eccitata, ma non arrivo mai all'orgasmo... ho sempre avuto partner dolci e affettuosi che non mi hanno mai fatto mancare nulla... la stimolazione manuale non mi dispiace, ma dopo un po' arrivo a un punto che mi diventa insopportabile ( è difficile spiegarsi ) e di orgasmo proprio non se ne parla... la penetrazione è sicuramente la cosa che mi eccita di più: all'inizio sono eccitatissima, poi, man mano che si continua, l'eccitazione cala....Io non ho mai fatto niente per questo mio problema, più che altro perché mi vergognavo... Lo so che questo, da parte mia, non è affatto prova di grossa intelligenza, forse non è colpa mia, ma non sapevo a chi rivolgermi..Spesso mi domando se tutto ciò

 

 

STORIA N.9

Non riusciamo a fare l'amore

Sono un ragazzo di 19 anni e non ho mai avuto rapporti sessuali completi. Da più di un anno ho una morosa della quale sono molto innamorato. Anche lei non ha mai avuto rapporti sessuali completi. Più volte abbiamo provato a fare l'amore, ma non ci siamo mai riusciti.Mi spiego meglio: le prime volte, il solo pensiero di poter fare l'amore mi faceva perdere l'erezione completamente. Adesso, quando inizio la penetrazione, l'erezione diminuisce, impedendoci di avere un rapporto sessuale completo.Lei è comprensiva e paziente, ma poiché è da molto tempo che la situazione non cambia, ho iniziato a preoccuparmi io e a cercare aiuto all'esterno.Purtroppo non è facile trovare qualcuno che sia veramente competente e i servizi specialistici non so dove siano e comunque mi costerebbe troppo. (sono uno studente universitario senza alcun reddito).Spero che il mio problema non sia grave e che si possa prima o poi risolvere.

 

 

STORIA N. 10

Non ho mai avuto un orgasmo vaginale

E' una cosa su cui non ho le idee chiarissime, nel senso che io ho sempre pensato di essere normale, ma da quando frequento un newsgroup sulla sessualità non ne sono più così sicura.Lì tutte le donne parlano di orgasmi come se fossero la cosa più semplice del mondo da raggiungere.Io non ho mai avuto un orgasmo.....
o meglio....non ho mai avuto un orgasmo vaginale.
Non ho infatti nessun problema a raggiungere l'orgasmo clitorideo con la stimolazione manuale ed orale....
ma con la penetrazione..niente, zero, non c'è verso.
Con nessuno dei miei partner.Mai provato nulla.
Cioè, non è esattamente così, spesso mi piace, soprattutto in certe posizioni provo delle sensazioni molto forti.Ma non arrivo mai all'orgasmo.Almeno non credo, visto che il mio termine di paragone è l'orgasmo clitorideo, che, sento dire, è diverso da quello vaginale.
Sarà sempre così? Sarà un fattore psicologico o proprio fisico?Non so se può avere qualcosa a che fare, ma a volte mi sembra di vivere il sesso come una cosa da consumare in fretta...a volte, dopo che ho raggiunto l'orgasmo, vorrei solo che il mio partner si sbrigasse a finire, così da sentirmi *libera*.
Ed è strano, perché prima dell'orgasmo sono molto eccitata e potrei andare avanti per ore. Ma una volta raggiunto...basta, mi crolla tutta l'eccitazione e vorrei finire lì. 

 

 

STORIA N. 11

Vorrei sapere come fare

Io e la mia ragazza abbiamo deciso di cominciare ad avere dei rapporti completi, ma pur avendo un giorno provato in varie posizioni, non siamo riusciti ad arrivare alla penetrazione. Considerando che io ho ventitre anni e la mia ragazza ventiduenne usavamo un preservativo, e che anche a me, dopo vari tentativi, sorgeva qualche problema a mantenere sempre un'erezione completa... non saprei come procedere. Sembrava difficile portare il pene nel punto esatto dove iniziare la penetrazione, e quando questo sembrava riuscire, lei si scostava dicendo di provare dolore. Non saprei quale strategia utilizzare, se si tratta di cambiare posizione o che altro. Non c'è da parte mia alcuna fretta, né mancanza di tenerezza nel riuscire a questo, ma vorrei sapere come fare e cosa eventualmente suggerire anche a lei.

