Gran Bretagna |
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I primi a lasciare tracce permanenti sull'isola furono, 4000 anni prima di Cristo, un gruppo di colonizzatori provenienti dall'Europa, che eressero, intorno al 3000 a.C., i grandiosi luoghi di culto presso Avebury e Stonehenge. Dopo l'ondata migratoria dei Celti, intorno all'800 a.C., i Romani si insediarono stabilmente sull'Isola nella prima metà del I sec. d.C., con un controllo che si estese successivamente al Galles e all'Inghilterra del nord. Più difficile risultò la sottomissione della Scozia e per quasi tre secoli il Vallo fatto costruire dall'imperatore Adriano segnò il confine con i "barbari" del nord. I Romani, che avevano portato in Britannia notevole progresso economico e avevano gettato le basi del Cristianesimo, abbandonarono l'isola nel 410 d.C., con l'inizio di un periodo di decadenza e un vuoto di potere che fu presto colmato dall'arrivo delle tribù germaniche degli Angli e dei Sassoni. Questi riuscirono ad assimilare perfettamente la cultura dei Celti favorendo, nel VII secolo, il cementarsi di una coscienza inglese. Verso la metà del secolo IX dalla Norvegia presero il via le invasioni vichinghe. Fu solo con l'arrivo dei Normanni che un millennio di conquiste straniere ebbe fine: nel 1066, infatti, Guglielmo il Conquistatore , dopo la celebre battaglia di Hastings, prese in breve tempo il predominio sull'Inghilterra. I secoli successivi videro l'alternarsi di rami familiari (Plantageneti), casate (Lancaster e York), dinastie (Tudor), che, tra crociate in Terra Santa, conflitti esterni (guerra dei Cent'Anni) e interni (Guerra delle Due Rose), matrimoni strategici, condussero al regno, durato ben 45 anni, di Elisabetta I. Questo fu il periodo dell'affermazione dell'Inghilterra come potenza mondiale e coloniale (fondazione della Compagnia delle Indie Orientali e inizio della colonizzazione dell'America). Il successivo avvento degli Scozzesi al potere (dinastia Stuart) determinò l'instaurazione della repubblica (Commonwealth), dominata da Cromwell. Egli potenziò soprattutto l'esercito e la marina, ponendo le basi del futuro impero britannico. Al Paese veniva garantito un regime di monarchia costituzionale grazie alla Glorious Revolution (Gloriosa Rivoluzione) nel 1689. Nel secolo successivo il paese diventò la culla della Rivoluzione industriale e nel 1837, con l'ascesa al trono della regina Vittoria, si rafforzò ulteriormente il ruolo di potenza mondiale. Con l'inizio del nuovo secolo terminò anche l'era dell'espansione britannica nel mondo. Nel 1914 la Gran Bretagna partecipò alla Grande Guerra e, nonostante la vittoria, alla fine del conflitto aveva perso un milione di uomini. Successivamente la storia interna fu travagliata da agitazioni operaie e rivendicazioni sindacali. Intanto anche le secolari tensioni che opponevano l'Irlanda al resto del Paese portarono allo scoppio della guerra anglo-irlandese, che si concluse con il riconoscimento dell'indipendenza all'Eire, soluzione che però non risolse il problema. La grave crisi, che rifletteva in parte quella mondiale scoppiata negli anni '30, accompagnò il paese sino al secondo conflitto mondiale, durante il quale fu guidato da Winston Churchill. Nel secondo dopoguerra il grande desiderio di rinnovamento portò il partito laburista a inaugurare una politica di nazionalizzazione. Il grande impero britannico intanto si sfaldava perdendo una dopo l'altra le colonie che ne avevano fatto parte (India, Malesia, Kenya). Nonostante la temporanea ripresa degli anni '60, dieci anni dopo il contrasto tra classe operaia e classe dominante riesplose, acuito dalla crisi industriale e dalle sue ripercussioni in campo socio economico. La svolta si ebbe con l'elezione a premier di Margaret Thatcher che adottò duri ma efficaci interventi tanto da meritarsi il nome di "Lady di Ferro". Sul finire del secolo il paese, dal 1950 governato dalla regina Elisabetta II, svolge ancora un ruolo influente nel panorama mondiale, anche se ha perso definitivamente lo status di superpotenza assunto in passato.
