Le statistiche del Sabato Notte
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DATI UFFICIALI GOVERNO iTALIANO
LE STATISTICHE SONO LEGATE A:
1)
GUIDA SOTTO EFFETTO DI STUPEFACENTI
2)
GUIDA IN STATO DI UBBRIACHEZZA
3)
L'ALTA VELOCITA'
4)
LE GARE IN AUTO
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Il problema della droga continua a peggiorare inesorabilmente di anno in anno. I cartelli internazionali della droga stanno adottando una strategia sempre più aggressiva ed espansionistica nell'invadere nuovi mercati con nuove droghe, con schemi di distribuzione in continua evoluzione e con un'abilità sempre più spiccata nell'occultare e trasferire i proventi dei loro traffici. Un fatto ancor più preoccupante è che essi utilizzano le risorse accumulate per interferire con i processi democratici ed economici dei paesi, condizionando la politica e assumendo il controllo di settori chiave del mondo imprenditoriale e dei servizi finanziari.

Il ricavato della vendita al dettaglio di droghe illecite è stimato attualmente a oltre 500 000 milioni di dollari l'anno. Si tratta di un importo superiore ai bilanci nazionali di molti paesi.

Sempre più spesso si assiste a forme di collaborazione tra i cartelli della droga e gruppi terroristici, che utilizzano gli stupefacenti per procurarsi le armi. La stabilità politica, sociale ed economica degli Stati è pertanto minacciata da questo traffico di stupefacenti. Le principali vittime della droga sono e continueranno a essere quei giovani che vengono attirati dalla droga e ne diventano dipendenti. Tuttavia, mentre la criminalità da strada può continuare ad apparire una minaccia più evidente per la nostra sicurezza quotidiana, è il costante aumento del potere delle grosse organizzazioni criminali che alimentano la crescita del narcotraffico che rappresentano la più grave minaccia del nostro tempo.

Il commercio internazionale degli stupefacenti è altamente organizzato. I trafficanti possono assumere i migliori cervelli nei settori giuridico, finanziario, logistico e chimico. Si avvalgono delle attrezzature e delle tecnologie più avanzate per produrre, trasportare e distribuire la droga e per facilitare il riciclaggio dei proventi di tali traffici. I maggiori narcotrafficanti sono ora in grado di gestire e finanziare tutte le loro operazioni senza giungere mai in contatto con gli stupefacenti e in molti casi vivono, grazie alle comunicazioni via satellite, su yacht o in paesi in cui non possono essere raggiunti dalla giustizia. Essi rimangono impuniti in quanto non possono essere quasi mai essere implicati in casi specifici di contrabbando di droga, oppure, qualora lo siano, è impossibile dimostrare la loro colpevolezza. Grazie alle loro fortune illimitate i baroni della droga possono assicurarsi l'impunità oppure, nel caso tale protezione non sia possibile, possono ricorrere alla violenza per eliminare testimoni d'accusa.

L'afflusso massiccio di eroina dall'Asia, di cocaina dal Sudamerica, di cannabis dal Nordafrica e delle droghe sintetiche dalle basi europee è inarrestabile. I sequestri sempre più ingenti e frequenti da parte delle autorità doganali possono significare un maggiore successo nell'individuazione delle partite di droga. Più spesso però tali sequestri danno un'indicazione dell'aumento del flusso di stupefacenti. L'effettivo successo o fallimento di uno Stato in materia di sequestri di droga può essere veramente misurato solo inserendo nell'equazione anche i fattori del prezzo al dettaglio e della purezza. Se i prezzi sono bassi e la purezza è elevata, un più alto numero di sequestri conferma una maggiore disponibilità di stupefacenti.

Per quanto riguarda le forze dell'ordine, nella lotta contro la droga si riscontra una cooperazione tra polizia e autorità doganali molto più efficace rispetto a dieci o anche cinque anni fa. Tuttavia esse dispongono di attrezzature ancora inadeguate e non hanno uomini sufficienti. Ora che assistiamo compiaciuti al trasferimento degli agenti doganali a seguito dell'abolizione delle frontiere, stiamo in realtà rinunciando a personale specializzato di cui vi sarà sempre più bisogno per dare la caccia ai grandi criminali della droga. Se non saremo nelle stesse condizioni dei trafficanti, se non disporremo delle migliori attrezzature tecniche, elettroniche e per l'analisi chimica, sarà come combattere con un braccio legato dietro la schiena.