 

 

STORIA N. 12

Che cosa mi è successo?

Ciao, io mi chiamo xxxxxxx, e penso di avere un problema. E' da premettere che il mio primo rapporto sessuale l'ho avuto a 18anni con la mia prima vera storia. All'inizio andava tutto bene, poi, dopo un po' di tempo (circa due anni) non avevo più voglia di avere rapporti con la mia ragazza, o.... per meglio dire, avevo lo stimolo, ma in maniera inferiore a lei. Non nego che, se in quei tempi avessi avuto la possibilità con un altra ragazza che mi sarebbe piaciuta, non avrei rinunciato, anzi........ma un po' per principio, un po' perché non mi sono capitate le situazioni giuste...... non è successo. Voglio inoltre premettere che all'inizio lo si faceva ovunque capitasse e una volta lo si è fatto sei volte consecutive, tanto che mi sono meravigliato di me stesso e nello stesso tempo ero compiaciuto,della mia attività sessuale, anche perché i miei rapporti avevano una durata più o meno lunga. Fin qui tutto normale, ma dopo due anni che stavo con lei, mi ero stufato e avevo voglia di cambiare, anche perché forse ero  stanco della stessa persona e poi probabilmente perché avevo conosciuto una ragazza che mi aveva preso tanto ,sino al punto di innamorarmi di lei, e non sbagliai. Decidemmo infatti di metterci insieme  e all'inizio, lei mi raccontò che usciva da una storia con una persona con cui l' aveva fatto per la prima volta e che la lasciò l'indomani. La nostra storia, dal punto di vista sentimentale, non andava assolutamente male, anzi.... tutti i nostri amici ci prendevano come modello da seguire , ma dal punto di vista sessuale lei non se la sentiva di iniziare.Per mia formazione mentale non ho mai pressato, anche se un po' di storie, per questo motivo, le abbiamo avute.....Dopo circa un anno io non le chiesi più nulla e lei altrettanto, non riprese mai il discorso. Attualmente non stiamo più insieme, io l'ho lasciata proprio per questo fatto (anche se a lei non l'ho mai detto) . Attualmente ho un'altra ragazza, ma....la mia erezione non è più come quella di una volta. Come mai? Che cosa mi è successo? 

 

 

STORIA N.13

Cambiare?

Grazie anche all'anonimato... posso essere breve in quanto schietta e diretta...La mia storia non è davvero allegra. Provengo da una famiglia in cui sesso vuol dire solo colpa, e ad ogni modo, è meglio non parlarne...quindi...a tredici anni un ragazzo mi ha violentata.....di pomeriggio, un caldo pomeriggio d'estate, lo conoscevo da poco ed era molto più grande di me.Non dissi mai nulla a nessuno comunque, gli anni passarono e non mi dimenticai mai nulla. Mio padre è stato molto assente...si può dire il massimo dell'assenza.... pur essendoci.Adesso  ho diciannove anni e se sono con un ragazzo ho una paura tremenda di ritrovarmi nella situazione in cui io dico di no e la cosa va avanti lo stesso, ci ho provato a stare con un ragazzo, un grande sentimento si era creato, ma ogni volta che stavamo per fare l'Amore, anche se sapevo che c'era  sentimento, scoppiavo a piangere. Se c'era la penetrazione, avevo in mente immagini solamente orrende e oltretutto... dalle ultime volte che io e lui ci avevamo provato, pare che sia diventata per me una cosa molto dolorosa... fisicamente intendo.A Sto benissimo con lui, mi è subito piaciuto e piano piano mi sto rilassando.... con lui i flash nella memoria non ci sono....con lui mi sento protetta, anche perché ha un atteggiamento decisamente paterno, si prende cura di me e questo mi rende felice come non mai. non lo so se è normale...credo di no ....."gerontofilia"? Ho provato a leggere qualche libro di psicologia, ma non è che abbia trovato molto...fatto sta che i ragazzi non mi interessano per nulla. La notte sogno che quest'uomo grande con cui sto è mio padre e che mi tiene sulle sue ginocchia e questo mi piace, mi da eccitazione fisica ......Fra noi la penetrazione non avviene spesso e anche questo mi rende tranquilla, comunque quando avviene è splendido per me...... finalmente! Sto bene, ma so di non avere una situazione simile a tutte le ragazze della mia età....quindi il dubbio è anche...cambiare?