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Londra |
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Come in
molte città importanti, anche a Londra il fiume è all'origine
della civilizzazione. Poco si sa degli insediamenti che
anticiparono la dominazione romana che, dopo l'arrivo di Cesare
nel 55 a. C, si consolidò nel secolo successivo. I Romani, la
cui occupazione durò quattro secoli, portarono gli elementi
della loro civiltà: strade, ponti, mura.
La romana Londinium aveva una superficie di circa 150 ettari e le
sue mura erano lunghe 5 km: alcuni resti della cinta muraria si
possono ancora osservare nella City e nella Torre. Poche sono però
le antichità romane che si sono potute ritrovare: Londra nel
corso dei secoli è stata distrutta e ricostruita più volte. La
più nota delle vie romane della City è l'attuale Watling Street.
Dopo il ritiro delle legioni romane nel 407 d.C. Londra scomparve
dalla carta storica. Nei secoli successivi si susseguirono le
invasioni dei Sassoni e dei Vichinghi finché nel 1016 tutta l'Inghilterra
fu posta sotto la sovranità del re danese Canuto. Sessant' anni
dopo, il normanno Guglielmo il Conquistatore fu il primo re a
essere incoronato nell'abbazia di Westminster. Il re dette a
Londra il primo statuto cittadino. L'anno in cui morì un
incendio distrusse gran parte della City e la cattedrale di St.
Paul's. Dopo la Magna Charta (1215) la città si svincolò dalla
tutela reale e in seguito fu sconvolta ,come il resto della
nazione, dalla guerra delle Due Rose, al termine della quale la
dinastia Tudor si insediò sul trono. In quel periodo vi furono i
primi tentativi di risanamento urbanistico che proseguirono sotto
la grande Elisabetta.
All'inizio del XVII sec., sotto la dinastia Stuart, Londra si
arricchì di notevoli opere architettoniche. Durante la guerra
civile, attorno alla metà del XVII secolo, la città si schierò
in un primo momento con il re ma poi aiutò i parlamentari e
diede loro i mezzi per allestire un'armata. La vittoria di Oliver
Cromwell portò ad una dittatura dalle tinte puritane che
condusse ben presto alla restaurazione della dinastia reale
inglese, contrassegnata dall'arrivo di due tra i più temuti
flagelli dell'epoca: la Grande Peste (1665) e il Grande Incendio
(1666); quest'ultimo arrivò a distruggere tre quarti della City,
una scena riprodotta in decine di quadri e incisioni dell'epoca.
Nella seconda metà del secolo la città, pur conservando ancora
il suo aspetto rurale, cominciò a espandersi; nel '700 si ebbe
un'intensa urbanizzazione: vennero completati i ponti (Westminster
Bridge nel 1750, Blackfriars dieci anni dopo); scomparvero le
porte medievali: Londra era una città "aperta". Molte
delle strade e delle più eleganti piazze risalgono a quel
periodo. Sotto il regno di Vittoria la città era la capitale di
un impero vastissimo che comprendeva un terzo del globo. Alla
seconda metà dell'Ottocento risale la costruzione di quelli che
oggi sonoconsiderati i simboli di Londra: il Big Ben, l'Albert
Hall e il Tower Bridge.
La città passò nel giro di un secolo da un milione di abitanti
(1800) a quattro milioni e mezzo (1900): è il periodo in cui più
forte fu la supremazia britannica nel mondo. Nel 1914 la Grande
Guerra portò le sue bombe anche su Londra; la città però soffrì
soprattutto durante il secondo conflitto mondiale: nel settembre
del 1940 per ben 57 notti fu devastata dai bombardamenti, che
proseguirono anche nei mesi successivi. Alla fine della guerra
quasi trentamila londinesi avevano perso la vita.
Nel dopoguerra Londra cambiò rapidamente volto: su gran parte
delle aree bombardate furono costruite zone residenziali e per l'arrivo
di molti immigrati dalle Indie Occidentali alcune parti della
città (Notting Hill, Brixton) assunsero caratteri e spirito
esotici. Intanto la Gran Bretagna cominciava a perdere
gradatamente i suoi possedimenti coloniali (l'India nel 1947, la
Malaysia nel 1957 e il Kenya nel 1963). Gli anni '60 furono per
Londra, come per il resto d'Europa, anni di ottimismo e
spensieratezza, con la nascita della Swinging London, fenomeno
artistico, culturale e musicale.