Tutti i paesi membri dell'Unione europea e candidati all'adesione devono essere pienamente impegnati sul fronte della cooperazione internazionale contro il traffico di stupefacenti e contro la minaccia sempre più grave della criminalità internazionale. Occorre procedere con determinazione verso una cooperazione multilaterale su tutto il territorio dell'Unione europea in materia di estradizione, sanzioni, poteri di indagine, scambio di informazioni, ecc. E' necessario elaborare scadenziari, ma nel frattempo si dovrebbero mettere a punto accordi bilaterali tra ogni paese in merito a questi aspetti importanti. Ciò richiederà una forte volontà politica che non è ancora sufficiente sviluppata. Occorre certamente fare in modo che la nostra azione giochi d'anticipo e non si limiti a reagire alle sfide poste dalle organizzazioni criminali.

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA

La relazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo relativa a un piano d'azione dell'Unione europea in materia di lotta contro la droga nel periodo 1995-1999 è un documento basato sui fatti, discreto ma scarsamente illuminante. Esso contiene ovviamente elementi positivi. Ad esempio, esso sottolinea che un'efficace lotta contro la droga richiede un'impostazione globale e integrata, ma non individua in misura sufficiente gli aspetti che richiedono priorità assoluta, n} si pronuncia in modo convincente a favore di una migliore utilizzazione delle risorse o un loro aumento. La Commissione non affronta che debolmente il problema dello spreco delle risorse destinata a favore della sostituzione delle colture e non fa alcuna chiara distinzione tra i capi dei trafficanti di droga, dei distributori, degli intermediari e dei piccoli spacciatori. Il documento non propone una pari distribuzione di risorse a favore della prevenzione e del recupero. Non mette in evidenza, neanche indirettamente, la mancanza di coesione, in materia di aspetti legati alla droga, tra le sue direzioni e tra il Consiglio e la Commissione, cui spettano competenze diverse ai sensi del Trattato sull'Unione europea. Non riconosce assolutamente che le nostre politiche in materia di droga non sono finora riuscite a far fronte al crescente potere dei trafficanti di stupefacenti e a frenare l'influenza sempre più grande del denaro sporco nella nostra società. In breve non si avverte la gravità del problema. E' quindi importante che il Parlamento e la sua commissione per le libertà pubbliche aiutino a identificare la sostanza dei principali problemi e ad avanzare raccomandazioni supplementari e coerenti per migliorare la situazione.

La relazione della Commissione si occupa di tre aspetti:

Ñ Azioni finalizzate alla riduzione della domanda;
Ñ Azioni finalizzate alla repressione del traffico illecito di droghe;
Ñ Azioni in ambito internazionale.

Nel presente documento di lavoro e nella risoluzione che presentiamo verranno presi in esame i due primi aspetti ma non il NON il primo. Ciò in quanto la Commissione ha elaborato un programma d'azione distinto in questo settore della sanità pubblica che è già stato oggetto di un esame distinto da parte da questo Parlamento. Un secondo motivo è che il relatore ha elaborato una relazione completa durante la scorsa legislatura a nome della commissione per la cultura, la gioventù, l'istruzione e i mezzi di informazione sul tema dell'istruzione e l'abuso di droga. Da allora le nostre raccomandazioni non sono cambiate. Infine la presente relazione è purtroppo limitata a causa delle norme del Parlamento che deisciplinano la lunghezza delle relazioni.

Ci preme ribadire fin dal principio e in modo assolutamente chiaro che, sebbene la presenta relazione si concentri in primo luogo sugli aspetti giuridici e di polizia relativi all'abuso di droga, nell'ambito della lotta contro la droga è sul fronte della prevenzione e del recupero che si devono registrare i progressi più significativi. Vogliamo che almeno il 50% di tutti i finanziamenti destinati al problema droga a titolo sia dei bilanci dell'UE che di quelli nazionali vadano a favore della sanità, dell'istruzione e del recupero e continueremo a insistere senza sosta su questo punto per tutta la durata del Parlamento. Se non si può ridurre la domanda di stupefacenti tra i nostri giovani, continuerà a esistere un grande mercato che verrà soddisfatto dai trafficanti di droga.