Non lo so...non so nemmeno se pubblicherete questa mia storia, ma non fa nulla, perché raccontarla mi ha fatto molto bene comunque.
 

 

STORIA N.14

E' normale tutto ciò?

Da qualche tempo il mio compagno (30 anni)mi parlava di certe fantasie sessuali nelle quali mi vedeva o ci vedeva con un'altra donna. Io le ho accettate e ,devo dire, anche con piacere ho collaborato nel giocare con pensieri e immagini, però adesso lui mi ha chiesto di mettere in pratica queste fantasie, cercando, magari in rete, una donna da incontrare per poter instaurare una sorta di amicizia erotica a tre. Io gli ho parlato dei miei dubbi, non tanto sulla moralità della questione, che non mi ponevo, quanto sulla sicurezza di certi incontri (com'è possibile fidarsi di una sconosciuta? ...e se fosse mentalmente instabile?.... e se fosse malata? ecc.). Adesso però mi trovo a chiedermi se sia normale la sua richiesta. voglio dire: lui non mi costringerebbe mai a fare una cosa del genere, però mi dice che la vive come una grossa rinuncia e che io devo aiutarlo a non pensarci più. Mi dice anche che questo desiderio nasce dal suo bisogno di vivere delle emozioni forti, che lo distolgano dai problemi della quotidianità (sta vivendo un periodo difficile, sia per motivi economici, sia perché deve ancora sostenere la tesi di laurea, e il fatto di dover lavorare gli toglie tempo e concentrazione, sia per una situazione famigliare pesante: lui ha perso il padre quando aveva 14 anni e vive con una madre malata, in cura presso un servizio di riabilitazione psichiatrica).Però anche lui si chiede se non è qualcosa di più, se non si tratta di una perversione. Spesso mi racconta infatti di mettersi a guardare filmini pornografici in cui sono presenti due donne, e lui immagina che una delle due sia io. E'

 

STORIA N. 15

Sinceramente non so a chi rivolgermi...

Sono un uomo di 35 anni sposato da quasi due anni, dopo un fidanzamento di circa 7 anni. Il problema che mi sta affliggendo, con mia moglie, è che a volte sia prima, sia subito dopo gli approcci sessuali (il cosiddetto petting) ho problemi di erezione... come se mi mancasse completamente il desiderio sessuale, e vi assicuro che mia moglie ce la mette tutta, sia come abbigliamento, sia come stimolazioni. Lei adesso pensa che non la amo più come una volta, che mi sono abituato a lei....Mi era capitato altre volte in diversi anni, ma vuoi per il discorso temporaneo (sempre durato meno di due giorni), vuoi perché sempre arrivato in periodi di elevato stress lavorativo... avevo minimizzato l' accaduto (soprattutto con me stesso). Ma durante questa vacanza di 4 giorni, soli io e lei, tranquilli, sabato abbiamo fatto l'amore bene... poi domenica ci sono stati i primi problemi.. ma alla fine siamo riusciti a "godere" entrambi, poi oggi.... dopo che si è spogliata completamente.. e l'ho baciata dappertutto... e lei ha contraccambiato..... non sono riuscito ad avere una erezione, nonostante ai miei occhi si presentava tutto quello che desidero...Ho pensato di farmi visitare, ma sinceramente non so a chi rivolgermi....

 

STORIA N. 16

E' vera la teoria che siamo tutti bisex di natura?

Salve, sono un ragazzo di 19 anni e le mie condizioni familiari sono buone. In passato ho vissuto una vita non molto stabile, in quanto con la mia famiglia ho viaggiato molto. Non ho mai stretto amicizie molto importanti e quelle poche che ho avuto, sono finite perché ho dovuto cambiare luogo di residenza.Una volta stabilito in Italia ho avuto molti problemi ad ambientarmi, ero molto timido e soprattutto “senza amici”.