Dopo la crisi degli anni '70, travagliati anche dall'inizio di
una campagna dell'IRA per l'Irlanda unita, Margaret Thatcher fu
eletta primo ministro ma la sua austera politica non risolse
definitivamente i problemi che ben presto si riacutizzarono.
Sotto l'amministrazione di Major l'IRA fece esplodere due potenti
bombe di cui la prima, nel '92, costrinse a porre la city sotto
stretto controllo.
Dal '97 Tony Blair, laburista, è stato eletto primo ministro e
Londra è è entrata in una fase cautamente ottimista. Il
processo di pace con l'Irlanda del nord sembra sulla buona strada.
Cosa mangiare |
A Londra, come in altre metropoli,
non c'è che da scegliere tra le mille cucine proposte.
Se non vi ritenete pronti per la gastronomia inglese e le
sue specialità, potete orientarvi tra centinaia di
locali e cucine di vari paesi. A Londra i ristoranti
indiani sono praticamente ovunque e offrono cibo di
qualità a prezzi ragionevoli, così come quelli cinesi e
orientali in genere Molto diffuse le steak-house dove si mangia carne americana o irlandese cotta alla griglia, con accompagnamento di chips, patatine (se volete qualcosa di più di un Mc Donald), in ambienti comodi anche se frequentatissimi. Praticamente tutte le cucine del mondo sono rappresentate a Londra. Spesso i pub offrono ristorazione eccellente e meno costosa dei ristoranti. Annaffiate tutto con la buona birra locale (ale, lager, rossa) e dimenticate i vini se non siete pronti a spendere. |
Dove mangiare |
Jindick,
201 Liverpool Road, tel. 0044-171-6077710. Cucina
australiana e specialità del Pacifico. Da 20 sterline . Alfred, 245 Shaftesbury Avenue, Westminster, tel.44 (0)171 240 2566, fax 44 (0)171 497 0672. Cucina tipicamente british ma di alto livello e buon prezzo Pharmacy, 150 Notting Hill Gate, W11, tel. 0171-221-2442. Specialità britanniche, pesce e cacciagione. Da 20 sterline El Rincón, 2A Pond Place, SW3, tel.020 7584 6655. Un tocco dell'alchimia della cucina spagnola nel cuore del Regno Unito. Da 40 sterline (vino compreso) Six-13, 19 Wigmore St, W1. tel. 020 7629 6133. Cucina Kosher, piatti completi da 15.50 sterline Livebait, 21 Wellington Street, WC2, tel. 020 7836 7161. Cucina a base di pesce molto trendy, da 16 sterline Blah Blah Blah, 78 Goldhawk Road, W12, tel.020 8746 1337. Ristorante vegetariano con sfumature di cucina francese. Da 16 sterline Bank, 1 Kingsway, WC2, tel.020 7379 9797. Cucina continentale "moderna" in un locale veramente bello. Da 14 sterline Bibendum Michelin House, 81 Fulham Road, SW3, tel.020 7581 5817 . Piatti ricercati, senza strafare, con grande classe. Da 23 sterline French House Dining Room 1st floor, 49 Dean Street, W1, tel.020 7437 2477. Incursioni di cucina francese in salsa britannica. Sulle 23-25 sterline The Real Greek, 15 Hoxton Market, N1, tel.020 7739 8212. Cucina greca molto ortodossa e gustosa. Sulle 25 sterline. |
Musei |
British
Museum Il più antico museo del mondo, fondato nel 1753. Comprende tesori provenienti da ogni parte del pianeta, alcuni dei quali furono portati in Inghilterra dai numerosi viaggiatori ed esploratori inglesi del 18° e del 19° secolo.E' suddiviso in nove grandi sezioni: Egizia, Greco-Romana, Asia Occidentale, Preistoria e Romano-Britannica, Medievale, Orientale, Monete e Medaglie, Stampe e Disegni, Libri e Manoscritti. Orari di apertura: 10.00-17.00 da Lun-sab. 14.30-18.00 dom. - Tel. 44 (0)171 323 8531 / 8299 - Great Russell Street WC1 Science
Museum Victoria
&Albert Museum Tate
Gallery National
Gallery |
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