Ci preme inoltre sottolineare che devono essere portate avanti con vigore e intelligenza politiche miranti alla riduzione dei danni. I giovani tossicodipendenti hanno bisogno di aiuto. Questo aiuto può giungere sotto forma di recupero, ma anche di assunzione controllata. Sarebbe sbagliato stabilire un approccio comune all'assunzione controllata, in quanto l'atteggiamento della società e le necessità dei consumatori di droga variano a seconda delle circostanze. L'unica soluzione consiste in una discussione aperta sul tema della cura e del recupero in tutte le loro forme, comprese quelle basate sia sul metadone che sull'eroina. Tuttavia, spetta all'Osservatorio delle droghe di Lisbona raccogliere tutte le prove relative ai successi e agli insuccessi in questo campo, onde facilitare l'individuazione dei metodi che funzionano, perch} e in quali circostanze.

PRINCIPALI ORGANISMI CHE SI OCCUPANO DEL TRAFFICO INTERNAZIONALE

INTERPOL ED EUROPOL

Circa il 60% di tutte le richieste di informazioni che giungono a Interpol riguardano gli stupefacenti e circa l'80% del milione circa di messaggi trasmessi da tale organizzazione interessano l'Europa. Interpol è necessaria in quanto opera in un contesto internazionale ed è composta da membri da tutto il mondo. Europol, d'altro canto, è destinato a funzionare come l'organismo dell'UE responsabile, si spera, della raccolta di informazioni sulla droga e sul traffico di stupefacenti e in grado di analizzarle e di avviare, seppur senza condurle, indagini che si basino su tali analisi. In tale contesto, entrambi gli organismi rivestono ruoli distinti e complementari. Europol potrà operare efficacemente, e anzi giustificare la sua creazione, soltanto se sarà legittimata mediante la firma e la ratifica di una Convenzione. E' deplorevole che i governi nazionali abbiano finora ritardato la firma di tale Convenzione appellandosi a questioni relative alla riservatezza delle informazioni e alle competenze. Se lo scambio di informazioni è destinato a essere l'unico compito affidato a Europol, sarebbe stato meglio insediare funzionari doganali e di polizia presso una sezione separata di Interpol a Lione, oppure in un edificio adiacente. La Presidenza francese ha affermato che farà in modo che la Convenzione relativa a Europol sia firmata entro luglio 1995. Chiediamo ai nostri colleghi francesi di fare il possibile per assicurare che questa Convenzione non si trasformi in una tigre di carta senza artigli. Europol dovrà disporre, come minimo, di una banca dati organica e col tempo dovrà essere in grado di condurre indagini coordinate assieme a autorità doganali e forze di polizia nazionali.

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Da questa ricerca risulta che tra i forti fumatori di cannabis, 1 su 3 ha provato l’eroina

(Tab. 2)

Questi dati dimostrano che il numero di consumatori di eroina in una popolazione di consumatori di mariyuana, cresce con il crescere della frequenza dell’uso di quest’ultima: vale adire che più si "fuma" più si rischia di usare l’eroina. E infatti il numero delle persone che ha usato eroina più volte è maggiore nella parte destre della tabella, ossia nelle fasce di maggior consumo di mariyuana.

 

* Il caso olandese è l’unico caso europeo di un paese in cui si sia sperimentata una legislazione relativamente permissiva in materia di droghe leggere e di cannabinoidi in particolare. In USA in precedenza nel 1973 l’Oregan e nel 1975 l’Alaska avevano legalizzato il possesso e la coltivazione al rango di infrazione. Dopo il 1980 la policy statunitense nel campo si rovescia e ritorna il divieto del possesso di mariyuana. Cosa è successo in Olanda paese a noi più vicino per cultura e geografia? L’ipotesi da cui partivano coloro che hanno realizzato da 20 anni una politica di regolamenti mutazione statale del mercato interno dei cannabinoidi erano le seguenti:

- la relativa legalità del consumo di cannabinoidi eviterà il passaggio dei giovani a droghe più pesanti e progressivamente ridurrà l’uso degli stessi cannabinoidi se punteremo alla prevenzione.

  Numero Numero di soggetti che usano anche eroina Percentuale soggetti che usano eroina su quelli che fumano
Soggetti che hanno usato mariyuna 1382 147 10,63
Soggetti che NON hanno usato mariyuana 1128 1 0,09

Adattamenti e commenti (G:P: Guelfi

Tab. 2a Associazione tra uso di mariyuana e uso di eroina in un campione di 2510 giovani.