Da un anno invece ho abbandonato la timidezza e ho imparato ad essere più sicuro di me. Infatti, finalmente sono riuscito a crearmi intorno un gruppo di amici e soprattutto, un amico del cuore.

E’ da un anno che siamo tanto amici, ci capiamo perfettamente, parliamo di tutto e ci vogliamo tanto bene. A differenza di come accade con la maggior parte dei maschi, noi non abbiamo paura a dirci che ci vogliamo bene, a stringerci la mano nei momenti difficili e altre cose.

Quelle manifestazioni affettuose che si fanno con gli amici (normalmente si mette un braccio sulla spalla o ci si danno dei piccoli pugni) erano anche nostre, poi, per un certo periodo, senza accorgercene, ci accarezzavamo sulla testa con dolcezza, anche se è durato per poco tempo.

Due volte ci siamo masturbati insieme, cioè ognuno per conto proprio, però stando vicini. Però mi rendo conto che sono stato io ad insistere per farlo e se non era per me, non l’avremo mai fatto. Sinceramente quell’esperienza mi è piaciuta, e credo che anche a lui non sia dispiaciuta, anche se dice che non vede il motivo di farlo ancora.

Una volta che stavamo in gita, ci era toccato di dormire in un albergo con un letto matrimoniale. Una volta addormentati, nel sonno io gli toccai il suo pene..... lui neanche se n’è accorto e non ha reagito, io invece pensavo che era un sogno e invece mi sono risvegliato che stavo facendo quelle cose. A distanza di due mesi circa, mi ritrovo con la voglia di farci sesso. Premetto che non sono omosessuale, ne bisessuale, non ho e non ho mai avuto nessuna attrazione nei confronti dei maschi. Attualmente sono inoltre anche innamorato di una ragazza che probabilmente presto sarà la mia fidanzata. La voglia che ho di fare sesso con il mio amico, è da circa un mese che ce l’ho, anche se da molto ho una lievissima attrazione. Naturalmente ne ho parlato anche con lui, il quale mi ha detto che non la pensa come me, e non sarebbe disposto a farlo con me. Io gli voglio troppe bene e devo accettare le sue scelte. Come mai questa voglia ce l’ho solo io? Ammetto, che spesso nei suoi confronti sono molto geloso e se a volte soffro a causa sua, sono vendicativo, nel senso che divento scontroso e faccio la “guerra del silenzio” perché per colpa del mio passato ho una paura pazza di perderlo. Ma è vera la teoria che dice che siamo tutti bisex di natura, ma che alcuni accettano questa cosa, altri invece la sopprimono?

 

 

 

  STORIA N. 17

 

Carenza di desiderio

 

Ho carenza di desiderio sessuale e sono così da sempre, tanto che sono arrivata a pensare che sia un fatto costituzionale, visto che anche mia sorella di 17 anni è simile a me. Di mia madre e di mia nonna so poco per gli evidenti limiti di comunicazione su questi temi con persone di altre generazioni (inibizioni, tabù, ecc.), ma sinceramente non riesco ad immaginarle in un mondo sessuale roseo! Quando ero fidanzata ( per 7 anni ) pensavo che il mio problema dipendesse dal senso di colpa all'idea di farlo al di fuori del matrimonio, ma ora che sono sposata ( da tre anni ) e che non sono cambiata molto, ho paura che tutto ciò mini la mia vita di coppia.Ho conosciuto il piacere che avevo 20 anni suonati e che neanche la masturbazione sapevo cosa fosse: sono tutte notizie che ho appreso da mio marito. Posso però raggiungere l'orgasmo con un rapporto (compreso di stimolazione clitoridea) anche se dopo molto tempo e a fatica. Per la disperazione, ho anche pensato di avere una carenza di ormoni del desiderio, ma non sono mai stata da un endocrinologo perché ne ho pudore, ne mai da un sessuologo perché, nella mia città non ce ne sono. Il ciclo è regolare e alla visita ginecologica (Anatomia, PAP Test ecc ) risulta tutto regolare. Cercando in Internet notizie sul testosterone, ho visto che alcune donne all'estero hanno tratto giovamento dall' uso di xxxxxxxx, se non sbaglio prodotto a base di estrogeni e testosterone, ma nei siti italiani non compare nulla al riguardo.......Mi sento inadeguata rispetto al mondo, che a quanto pare, al sesso, pensa spesso, mentre io non capisco tutto questo interesse...... La mia situazione migliora a volte nei giorni intorno all'ovulazione, ma dura pochissimo. In Inverno il mio corpo si sopisce e starei mesi senza pensarci. In Primavera in genere miglioro un po', ma quest'anno neppure tanto! Aiuto!!! 

 

 

STORIA N. 18

Impossibilità di penetrazione

Sono una ragazza di 21 anni, e da circa un anno ho un fidanzato con cui ho deciso di avere dei rapporti completi. Mi sono quindi recata da un ginecologo in un consultorio che mi ha prescritto una pillola anticoncezionale, che tuttora sto prendendo, ormai da cinque mesi. Inizilamente il mio ragazzo, anche lui vergine come me, di fronte all'uso del preservativo, ha avuto dei problemi di mantenimento dell'erezione che ad oggi però, affrontandoli serenamente, si sono completamente risolti.Il problema ora è mio..nonostante i ripetuti tentativi, il mio ragazzo non riesce a penetrarmi..all'inizio abbiamo pensato che fosse la paura delle prime volte, ma ora iniziano  a  passare dei mesi e la cosa non trova risoluzione. Nel momento in cui lui inizia a penetrarmi, io sento un forte dolore e anche cercando di sopportarlo, la penetrazione risulta impossibile. A questo punto abbiamo pensato che io possa avere o un problema fisico, oppure un blocco a livello psicologico, che provoca una contrazione muscolare involontaria che impedisce la penetrazione. Vorrei far presente che vivo la mia vita sessuale molto serenamente, con tenerezza e attenzione da parte del mio partner; e che comunque riesco tranquillamente e raggiungere l'orgasmo clitorideo.Spesso però mi chiedo se fosse il caso che mi facessi vedere da uno specialista........

 