Tra coloro che hanno usato mariyuana il seguente numero di volte 0 19 0.99 100.999 1000 e più
Le percentuali di coloro che hanno usato eroina sono 0,1% 1% 3,7% 12,4% 33,2%

Tab. 2b Prevalenza dell’uso di eroina in rapporto alla frequenza d’uso dei cannabinoidi

- la relativa legalità del consumo di cannabinoidi combatterà la diffusione della criminalità che si costruiscono attorno alla illegalità delle droghe. 20 anni dopo i risultati sono questi: L’uso di cannabinoidi tra i giovani è stabilizzato. Uno studio del 92 stima che il 20% degli studenti tra i 15 d i 16 anni faccia uso di cannabinoidi. Il dato più alto dei dati italiani. Il sequestro degli altri tipi di droghe dal 1985 ad oggi non è affatto calato, è anzi fortemente aumentato (v. tab. 3).

* La criminalità organizzata attorno al traffico di droghe che non era un fenomeno diffuso venti anni fa è oggi una realtà in Olanda. In questo paese i criminali approfittano del regime di liberalizzazione per diffondere le droghe (non solo cannabinoidi) nei paesi vicini tanto da generare una questione di politica estera (Francia e Germania hanno assunto un atteggiamento molto duro e chiesto all’Olanda di intervenire drasticamente per limitare tali traffici). Il governo olandese ha già ridotto la quantità di cannabinoidi che i coffee shop possono vendere legalmente a ciascuno da 30g a 5g, ha rafforzato i controlli sui singoli alle frontiere, e poiché i coffee shop generano anche disturbo alla convivenza sociale ha deciso di ridurne drasticamente il numero, aumentare i controlli relativi alla vendita ai minori, sulla pubblicità, sul divieto di usare droghe pesanti e di recare disturbo alla quiete pubblica. Dunque l’unico esempio europeo di paesi con blanda legalizzazione delle droghe leggere non solo non prosegue su questa strada ma fa ampiamente marcia indietro rispetto alle proprie scelte.

* Anche in Italia le cose non sono diverse dal resto del mondo. La nocività delle sostanze è quella che con maggior facilità abbiamo descritto nella prima parte di questo articolo. Quella nocività la proverebbero soprattutto gli adolescenti, i giovani che crescono ed inevitabilmente i più fragili emotivamente e socialmente ne diventerebbero facile preda potendo in alcuni casi passare all’uso di sostanze ancora più pericolose. In ogni caso l’inquinamento psichico sarebbe un dato ancora più evidente e diffuso. Dal punto di vista della lotta alla criminalità così come dimostrano i dati olandesi la ipotesi della

Anno 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993
Cannabis 34901 47855 48617 68238 42305 109752 96292 94593 138222
Anfetamine 42,0 86,0 125,0 53,0 65,0 47,0 128,0 267,0 293,0
Cocaina 124,0 274,0 406,0 517,0 1425,0 4288,0 2488,0 3433,0 3499,0
Eroina 364,0 542,0 517,0 510,0 492,0 532,0 406,0 570,0 916,0

Tab. 3 - Quantità di sostanze d’abuso sequestrate in Olanda espressi in Kg Elaborata ed adattata da G. Mammana

legalizzazione, per quanto assurda da un punto di vista clinico, etico e sociale, potrebbe avere un senso in un accordo di portata mondiale. Anche in quel caso tuttavia si porrebbero molti altri problemi che la renderebbero impraticabile. Il caso olandese dimostra che nella realtà la legalizzazione e la regolamentazione statale dell’uso delle droghe non sono possibili e rafforzano la criminalità interna che utilizza il regime di disponibilità libera delle sostanze per produrle (v. la produzione in Olanda di cannabinoidi nederwed negli ultimi anni) ed esportarle in paesi vicini e lontani. In quel paese come anche nel nostro spingono verso la legalizzazione tre fattori:

 

l’egoismo edonistico di alcuni, adulti spesso consumatori ben rappresentati in settori forti della società, della politica, della cultura;

l’illusione che sia possibile battere la criminalità che si organizza attorno alle droghe, con le droghe stesse;

forti interessi economici che puntano a fare di una sostanza appetibile, piacevole e che piace ai giovani una nuova merce del consumo di massa.

Le nostre opinioni possono essere limitate dalla nostra specifica competenza soprattutto clinica ed umana nel lavoro con i tossicodipendenti, tuttavia consapevoli dei nostri limiti ed in ragione di tutti gli argomenti e le conoscenze esposte ci chiediamo: perché legalizzare questo grande pericolo ?

 

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