STORIA N. 19

Vorrei essere libero da quei pensieri perversi

Da qualche anno ho iniziato a provare eccitamento al solo pensiero che una donna sconosciuta e di qualsiasi età, potesse vedere il mio pene ed i miei testicoli, involontariamente. Quindi ho cominciato, molto raramente in un primo momento e sempre più spesso in seguito, col cercare situazioni in cui i loro  sguardi cadessero sui miei genitali, non mostrati così esplicitamente calandomi i pantaloni in luoghi pubblici, ma facendoli uscire fuori innocentemente da un paio di pantaloncini corti mentre passeggiavo con la bicicletta nelle vie più trafficate del centro storico della mia città. Questa forma di esibizionismo è andata avanti per molti anni, fortunatamente, senza mai nessuna denuncia o conseguenza, anche perché l'esibizionismo, lo ripeto, non è mai stata esplicito, ma sempre molto cauto e mai esagerato. Voglio fare una precisazione: io mi sono fidanzato con l'attuale moglie nel 1991 e fino a quel momento non avevo mai avuto rapporti con donne, a parte qualche preliminare con una ragazzina che abitava sotto casa mia. Arriviamo al 1999, quando  ho iniziato  a cambiare città per questioni di lavoro, dove rimanevo per diversi mesi, senza la mia fidanzata, che vedevo solo i fine settimana, quindi in perfetta libertà nel praticare questa forma di esibizionismo. In un primo momento, praticavo l'esibizionismo nello stesso modo, passeggiando in bicicletta o mostrando i genitali in piscina, facendo sempre finta che un testicolo rimanesse fuori dal costume involontariamente, oppure lasciando la porta aperta degli spogliatoi in modo che qualche donna mi potesse vedere, ed altre situazioni simili a queste. In un secondo momento invece (dopo due anni circa....), sentivo che l'eccitazione non era più così tanto forte, così mi spinsi a spogliarmi sui bordi delle strade solo di notte, magari un po' nascoste, per non essere visto in viso, e portare l'eccitazione a livelli quasi da non avere più il respiro. Finivo col masturbarmi furiosamente e non appena avuto l'orgasmo, saliva in me una vergogna tale da picchiarmi ed insultarmi pesantemente. Questa cosa andava avanti da qualche mese, quando ho cominciato ad esibirmi anche di giorno, sempre sui bordi di strade, ma che fossero nascoste da cespugli. L'eccitazione mi portava a fare cose che non ho mai voluto e nemmeno pensato, tant'è vero che comprai riviste di annunci gay per avere rapporti sessuali con loro, inizialmente con molta timidezza ed in seguito addirittura con più uomini tutti insieme. Queste porcherie, le facevo anche perché con la mia fidanzata non vi era più intesa sessuale già da diversi anni, quindi volendole un MARE di bene (si, lo so che quello che facevo non aveva nulla a che fare con l'amore che ho per mia moglie), cercavo, ormai non più la semplice esibizioncina, ma il rapporto vero e proprio, con chi però? Ovvio, con un uomo è molto più semplice che con una donna, che non fosse una prostituta. E pensare che non mi sono mai piaciuti ne prima e nemmeno ora, gli uomini.......Li cercavo sempre più con annunci messi su internet, sui giornali o addirittura andando in quei posti dove ci sono giri particolari. Sono arrivato addirittura a travestirmi, anche ora che sono sposato, ma solo quando mia moglie se ne torna nella sua città a trovare i genitori. Ultimamente "chatto" nei siti gay,  dove trovo quelli che come me, e ce ne sono tanti, cercano sesso e subito, do il mio numero di cellulare e aspetto l'uomo o gli uomini a cui ho dato appuntamento in un dato posto e, come se fossi una ninfomane,..... Quello che sto scrivendo potrà sembrare il racconto inventato di qualcuno che voglia prendervi in giro, ma vi assicuro che è la pura verità! Potrei andare avanti per ore a raccontare queste cose così perverse che da un po' di tempo mi stanno perseguitando, ma penso che quello che ho già scritto possa già dare l'idea della situazione.....Sono moralmente a pezzi e quello che mi rimane difficile è che non devo fare vedere o capire a mia moglie e a nessun altro, chi sono! Penso di essere una persona molto malata e bisognosa di cure immediate.  Prima di chiudere la mia lettera voglio far presente che non mi sento omosessuale, che non ho mai fatto del male a nessuno e che fino ad ora "mi è andata sempre bene", che VOGLIO USCIRE da questo tunnel di pazzia. Vorrei amare mia moglie come la amavo quando l'ho conosciuta, vorrei uscire di casa e non dover pensare : "ecco sono solo, quindi posso esibirmi oppure telefonare al tipo che ho conosciuto in chat". Vorrei ESSERE LIBERO da tutti questi pensieri perversi che mi angosciano.

 

STORIA N. 20

Difficoltà nel mantenere l'erezione

Salve a tutti, sono un ragazzo di 25 anni e ho una relazione con una ragazza mia coetanea alla quale voglio veramente un gran bene. Sia con lei che con le altre, accuso però deficit erettivi: ho forti erezioni durante il petting, riesco a penetrarla per un po', ma poi l'erezione non è sufficiente per la durata del rapporto, oppure a volte l'erezione non è sufficiente per una buona penetrazione. Ho fatto esami per il dosaggio ormonale, biotensiometria e altri esami...... tutti negativi. Ritengo che le cause possano essere di tipo psicologico, considerando che ovviamente mi innervosisco quando mi capita che l'erezione sia debole e ciò non aiuta..... Non capisco come possa avere un'erezione forte quando si è vestiti, ci si tocca e poi l'erezione cali nel momento della penetrazione. La mia compagna è molto brava a mettermi a mio agio e non ho alcun tipo di ansia da prestazione nei suoi confronti, in quanto mi ama per altre cose e ha un metro di misura che va oltre la valutazione di una rapporto consumato completamente o no. Il problema è che comunque come uomo, mi sento colpito, svilito e vorrei davvero una aiuto concreto per risolvere questo blocco psicologico.....

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